I primi 8 calciatori inseriti nella Premier League Hall of Fame
La Premier League, forse più di qualsiasi altro campionato, rappresenta e ha rappresentato da sempre una fucina inesauribile di icone ed eroi calcistici spesso inarrivabili. Fin dal 1992, anno di fondazione della stessa Premier League al posto della storica First Division, si sono susseguiti campioni, inglesi così come stranieri, in grado di entrare nella storia del calcio in Patria e di incantare tifosi anche fuori dai confini nazionali: icone a tutti gli effetti e non solo per le doti balistiche e il talento col pallone al piede, spesso veri e propri leader, trascinatori carismatici e persino bandiere.
E proprio per celebrare le stelle più luminose nella storia quasi trentennale della Premier League è stata istituita la Premier League Hall of Fame, da non confondere con la English Football Hall of Fame, presente già dal 2002 e nata per celebrare gli eroi rigorosamente inglesi, senza concessioni per campioni di altre nazionalità.
I criteri:
Ma quali sono i criteri per poter entrare nella neonata Hall of Fame della Premier? I candidati devono aver collezionato almeno 250 presenze nel massimo campionato dopo il '92 e devono essersi ritirati prima del 2020, per premiarli saranno considerati solo i numeri in Premier e non quanto fatto in altre competizioni, per quanto prestigiose. Qualora il candidato non abbia raggiunto le 250 presenze saranno prese in considerazione altre possibili strade per inserirlo tra i premiati: almeno 200 presenze in Premier con un solo club, essere stato inserito da un club di Premier nella miglior squadra del decennio o del ventennio, aver vinto il titolo di capocannoniere in Premier, essere stato giocatore dell'anno in Premier, aver vinto almeno tre titoli in Premier, aver segnato almeno 100 gol in Premier o aver mantenuto, nel caso di un portiere, la porta inviolata per almeno 100 volte.
Questi i giocatori inseriti, i primi 8, nella Premier League Hall of Fame:
1. Alan Shearer
441 presenze, 260 gol, 64 assist, 1 titolo, 3 volte capocannoniere.
A inaugurare la parata di stelle non può che essere il giocatore che ha segnato più gol fin dalla nascita della Premier League, ben 260. Un record difficile anche solo da avvicinare, reso ancor più clamoroso pensando al fatto che Shearer abbia conquistato un solo titolo, a dir poco storico (col Blackburn nel 94/95).
La sua esultanza col braccio alzato è divenuta di fatto un simbolo della Premier, una routine ripetuta all'infinito con le maglie di Blackburn e Newcastle, club del suo cuore, fino al ritiro datato 2006. Tra il '93 e il '96 non è mai sceso sotto ai 30 gol a stagione in campionato, un dato che racconta nel migliore dei modi cosa Shearer abbia saputo rappresentare all'interno del calcio inglese, un bomber infallibile e sempre affamato che, all'unanimità, viene indicato come inarrivabile.
2. Thierry Henry
258 presenze, 175 gol, 74 assist, 2 titoli, 4 volte capocannoniere, 2 volte miglior giocatore della stagione.
Il secondo giocatore che può vantare l'inserimento nella Hall of Fame è francese, a dimostrare come il premio non voglia premiare solo giocatori natie cresciuti in Inghilterra: si tratta del francese Thierry Henry, protagonista assoluto con l'Arsenal tra il '99 e il 2007 (con un breve ritorno a fine carriera nel 2012).
Un giocatore di fatto plasmato da Wenger dopo l'infelice parentesi alla Juve: il tecnico dei Gunners seppe capire quanto Henry potesse essere letale come prima punta, una scelta che premiò in maniera assoluta e che si tradusse in 4 titoli di capocannoniere. Henry impiegò un po' di tempo per ambientarsi ma dopo il primo gol, un bel destro da fuori area, nessuno riuscì a fermarlo.
3. Eric Cantona
156 presenze, 70 gol, 56 assist, 4 titoli.
"Sono molto felice e orgoglioso, al contempo non posso dirmi stupito". Questa la reazione di Cantona alla notizia dell'inserimento nella Hall of Fame della Premier League: parole in linea con un personaggio che ha sempre rifuggito la retorica e la soluzione più prevedibile, non per una mera questione di ostentazione ma per una naturale consapevolezza di sé, del proprio ruolo di attore protagonista sul palco della Premier.
I numeri non sono paragonabili a quelli di Shearer ed Henry (i titoli vinti gli permettono di essere eleggibile per la Hall of Fame, in assenza del numero minimo di presenze) ma la qualità delle sue giocate, la sua capacità di unire efficacia ed estetica in ogni tocco, fanno sì che l'ingresso nel gotha della Premier sia più che mai meritato così come la riconoscenza da parte del Manchester United.
