Il mercato, la 'Marotta League', i rinnovi e i piani dell'Inter: parla Zanetti

Javier Zanetti
Javier Zanetti / Marco Luzzani/GettyImages
facebooktwitterreddit

Mitigato un po' di entusiasmo dopo la festa con i tifosi e recuperata la lucidità, per l'Inter è tempo di fare un bilancio sulla stagione che si sta per concludere e di fissare gli obiettivi per continuare a crescere negli anni avvenire. Ad analizzare predente e futuro dei nerazzurri ci ha pensato Javier Zanetti nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Radio Tv Serie A.

Cosa significa la seconda stella?
"Occupa un posto importante, emotivo. Quando ho visto tutta questa gente ad aspettare i campioni d'Italia. Sentire il coro per me, l'entusiasmo del popolo nerazzurro è stato incredibile. Ho visto famiglie, bambini, tante emozioni per la vittoria del campionato, della seconda stella. Una delle pagine più importanti del club. I ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario. Affacciandomi ho avuto i brividi. Ormai io dico sempre che l'Inter è la mia famiglia e siamo una cosa sola".

L'ultimo scudetto.
"Uno scudetto voluto. Dal primo giorno eravamo concentrati su questo obiettivo. Sapevamo di essere forti ma devi dimostrarlo. Abbiamo dominato il campionato e mostrato un grande gioco. L'Inter ha fatto delle partite incredibili, i tifosi si sono divertiti. Se vedi la squadra così ti rende orgoglioso di farne parte. Non ci siamo mai nascosti, abbiamo sempre detto internamente ed esternamente che volevamo essere competitivi fino alla fine per arrivare a quanto fatto".

Lo scudetto vinto nel derby.
"Una cosa unica, storica. Ti può capitare poche volte, abbiamo colto l'opportunità. Sapevamo che sarebbe stata complicata perché dall'altra parte volevano evitarlo. I ragazzi sono stati straordinari, gli ultimi minuti di sofferenza che fanno parte del nostro Dna. Dopo il triplice fischio non abbiamo capito più niente".

Quale squadra vi faceva più paura ad inizio stagione?
"Di sicuro pensavamo che il Napoli, anche cambiando allenatore, era una squadra di grandissimo valore. Milan e Juve avevano lo stesso obiettivo. Ma pensavamo anche che se facevamo quel che dovevamo era difficile anche per gli altri. Consapevolezza di essere forti, con poche parole e tanti fatti. Costruire questa squadra, vedendoli allenare, i ragazzi si sentivano importanti ed è stato merito di Inzaghi e del suo staff che hanno fatto un lavoro incredibile".

I nuovi arrivi:
"Thuram che si è adattato così dall'inizio è stato una sorpresa in positivo. Non era semplice perché per gli attaccanti arrivare in un campionato diverso non è facile. Lo vedi sempre sorridente, felice. Poi Pavard, ma in generale i nuovi acquisti. Sommer per personalità. Frattesi quando entrava. La partita col Verona è stata soffertissima. Frattesi ci ha dato il 2-1 e poi vedere esplodere San Siro con la sua faccia 'infuocata' credo sia stato uno dei momenti in cui abbiamo capito di essere vicini. Questi acquisti sapevamo cosa potevano dare in campo, ma hanno dato tanto fuori. Frattesi è sempre stato determinante quando è entrato. Questo significa che si sentiva importante e avere questi giocatori è fondamentale".

Thuram-Lautaro:
"Ci ha sorpresi tutti. Avendo entrambi caratteristiche diverse si sono trovati subito e si sono trovati anche fuori dal campo. Poi in campo riescono perché se ti trovi bene fuori hai tante possibilità di trovarti anche lì".

Sommer dopo Onana:
"Mi spiace che Sommer sia stato valutato in un certo modo una volta arrivato. Onana aveva fatto molto bene, ma Sommer ti dà grande sicurezza. Molto serio, professionale. Ci fa piacere avere uno così in rosa. Delle volte si danno giudizi senza magari entrare nel profondo. E' stato fondamentale".

