Il Marocco è una sorpresa? Cosa ha sbagliato la Spagna nel Mondiale 2022?
Martedì 6 dicembre la Spagna di Luis Enrique ha perso ai calci di rigore il match, concluso a reti bianche nei tempi regolamentari e nei supplementari, contro il Marocco, gara valida per la qualificazione ai quarti di finale del Mondiale 2022. Lo storico risultato contro la nazionale marocchina non deve sicuramente passare inosservato, considerata - sulla carta - la maggior qualità tecnica e i favori dei pronostici.
La partita ed i rigori
Una partita complicata con un possesso palla a favore degli spagnoli (85%). La tattica del Marocco annulla il tiki-taka della Spagna. Gli spagnoli non giocano male, creano anche qualche occasione importante durante i tempi regolamentari, ma la difesa marocchina gestire con qualità. C'è da dire che anche la nazionale nordafricana ha almeno due occasioni nitide da gol non sfruttate dal reparto offensivo. Ma l'occasione clou dell'incontro è quella che arriva sui piedi di Sarabia a pochi secondi dalla fine dei tempi supplementari: un palo da posizione defilata che spinge le due squadre ai calci di rigore.
L'inerzia dei calci di rigore va subito a favore del Marocco: prima l'errore di Sarabia, poi le parate di Bono, infine lo scavetto di Hakimi che porta in paradiso la nazionale marocchina che andrà a giocarsi i quarti di finale del Mondiale contro il Portogallo.
Considerazioni su Marocco e Spagna
Si può sicuramente sottolineare la solidità del Marocco, ben messo tatticamente e con alcune ottime individualità. Una squadra difficile da affrontare. Ora dovranno confermarsi contro un Portogallo a tratti spettacolare.
Sulla Spagna invece c'è tanto da dire. La goleada contro il Costa Rica ha illuso tutti i tifosi spagnoli, ma il pareggio contro la Germania e la sconfitta contro il Giappone hanno riportato tutti con i piedi per terra. La nazionale spagnola ha messo in campo il solito gioco con tanto possesso palla, ma poco concreto.
Probabilmente un piccolo errore - con il senno del poi - è stato quello di affidarsi ad una nazionale giovane, lasciando a casa diversi senatori quali De Gea, Sergio Ramos e Thiago Alcantara. E la pressione mediatica esercitata su alcuni talenti spagnoli come Pedri, Gavi e Ansu Fati non ha aiutato. Ora resta da capire quale sarà il futuro dell'attuale commissario tecnico Luis Enrique: la federazione spagnola deciderà di cambiare guida tecnica o vorrà proseguire questo progetto di crescita portato avanti dall'ex tecnico di Barcellona e Roma?