Il Cagliari si può salvare? Da chi deve ripartire, i ritorni, chi deve migliorare
Di Marco Deiana
Due punti in otto partite con appena tre gol fatti e ben sedici subiti. Il ritorno del Cagliari in Serie A non è stato così esaltante: la spinta emozionale della piazza, ancora esaltata dall'impresa compiuta qualche mese prima con l'aggancio alla zona playoff e le vittorie contro Venezia, Parma e - all'ultimo secondo - contro il Bari, si è affievolita. Il pubblico rossoblù continua a stare dalla parte di Claudio Ranieri, ritenuto l'unico in grado di salvare la squadra in questa stagione, ma la classifica piange. Eppure non è ancora tutto perduto. Ci sono ancora trenta partite da disputare, la zona salvezza è distante appena tre punti e il calendario di questa prima parte di stagione non è stato benevolo.
Dopo la sosta parte la vera stagione del Cagliari che si ritroverà tre match chiave davanti: Salernitana, Frosinone e Genoa. Da queste tre gare, probabilmente, passerà il futuro di sardi in Serie A. Nonostante i numeri impietosi qualcosa bisogna pur salvarla. Claudio Ranieri sarà costretto a ripartire da qualche lampo positivo visto in questa prima parte di stagione.
Da chi deve ripartire il Cagliari?
Con due partite in otto giornate, frutto di due pareggi e zero sconfitte, sembra complicato trovare qualche punto fermo per questo Cagliari. Eppure, nonostante tutto, qualche lampo di luce si è visto. In attacco per esempio è impensabile giocare senza Luvumbo: l'angolano ha avuto un impatto sulla Serie A sorprendente, realizzando due dei tre gol della squadra e creando sempre preoccupazione tra le difese avversarie.
Meritano più spazio anche i giovani Prati e Oristanio che hanno risposto sempre presente quando chiamati in causa. L'ex SPAL migliora il palleggio in fase di possesso palla dei sardi, il trequartista scuola Inter invece ha dimostrato di aver acquisito grande consapevolezza dei propri mezzi durante il prestito biennale in Eredivisie, e ha capacità importanti nell'uno contro uno.
Dopo una seconda parte di stagione in Serie B da diga difensiva, Dossena ha sofferto in parte il salto di categoria, ma tra i centrali difensivi è quello che si è comportato meglio. Da sottolineare che i quattro giocatori citati sono alla loro prima esperienza in Serie A. Infine, per chiudere questo paragrafo, non si può non ripartire da Nandez. Il centrocampista uruguaiano, che ha riconquistato anche la maglia della Celeste, è l'anima e il cuore del Cagliari, nonché uno dei più esperti della rosa.
Il ballottaggio tra i pali del Cagliari?
Uno degli eroi della promozione in Serie A ha accusato più di altri il salto di categoria. Radunovic si è presentato nella stagione 2023-24 con la titolarità della porta rossoblù, forte delle prestazioni dell'anno precedente in Serie B. L'ex estremo difensore dell'Atalanta ha alternato parate salva risultato (come contro l'Udinese) a errori pesanti che sono costati punti preziosi alla squadra.
Ranieri nell'ultimo match ha deciso di dare fiducia a Scuffet (dopo aver a lungo parlato con Radunovic). Dal post sosta in poi quindi potrebbe nascere una sorta di ballottaggio perenne tra i pali del Cagliari. Forse non è un'ottima idea, considerando la particolarità del ruolo.
Chi deve recuperare dall'infermeria?
Le speranze di salvezza del Cagliari passando anche dall'infermeria. In questa prima parte di stagione sono mancati due calciatori protagonisti della cavalcata in Serie A, due calciatori in grado di alzare il livello tecnico, d'esperienza e anche mentale della squadra. Parlo di Marco Mancosu e Gianluca Lapadula.
Il primo è ormai ad un passo dal recupero definitivo, il secondo invece si trova davanti ora una serie di allenamenti di riabilitazione dopo l'operazione alla caviglia. Mancosu porterà fantasia, tecnica e creatività nella trequarti rossoblù, Lapadula invece - si spera - i gol, dopo la vittoria della classifica cannonieri in Serie B lo scorso anno.
Un terzo calciatore che ha passato più tempo in infermeria che in campo è Jakub Jankto, un fedelissimo di Claudio Ranieri. Il suo recupero e il suo ritorno in campo può dare gamba e qualità al centrocampo rossoblù.
Chi deve alzare il livello del rendimento
La coppia di centrali difensiva esotica, formata da Hatzidiakos e Wieteska, per ora lascia un po' a desiderare. Arrivati a Cagliari per dare esperienza e solidità al reparto, i due difensori stanno trovando difficoltà ad ambientarsi al tatticismo del calcio italiano. Sarebbe stato meglio, forse, puntare su elementi d'esperienza già abituati alla Serie A. Con i se e con i ma, però, non si va da nessuna parte. Per questo motivo ci si aspetta dai due calciatori un rendimento migliore.
Altro protagonista della cavalcata in Serie A che accusa il salto di categoria è Zappa. Il terzino ex Pescara ha già disputato una stagione nel massimo campionato italiano e nonostante l'esperienza in Serie B, non dà segni di miglioramento in fase difensiva: nei contrasti sembra sempre un tempo in ritardo rispetto all'avversario. Shomurodov va ancora a folate. Recuperarlo mentalmente sarà una grande impresa per Claudio Ranieri.
Ranieri e le (troppe) alternative tattiche?
La particolarità della rosa del Cagliari è la duttilità tattica di tanti giocatori, oltre ad avere calciatori con caratteristiche completamente diverse l'uno dall'altro. Non ci sono doppioni nella squadra rossoblù. Ciò che potrebbe essere un punto di forza però, si sta rivelando un punto debole. Infatti la formazione titolare base del Cagliari, anche a partita in corso, può cambiare diversi moduli senza dover adattare nessun calciatore.
In questa prima parte di stagione Ranieri ha sfruttato più volte questa particolarità, cambiando modulo tattico durante la partita passando facilmente dal 3-5-2 al 4-4-2 (e viceversa) senza dover fare sostituzioni. In questa fase di campionato lo stesso tecnico del Cagliari ha sperimentato diverse soluzioni cercando quella più congeniale al suo team (dando l'impressione, dall'esterno, di essere una formazione ancora alla ricerca della propria identità). Vista l'inesperienza di gran parte della squadra, forse è necessario dare qualche sicurezza tattica in più, puntando dritto su un modulo tattico (questa rosa può essere schierata anche con il 4-3-1-2, modulo che ha fatto la storia e le fortune del club isolano) e limitando i cambi tattici in corso d'opera per esigenze particolari.
Detto ciò, con trenta partite ancora da disputare ci sono in palio novanta punti. La strada verso la salvezza è tortuosa, ricca di ostacoli ma non impossibile e con l'esperienza di Claudio Ranieri in panchina, il Cagliari può ribaltare questa situazione e smentire i critici che la danno già come prima squadra retrocessa dalla Serie A.