I meriti di Luciano Spalletti in questo inizio di stagione del Napoli

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli / Ivan Romano/GettyImages
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La gara di Champions League in quel di Amsterdam ha confermato che il Napoli brilla anche in Europa. Attualmente è una delle pochissime squadre a non aver ancora perso, a dimostrazione della forza incontrastata degli azzurri. Le sei reti all'Amsterdam Arena hanno confermato tutto quello che ci aspettavamo: un Napoli grintoso, affamato e capace di riuscire a rimontare una rete arrivata a pochi minuti dal fischio di inizio.

Certo, la stagione è ancora lunghissima ed è difficile oggettivamente parlare di un capolavoro compiuto. Tuttavia, è giusto che i tifosi partenopei si esaltino, perché questo Napoli merita di essere sostenuto e supportato.

Napoli, Spalletti è la chiave del tuo successo

Dall'estate shock, nella quale tutti i tifosi erano uniti nel condannare le partenze di Mertens (passato a parametro zero al Galatasaray), Koulibaly (trasferitosi al Chelsea per 40 milioni), Insigne (al Toronto, contratto firmato già a gennaio) e Fabian Ruiz (passato al PSG), ad ora sembra passata un'eternità.

Le cessioni, o i mancati rinnovi, erano, giustamente ritenute deleterie perché sconquassavano una squadra che la passata stagione aveva fatto molto bene, buttando al vento uno scudetto per una serie di partite lette male. Ebbene, Spalletti ha avuto il coraggio di salutare i campioni di cui sopra per cambiare decisamente rotta. Con la società, in particolar modo con Giuntoli, ha insistito per rivoluzionare tutta l'impalcatura. Come? Semplicemente rimpiazzando i partenti con ragazzi affamati e vogliosi di mettersi in mostra. Oltre a Kvaratskhelia, acquistato in sordina a marzo (ma in realtà il Napoli lo seguiva da anni) e Olivera, sono arrivati Raspadori, Simeone, Kim Minjae, Ostigard e Ndombele.

Khvicha Kvaratskhelia, Minjae Kim, Stanislav Lobotka
Kvaratskhelia e compagni esultano dopo un gol / Soccrates Images/GettyImages

Un cambio di rotta netto. Eppure all'inizio molti non erano soddisfatti perché non vedevano questi nomi come la base tecnica su cui ricostruire da capo. Ma bastano le prime amichevoli per vedere che qualcosa è cambiato. Da lì il Napoli non si ferma più e, tralasciando i pareggi con Fiorentina e Lecce, è riuscito praticamente a dominare ogni tipo di incontro, in ogni tipo di palcoscenico. I meriti vanno tutti a lui, a Luciano Spalletti che è riuscito a plasmare a piacimento una squadra totalmente nuova.