I nuovi acquisti della Juve, lo Scudetto, la Nazionale e Motta: Locatelli a 360°
La campagna acquisti faraonica, specie a centrocampo, lasciava intendere a una stagione da comprimario, ma Manuel Locatelli è ancora lì, a dirigere il gioco della Juventus anche ora che in panchina siede Thiago Motta, un tecnico che pretende la massima qualità in quel ruolo. Un percorso di rinascita, quello dell'ex Sassuolo, che affonda le radici nella mancata convocazione per l'Europeo e che lo sta portando a essere uno dei leader del nuovo spogliatoio bianconero. Proprio Locatelli ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport in cui ha anche parlato dei prossimi impegni della Juve tra campionato e Champions League.
Sul quarto anno alla Juventus:
"Sono maturato tantissimo, come persona e giocatore. In questi tre anni dovevo essere più continuo. Io mi metto sempre in discussione per primo per cui ho un altro anno per migliorarmi. Sono qui tutti i giorni per questo".
Nuovi compiti:
"In questo momento abbiamo più possesso, lo dicono i dati, per cui tocco più palloni. È un modo di giocare diverso di cui sono felice".
Poche palle gol con Roma e Napoli:
"Con il Napoli abbiamo fatto meglio che con la Roma. La squadra di Conte si è chiusa. Poi ne abbiamo parlato: avremmo dovuto cercare di essere più verticali ed entrare più nell’area avversaria. Ma è normale, abbiamo appena iniziato un nuovo percorso".
Sui nuovi arrivati:
"Sono tutti forti, per cui non posso dire che uno emerge rispetto agli altri. Però c’è un aspetto che voglio sottolineare: tutti i nuovi mi hanno impressionato perché sono davvero dei bravi ragazzi. Da loro lo spirito di voler essere migliori".
Pensi ogni tanto all'Arsenal?
"No, però visto che amo vedere le partite guardo anche le loro e stimo il loro tecnico, Arteta".
Sul Lipsia in Champions:
"Sono una bella squadra che vuole tenere il palleggio con tanti giovani interessanti. Però noi dobbiamo pensare alla nostra partita: noi non dobbiamo fare tanti calcoli, in molti siamo giovani con poca esperienza in Champions e quindi dobbiamo viverla anche con la spensieratezza. Non è solo tensione. Serve l’atteggiamento avuto con il Psv".
Devi migliorare nella precisione al tiro?
"Sì, è un aspetto in cui devo migliorare ma gioco in una posizione che non richiede soprattutto cercare il goal. Mi piacerebbe essere più decisivo, ma se serve che mantenga l’equilibrio della squadra affinché segni qualcun altro va bene uguale".
Su Thiago Motta:
"Sicuramente la prima impressione che ti dà è la personalità fortissima. E in un club come questo è utile. Mi ha colpito molto, devo essere sincero. È maniacale nel lavoro".
Sugli altri allenatori avuti in carriera:
"Il più particolare sicuramente De Zerbi perché è il più matto, lo sa anche lui. Ma è anche la sua dote questa pazzia, lo aiuta a ottenere grandi risultati. Anche Allegri è un grande allenatore".
Sulla Nazionale:
"Non bisogna chiederlo a me. Dopo la delusione dell’Europeo mi sono focalizzato ancora di più, anche per centrare questo obiettivo della Nazionale".
Juve in lotta per lo Scudetto?
"Io credo che l’Inter resti la favorita, è la più completa. Ma ci sono tante squadre buone, come il Milan che ha fatto un gran derby, il Napoli e noi siamo una grande squadra, non ci dobbiamo nascondere. Ma facciamo un passo alla volta".
Sul Genoa:
"Bello giocare a Marassi, l’obiettivo è vincere e voglio mandare un abbraccio a Malinovskyi per quello che gli è successo".