Su Calhanoglu, Mkhitaryan, Barella e Dimarco:
"Calhanoglu ha grandissima personalità. È un trascinatore, meritava di vincere in questa maniera. Mkhitaryan è il cervello della squadra, giocatore pensante. Non devi spiegargli niente, sempre generoso. Barella è stato straordinario, una stagione da leader. In entrambe le fasi, sempre al servizio del compagno. Fondamentale. Fede è cresciuto con noi, è andato via ed è tornato un vero uomo. Si è visto il suo interismo, quanto ci teneva a vincere con questa maglia e lo ha fatto da protagonista".

Pensando a voi dirigenti, qual è la cosa migliore che avete fatto?
"I principali protagonisti sono mister, staff e giocatori. Noi da fuori abbiamo fatto squadra ognuno con le sue competenze. Solo così si arriva a grandi traguardi. Con unione fuori e dentro il campo, coi giocatori che vedono la nostra presenza".

Come si gestisce l'attuale situazione societaria?
"Con grande chiarezza, con una strategia ben precisa. Sapendo cosa possiamo e dobbiamo fare. E poi costruendo una squadra con giocatori funzionali al progetto. E' stato difficile ma piacevole. Ti metti alla prova: devi cercare l'equilibrio tra giocatori importanti che vanno via e che arrivano e che possano contribuire a quel che il mister vuole. Una grande sfida. Il presidente manca solo fisicamente perché in realtà è sempre in contatto con noi".

Come vedi questa cosa della Marotta League?
"Fa ridere quando vedi una squadra che domina dall'inizio alla fine. C'è poco da dire".

Qual è il prossimo passo?
"Rimanere competitivi in tutte le manifestazioni, con grande cultura del lavoro e concentrazione. Se ci saranno opportunità per arricchire la rosa lo faremo, ma gli obiettivi saranno difendere la seconda stella e in Champions andare più avanti. Ci sarà l'importantissimo Mondiale per club. Tante partite, servirà una rosa ampia".

La strategia per il prossimo ciclo sarà la stessa?
"L'intenzione è che la squadra rimanga tale. Perché vediamo in questi ragazzi la voglia di continuare e siamo felici sia così. Significa che c'è una base molto forte. Se si presentano opportunità che il mister valuta come importanti lo faremo, sempre nei nostri parametri".

Zirkzee:
"Un grandissimo campione. Giovane, talentuoso, intelligente. Fisicamente molto forte. Sta facendo benissimo. Un giocatore così servirebbe a chiunque punta a traguardi importanti. Vediamo, se si presenta l'opportunità possiamo farci un pensierino. Se pensi a Zirkzee, Lautaro e Thuram sono giovani, forti, ti darebbero tranquillità".

Lautaro e Barella rinnoveranno?
"Sì perché c'è da ambo le parti la predisposizione a continuare insieme".

Quando l'Inter sarà favorita per la Champions?
"È una competizione difficilissima, di dettagli. Per dire che sei favorito devi avere grande rispetto, guardando alle altre. Possiamo dire che ce la giochiamo. Vista la finale persa col City, ma anche gli ottavi con l'Atletico. Vogliamo continuare ad essere competitivi. Dispiace per come è arrivata l'eliminazione ai rigori. Nelle due partite con l'Atletico abbiamo avuto tantissime occasioni, non è arrivato il gol. Avevamo di fronte una squadra molto esperta. Ma con questo gruppo devi insistere, perché non devi avere paura di nessuno".

Il Mondiale per club:
"Una competizione prestigiosa, con squadra importanti. Partecipare ci rende orgogliosi e vogliamo essere protagonisti. Sarebbe bello arrivare alle fasi finali. Sarà un'estate impegnativa ma quando sei dentro sei sempre contento".

feed