Ibrahimovic su Pulisic, sulle difficoltà da dirigente e sul precampionato del Milan

Le parole di Zlatan Ibrahimovic dalla tournée statunitense dei rossoneri
AC Milan v Real Madrid - Pre-Season Friendly
AC Milan v Real Madrid - Pre-Season Friendly / Justin Casterline/GettyImages
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Il Milan sta raccogliendo risultati importanti, seppure si tratti di solo calcio estivo, nel precampionato e nello specifico nella tournée che sta vedendo protagonisti i rossoneri negli USA: le vittorie contro Manchester City e Real Madrid rappresentano chiaramente un biglietto da visita incoraggiante per il nuovo tecnico Paulo Fonseca. Zlatan Ibrahimovic, ormai calato pienamente nelle nuove vesti di dirigente rossonero, ha parlato a ESPN dei temi di attualità in casa Milan e della propria esperienza dirigenziale. Queste le sue parole:

Su Pulisic: “Penso che l’anno scorso con noi abbia fatto la sua miglior stagione della carriera. Credo che quando sei felice fuori dal campo, tu poi lo porti in campo. Ha avuto una stagione stupenda, ha segnato un sacco di gol e fornito tanti assist. Si è sentito libero, è arrivato da noi e si è mostrato per quello che è. Mi aspetto che possa fare anche di più questa stagione e possa crescere anche come leader: siamo una squadra giovane e abbiamo bisogno di questi leader mostrino la strada alla squadra” riporta PianetaMilan.

L'esperienza da dirigente: "E’ un cambio che si affronta giorno dopo giorno. Ho un sacco da imparare. Ho le mie esperienze ma adesso lavoro da un diverso punto di vista. Sto lavorando con brave persone, le migliori e mi fanno stare al meglio. Siamo una bella squadra e sono eccitato. Mi piacciono le responsabilità e le pressioni, mi piacciono le pressioni. Noi ci mangiamo la pressione a colazione".

Le difficoltà maggiori:Io conosco i ragazzi perché ci giocavo insieme. Adesso io prendo decisioni che riguardano anche questi giocatori, sul loro futuro. Non è facile, da compagni a lavorare sopra di loro e prendere decisioni, spesso difficili e non amichevoli”.

Il buon precampionato: Siamo arrivato con una squadra giovane perché molti giocatori erano in vacanza. Fino ad adesso la squadra sta facendo bene. Abbiamo anche un nuovo allenatore quindi serve tempo perché la sua identità sia assimilata dal gruppo. Noi dobbiamo essere pazienti ma già dalle due partite che abbiamo giocato qua in America si vede che la squadra sta migliorando, la squadra sta iniziando a capire le idee dell’allenatore. Ma è la preseason. Queste partite sono ottime per i giocatori che sfidano grandi partite e giocatori, ti dà maggiore adrenalina ed energia per fare il lavoro duro. Per ora tutto va bene”.

Sul figlio all'interno di Milan Futuro:Da padre sono molto orgoglioso e felice. Ha molto lavoro da fare. Non è facile per lui, portare il mio cognome. Ma per ora ha avuto una forte mentalità e questo è la cosa più importante. Poi ci penserà il destino: se dovrà succedere, succederà. Lui sta lavorando duro, ci crede tanto e vuole scrivere la storia e secondo lui è già migliore di me (ride, ndr). I sono qui per spingerlo e aiutarlo ma non per essere troppo protettivo: alla fine sta a lui. Aspettative? No, sono semplicemente felice per lui”.

Un futuro da allenatore: “Fare l’allenatore non è facile. Quando da calciatore diventi allenatore devi ripartire da zero e fare un passo alla volta, da una squadra piccola o dalle giovanili. Per me fare questo passo sarebbe stato troppo grande. Da giocatore già non avevo molto tempo libero e immagina come sarebbe stato da allenatore. E io voglio godermi la vita anche in una maniera diversa”.

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