I possibili sostituiti di Dodò nella Fiorentina: quali sono le alternative a Kayode?
La stagione della Fiorentina, ripensando alla prima giornata e al netto successo sul campo del Genoa, è iniziata con l'exploit a sorpresa di Michael Kayode sulla corsia di destra: il giovane terzino, decisivo peraltro per il successo dell'Italia Under 19 agli Europei, ha mostrato grande prontezza e un'inattesa maturità quando è stato chiamato in causa, palesando l'atteso strapotere atletico ma sorprendendo anche per attenzione in fase difensiva e capacità di recepire gli input di Vincenzo Italiano.
Un buon impatto che ha permesso a Kayode di collezionare già 255 minuti tra Serie A e Conference, dando al contempo a Italiano una certezza non da poco: quella di aver trovato un vice-Dodò all'altezza (in attesa del rientro di Pierozzi). Ecco però che, alla luce di quanto accaduto a Udine, la prospettiva si ribalta: il brasiliano ha rimediato un grave infortunio e dovrà sottoporsi a intervento per la lesione del legamento crociato destro, una brutta tegola per i viola, pronti subito a stare accanto ragazzo e a sostenerlo in un momento così delicato per la sua carriera.
Al di là del necessario supporto a Dodò, sperando di vederlo tornare quanto prima in gruppo, resta la certezza di dover fare a meno di un elemento cruciale per un lasso di tempo importante e, logicamente, il solo Kayode non può bastare come opzione per il ruolo di esterno basso a destra. Quali sono le carte a disposizione di Italiano a questo punto? Esistono due strade: da un lato un'alternativa giovane, ancora priva di esperienza in A, ma del tutto in linea col ruolo. D'altro canto emerge anche l'idea di adattare altre interpreti nelle vesti di terzino destro, ovviamente con caratteristiche lontane da quelle di Dodò. Appare invece fuori dalla prospettiva gigliata quella di ricorrere agli svincolati, data l'assenza di profili intriganti e pronti all'uso.
Pierozzi: l'ipotesi più logica (ma serve tempo)
La prima ipotesi è intuitiva e prevede l'avvicendamento tra Kayode, come titolare, e Nicolò Pierozzi come riserva. Quest'ultimo può vantare una stagione da titolare in B e, a conti fatti, era tornato in viola con l'opportunità di vestire i panni del vice-Dodò e di poter occupare lo spazio lasciato libero da Venuti. Il rientro di Pierozzi, fermo da fine luglio, non è ancora vicino però: non si è ancora mai allenato in gruppo e non è dunque un'ipotesi percorribile a breve termine. Nelle prossime sfide, per far rifiatare Kayode, occorrerà dunque attingere a risorse creative, a calciatori adattati nel ruolo di terzino destro.
Da Biraghi-Parisi a un centrale adattato: le idee percorribili
Un'opportunità, percorsa sporadicamente lo scorso anno con Terzic e nel finale con l'Atalanta con Biraghi, prevede lo spostamento sulla corsia di destra di un terzino mancino: possibile che in questo senso le caratteristiche di Parisi, meno propenso al cross e più abituato ad accentrarsi rispetto a Biraghi, possano renderlo un interprete valido in condizioni di emergenza. L'esplosione di Ranieri, ormai nel giro dei titolari, potrebbe poi permettere a Italiano di utilizzare come terzino destro uno tra Milenkovic e Martinez Quarta, due centrali dalle caratteristiche diverse tra loro ma che potrebbero tornare utili nelle sfide in cui occorrerà essere più bloccati e prudenti sulla corsia di destra.
Milenkovic ha un passato da braccetto in una difesa a tre (con Montella, Iachini e Prandelli, prima del passaggio al 4-3-3 in pianta stabile) e con Pioli (soprattutto nel 2018/19) ha giocato ben 20 partite come terzino destro in una difesa a quattro, con Hugo-Pezzella come coppia di centrali. Di fatto, con Pioli in quella stagione, i viola avevano un terzino di spinta a sinistra e uno più bloccato dall'altra parte, appunto Milenkovic: principi diversi da quelli visti fin qui da Italiano (con laterali bassi molto coinvolti nella costruzione) ma che in emergenza potrebbero tornare utili.
Al contempo Martinez Quarta ha dimostrato di non disdegnare incursioni offensive e un approccio "audace" al ruolo di difensore, avanzando il proprio raggio d'azione e facendo valere una buona tecnica, e in questo senso l'ipotesi non appare del tutto infondata o peregrina. L'idea di vederlo largo, per quanto intrigante, appare comunque "storicamente" una rarità: è successo solo due volte, entrambe contro il Milan, con Prandelli e poi (a partita in corso) con Italiano. La strada di Kayode verso la titolarità sembra tracciata ma i tanti impegni porteranno Italiano a vagliare tutte le ipotesi sul tavolo, resta da capire quale possa essere la più coerente con le idee del tecnico e - volta per volta - quale possa adattarsi maggiormente alle caratteristiche degli avversari.