4. Roy Keane
366 presenze, 39 gol, 33 assist, 7 titoli.
Restiamo in casa dei Red Devils per un giocatore, però, di tutt'altra pasta. L'inserimento di Roy Keane nella Premier League Hall of Fame dimostra a piano titolo la volontà di premiare non solo talento e giocate di fino ma anche grinta, dedizione e foga agonistica, tutte doti che hanno una sede elettiva nel calcio inglese di quegli anni.
Dal 1993 al 2006 Keane ha rappresentato il cuore pulsante di uno United leggendario, un elemento in grado di sostenere tutta la qualità dei compagni e di farsi carico come pochi della necessità di rompere il gioco altrui oltre che di fornire qualità, lottando su ogni pallone. Il suo spirito di leadership ispirava i compagni, il suo temperamento intimoriva ogni avversario: dava tutto sul campo e si aspettava che gli altri facessero lo stesso.
5. Dennis Bergkamp
315 presenze, 87 gol, 94 assist, 3 titoli.
La classe torna a farla da patrona grazie a Dennis Bergkamp, complice perfetto di Henry negli anni d'oro dei Gunners e, come lo stesso Henry, capace di imporsi in Premier dopo anni meno convincenti in Serie A.
Una tecnica invidiabile, la capacità di leggere in anticipo la giocata, di creare occasioni e di segnare gol memorabili lo rendono tutt'ora un'icona non solo nella storia dell'Arsenal, l'ultimo Arsenal vincente, ma dell'intera Premier League. Un esempio non solo sul fronte della tecnica ma anche in quanto a professionalità e abnegazione nel lavoro, doti che - se unite alla classe - spiegano alla perfezione le ragioni dell'inserimento, di diritto, nei giocatori degni della Premier League Hall of Fame.
6. Frank Lampard
609 presenze, 177 gol, 102 assist,
Centrocampista completo per antonomasia, capace di imporsi come una vera leggenda del Chelsea dal 2001 al 2014, dopo le stagioni vissute con la maglia del West Ham. Dal 2003/04 al 2012/13 è riuscito ad andare sempre in doppia cifra, toccando quota 22 gol in una sola stagione nel 2009/10: per questo, spiega Shearer raccontando Lampard, "considerarlo un centrocampista è quasi riduttivo".
Al di là dei gol si sottolinea come sia riuscito a superare quota 100 assist, risultando anche in quel senso un punto di riferimento per i compagni, con una menzione speciale che spetta a Drogba, considerati i 24 assist regalati all'ivoriano. Lampard è il quarto giocatore in assoluto per numero di assist in Premier League, con 102. E, sempre proposito di record, Lampard è anche l'unico giocatore ad aver segnato almeno 5 gol in stagione per ben 17 anni, dal 1997 al 2014, numeri che testimoniano peraltro la sua natura di cecchino dei calci piazzati.
7. Steven Gerrard
504 presenze, 120 gol, 92 assist.
Esempio perfetto di bandiera, cresciuto con la maglia del Liverpool e divenuto poi protagonista ad alto livello proprio coi Reds, coi quali è rimasto dal 1998 fino al 2015. Il rimpianto di non aver mai conquistato il titolo, arrivando per ben tre volte secondo, non offusca il peso di un altro centrocampista che (come Lampard) sapeva trovare la via del gol con una facilità disarmante, spesso con spettacolari conclusioni dalla distanza.
Il suo ruolo di bandiera del Liverpool lo colloca ovviamente nell'Olimpo dei giocatori dei Reds e, al contempo, rende Gerrard un simbolo della Premier League, riconosciuto anche al di là dei confini di Liverpool, da ex compagni e rivali. Un giocatore che univa alla perfezione doti tecniche, fisiche e mentali, facendone il prototipo del centrocampista che ogni allenatore avrebbe voluto allenare.
8. David Beckham
265 presenze, 62 gol, 80 assist, 6 titoli.
Sono ben tre su otto, pensando ai primi giocatori entrati nella Premier League Hall of Fame, i rappresentanti dei Red Devils: dopo Cantona e Keane ecco aggiungersi anche David Beckham.
Riconosciuto quasi all'unanimità come il miglior specialista dei calci piazzati della sua generazione, ha pennellato punizioni e cross perfetti per i compagni di uno United leggendario, squadra che di fatto avrebbe meritato in blocco l'inserimento nella prima Hall of Fame di Premier. Il compagno ideale per ogni centravanti, considerata la qualità dei suoi cross: l'aura più cool e modaiola spesso citata, parlando di Beckham, non riesce comunque a mettere in ombra quel che il giocatore ha rappresentato per il calcio inglese e l'ultimo riconoscimento certifica ancor di più questa giusta devozione.