I problemi che Inter e Milan troverebbero nell'hinterland con i nuovi stadi
Nel corso di una diretta sul canale Twitch NewzGen, l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, ha spiegato come mai Inter e Milan dovrebbero rimanere a San Siro e abbandonare l'idea di costruire, in autonomia, degli impianti di proprietà nell'hinterland. Secondo Granelli, infatti, il capoluogo lombardo sarebbe più preparato per gestire l'arrivo di migliaia di persone, mentre a San Donato, area in cui i rossoneri vorrebbero erigere il loro stadio, non dispone nemmeno dei trasporti pubblici.
Sul trasporto pubblico: "Noi crediamo che Milano abbia le carte in tavola per offrire a Milan e Inter delle opportunità migliori rispetto ad altri posti. A San Donato ad esempio non c'è il trasporto pubblico, mentre a Milano c'è la metropolitana. E per fare nuove strade si rischia di andare a deturpare delle aree verdi. Bisogna stare attenti, bisogna scegliere dei luoghi che poi siano funzionali. A San Siro arrivano 60-70 mila persone tutte insieme, non è una cosa che si improvvisa".
Su WeBuild: "Sono arrivate molte indicazioni sia da parte nostra che da parte dei club. Alcuni linee guida erano state già approvare in Consiglio comunale. WeBuild è un soggetto con cui ho lavorato per la realizzazione della metro M4. Ho apprezzato la loro grande competenza. Abbiamo bisogno di gente competente per fare certe cose".
Percentuali per la permanenza di Milan e Inter a San Siro? "Non do percentuali, ma abbiamo le carte per fare questo. Poi ognuno farà la sua scelta. Come attratività e servizi possiamo dare risposte che altri non possono dare. Non bisogna pensare che se ci si sposta altrove, lì non ci siano problemi. Lo abbiamo visto con San Donato".