Il finale di carriera che vorremmo per Messi e Ronaldo
C'è un libro di Christopher Vogler, dal titolo "Il viaggio dell'eroe", che evidenzia come ogni forma di narrazione sia riconducibile a uno schema predefinito. Miti, racconti e favole seguono infatti 12 tappe che portano il protagonista a compiere gesta extra-ordinarie per ristabilire l'ordine originario o introdurne uno nuovo.
Ma c'è un aspetto che Vogler non affronta perché non è categorizzabile, è suscettibile da quella che è la sfera personale del personaggio: ossia il momento in cui le fatiche da compiere sono finite e per questo non è più necessario impugnare le armi per andare a combattere. Come reagisce l'eroe quando deve dire basta?
Con questo interrogativo stanno facendo i conti Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che, per le gesta che hanno compiuto nelle loro strabilianti carriere, possono essere considerati senza problemi alla stregua dei vari Ulisse, Lancillotto e Frodo Baggins.
Gol, trofei, Palloni d'Oro: la Pulce e CR7 hanno avuto tutto nella vita ma adesso la loro storia sta prendendo una piega deludente e tutti noi vorremmo che si congedassero dal calcio in questo modo.
Leo torna a casa
Joan Laporta si è già sbilanciato: "Ci piacerebbe che Messi terminasse qua la sua carriera". Il presidente del Barcellona non ha ancora digerito l'addio forzato dell'argentino, che l'estate scorsa, non potendo rinnovare il proprio contratto, si è trasferito al Paris Saint-Germain a parametro zero.
La prima stagione francese di Messi è andata molto al di sotto delle aspettative, confermando quanto il matrimonio con il PSG abbia ben poco di romantico. La Pulce è un giocatore sentimentale, nel senso che il suo rendimento dipende in gran parte dalle emozioni che prova: quando è felice, ispirato e sereno è capace di tutto; se queste però vengono meno - come a Parigi - o se, al contrario, sono troppo travolgenti - come con l'Albiceleste - sembra quasi sparire dal campo.
Vista l'età (35 anni compiuti a giugno), il fisico non gli garantisce più la velocità di cui il suo talento avrebbe bisogno. Eppure, in un contesto favorevole come quello del Barcellona, Messi potrebbe ancora regalarci ancora qualche strappo palla al piede, ancora qualcuno dei suoi gol leggendari, ma soprattutto la gioia di vederlo con la maglia con la reso grande, l'unica che gli avremmo voluto mai vedere addosso.
Gol decisivo nel Clasico, esultanza con dita sollevate verso il cielo e un Camp Nou stracolmo pronto a rendergli omaggio: questa è l'ultima immagine che vorremmo avere di Messi su un campo da calcio.
CR7 fa contenta mamma Dolores
Se Messi è stato investito da un dono divino, Cristiano Ronaldo si è costruito il suo talento con il duro lavoro ed è proprio per questo che, nonostante i due anni in più, gode di una condizione fisica migliore rispetto a quella della Pulce.
Come ha ammesso lui stesso, il dualismo con l'argentino ha ricoperto un ruolo fondamentale nel suo percorso verso il gotha del calcio. Il desiderio di essere riconosciuto come il miglior giocatore del mondo l'ha spinto a buttare il cuore oltre l'ostacolo e adesso CR7 non riesce più a gestire una carriera che sta giungendo biologicamente al termine.
Solo l'estate scorsa si era trasferito al Manchester United, regalandoci un ritorno romantico che non ci saremmo aspettati da un giocatore come lui. Doveva essere la chioccia dei più giovani, ma è diventato il principale problema dei Red Devils e adesso sta cercando in tutti i modi di girare i tacchi e accasarsi in un club che partecipi alla Champions League.
Un ipotetico passaggio all'Atletico Madrid avrebbe macchiato una carriera che ha toccato il suo apice con la maglia dei blancos e negli ultimi giorni sta prendendo quota la possibilità di un altro ritorno romantico, stavolta allo Sporting Lisbona, dove tutto è iniziato.
In Portogallo CR7 troverebbe un campionato in cui la farebbe da padrone ancora a lungo ma soprattutto esaudirebbe il desiderio di mamma Dolores che lo pressa da tempo a rivestire la maglia dei Leões.
Qatar 2022: la resa dei conti
"Messi e Ronaldo, chi è il più forte?", personalmente ho sempre odiato questa domanda. Non solo perché è impossibile paragonare un esterno sinistro a uno destro, un centravanti puro a un falso nueve, ma anche perché risulterebbe riduttivo parlare di Messi in funzione di Ronaldo o viceversa.
Per noi appassionati il fatto che abbiano vissuto il prime delle rispettive carriere nello stesso momento è sia una fortuna, perché abbiamo avuto modo di vedere contemporaneamente all'opera due dei più grandi calciatori di sempre; sia una sfortuna perché le loro grandezze finiscono per offuscarsi a vicenda.
Tra novembre e dicembre Messi e Cristiano prenderanno parte a quello che con tutta probabilità sarà il loro ultimo Mondiale. L'Argentina è data come una delle possibili favorite, ma anche il Portogallo ha i giocatori giusti per poter arrivare fino in fondo.
Le due nazionali potrebbero dunque trovarsi l'una contro l'altra in finale. Tra la Pulce e CR7 c'è sempre stato un grandissimo rispetto, magari a loro sarebbe perfino piaciuto giocare insieme, e sarebbe bello assistere per l'ultima volta a un confronto diretto tra due dei più grandi calciatori di sempre.
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