Il mercato dell'Atalanta tra rapidità e aspettative deluse
Out Scamacca, dentro Retegui. Tra la conferma del lunghissimo infortunio che terrà lontano Gianluca Scamacca dal terreno di gioco nella prossima stagione e l'arrivo del suo collega in Nazionale Mateo Retegui per le visite mediche è trascorso davvero poco tempo. Qualche giorno per fornire a Gian Piero Gasperini una soluzione pronta già dall'esordio in Serie A, con chances di aggregarsi alla squadra anche per la Finale di Supercoppa Europea contro il Real Madrid in programma il 14 agosto a Varsavia.
Una punta per una punta, con caratteristiche molto diverse e un prezzo (22 milioni più 3 di bonus) non esagerato dalle condizioni in cui l'Atalanta è stata costretta ad operare. Una trattativa lampo che racconta molto della salute economica della Dea, ma che pone anche degli interrogativi sul calciomercato in entrata della corrente sessione estiva.
Un mercato a rilento e il caso Koopmeiners
Sulla questione che ha riguardato Scamacca non si possono ovviamente imputare colpe a nessuno. Sono eventi che capitano spesso nel calcio professionistico e la sfortuna ha deciso di piombare sull'attaccante della Dea e della Nazionale italiana. Torniamo però a qualche mese fa.
L'Atalanta vince l'Europa League dopo uno straordinario percorso e i tifosi suggeriscono, tra entusiasmo del caso e consapevolezza di poter contare su una rosa forte, di puntare allo Scudetto. Un sogno proibito che però i continui step compiuti dalla società bergamasca permettono di immaginare senza più ricevere in cambio lo sguardo sbigottito degli interlocutori. L'Atalanta tra le rose della Serie A figura al quinto posto, al momento dietro al Napoli, ma con 5 giocatori in meno e considerando ancora la presenza di Victor Osimhen (che rappresenta un quinto del valore totale transfermarkt della rosa europea).
È lì, tra le migliori d'Italia da squadra Campione dell'Europa League in carica, con aspettative cresciute proprio grazie a questa vittoria e rese tali dall'avere a disposizione calciatori desiderati da diversi Top Club del vecchio continente. A questi eventi aggiunge una situazione invidiabile per quanto concerne la salute economica, che prospettava colpi in grado di alzare il livello anche attraverso il mercato.
Con quasi 2/3 della sessione estiva in archivio possiamo però affermare che la Dea ha scelto un modus operandi diverso rispetto alle passate stagioni. Nessun calciatore ceduto per cifre fuori mercato, ma una serie di addii che hanno portato nelle casse bergamasche più di 50 milioni di euro (Zapata, Cambiaghi, Hateboer, Okoli, Miranchuk, Zortea). Cessioni di tesserati considerati esuberi, che non avrebbero trovato spazio nello scacchiere di Gasperini. Alla sua corte sono invece arrivati, per circa 70 milioni totali (considerando anche il riscatto di De Ketelaere) Nicolò Zaniolo, Benjamin Godfrey, Ibrahim Sulemana e ora Mateo Retegui.
L'approccio era probabilmente quello di tenere unito il blocco della passata stagione e puntellarlo con calciatori pronti a metterne in discussione la titolarità. Un approccio riuscito solo fino al sopracitato infortunio e al caso Koopmeiners che, a 20 giorni dalla chiusura del calciomercato, rischia di complicare molto le operazioni atalantine. Queste le parole di Gian Piero Gasperini sul tema in un'intervista all'Eco di Bergamo.
"La situazione era andata benissimo fino alla settimana scorsa, poi Koopmeiners ha deciso di andare alla Juventus, di non giocare e non allenarsi più con noi. Ha già un accordo con la Juve, si sente stressato. Con questo atteggiamento non può essere utile né alla squadra, né ai suoi compagni."
- Gasperini su Koopmeiners
E ancora riguardo alla situazione globale del mercato atalantino.
"L’Atalanta è stata sfortunata nel perdere tre giocatori così importanti. Siamo ai minimi termini, la società provvederà, ma in questo momento la squadra è molto meno competitiva rispetto alla fine della scorsa stagione. Mancano ancora tre situazioni su cui la società sta lavorando."
- Gasperini sul mercato
E siamo d'accordo con il tecnico della Dea, almeno su questi punti. Nel pacchetto arretrato forse poteva servire un nuovo interprete e sulle corsie, quella destra in particolare, altre soluzioni sulle quali lavorare dall'inizio del ritiro. Quello di Koopmeiners, con una Juventus con sembra badare a spese e Percassi fermo sulla volontà di non cedere il mancino, è destinato a diventare un caso che, ancora in un fase primordiale, potrà avere sia una risoluzione positiva (reintegro da titolare) che negativa (cessione forzata a una rivale).