Il Napoli è pronto ad aprire un (lungo) ciclo vincente?
Partiamo da quanto sta accadendo nella nostra Serie A con il Napoli che sta dominando in maniera assoluta in campionato e, ad oggi, ha relegato la seconda in classifica (la Lazio) a -19; analizziamo il suo cammino italiano ed europeo fin qui e proviamo a vedere se questa squadra può essere migliorata e dove, con innesti e cambi in ruoli che si stanno rivelando centrali per questa stagione.
Il Napoli e la Serie A
Incontrastata e incontrastabile, così si potrebbe descrivere la stagione della formazione partenopea; costante a tal punto che nessuno riesce a tenere la sua andatura, da Milano a Roma passando per Torino è emersa una differenza di passo enorme, solamente la Juventus del record di punti (102) raccoglieva risultati del genere. Sembrerebbe quasi una favola, ma in realtà tutto questo è frutto di un lavoro al limite del maniacale di Luciano Spalletti che come forse ricordano in pochi, è partito tra i fischi del suo stesso pubblico nel ritiro estivo. D'altronde come dare torto ai tifosi, il presidente Aurelio De Laurentiis insieme al Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli avano appena rivoluzionato la squadra: lasciato andare Mertens il miglior marcatore della storia del Napoli e idolo dei tifosi; ceduto Koulibaly uno dei difensori più forti di tutta la Serie A e perso Insigne, il capitano figlio della città. Al posto di giocatori così affermati e forti sono arrivati dei giovani praticamente sconosciuti.
Un talento dal nome quasi impronunciabile che si è rivelato uno dei migliori prospetti del calcio moderno, ovviamente ci riferiamo al georgiano Kvaratskhelia che ora viene già accostato a club dalla grande tradizione calcistica, vedasi il presunto interesse della casa Blanca madrilena. In difesa è arrivato un ventiseienne della Corea del Sud Kim Min-jae, prelevato dopo un solo anno passato in Turchia e difensore rivelazione del campionato, solido e pulito negli interventi. Nessuno poteva aspettarsi un gioco così brillante con il rigenerato Lobotka perfettamente a suo agio al centro del campo, fluidità nelle manovre e spettacolarità nelle trame stanno portando il Napoli a cullare il sogno scudetto (mai così vicino come ora) dopo la bellezza di 33 anni, sì perchè l'ultima volta che la coppa si è tinta di azzurro è stata nel lontano 1990 e a portare il trofeo più ambito a Napoli c'era l'idolo Diego Armando Maradona. Messa da parte la scaramanzia tutta la città si sta preparando per questa conquista storica, una festa attesa a lungo ma che sicuramente regalerà gioie ai tifosi che finalmente torneranno ad esultare per il massimo torneo italiano.
Il Napoli e la Champions League
Lo stesso Spalletti ha definito la Champions League una "tentazione". Affrontare il Milan nella competizione in cui è la seconda squadra che detiene più titoli (7), dopo il Real Madrid (14), non sarà semplice, ma cullare il sogno di uno storico passaggio del turno carica giocatori e tifosi. Dopo aver ottenuto il risultato migliore della sua storia; non era mai andato oltre gli ottavi, nemmeno con Maradona, ora si può solo che godere delle meraviglie offerte dall'Europa che conta. Non sappiamo se il cammino verso Istanbul sarà ancora lungo o si concluderà dopo le due partite dei quarti di finale, la certezza sta nel fatto che il 2022-23 resterà un anno dolcissimo per i partenopei.
Aprire un ciclo e resistere alle tentazioni
Per aprire un ciclo che sia duraturo nel tempo la storia ci ha insegnato che servono alcuni ingredienti fondamentali: il primo è una dirigenza lungimirante e che sappia pensare al futuro confermando i valori del presente; il presidente ADL, piaccia o meno, ha dimostrato di conoscere questo mondo e saperci navigare in maniera agevole a cominciare dall'ingaggio di Giuntoli che si è rivelato eccellente, resta però un contratto che andrebbe rinnovato e con la scadenza puntata al 2024, dopo i risultati arrivati in questi anni di lavoro il dirigente toscano inizia a far gola a molti, vedasi il pourparler dell'interesse della Juventus. Altro ingrediente nella ricetta di un ciclo vincete è quello di avere un uomo all'altezza seduto in panchina, in questo scenario sembra più che mai a suo agio Luciano Spalletti come disse lui stesso: "uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli" . Il rinnovo di questo contratto sembra praticamente una formalità, la scadenza 2023 con opzione di un altro anno esercitabile in automatico fino al 30 aprile non preoccupa molto.
L'ultimo e imprescindibile punto riguarda la rosa: i ragazzi vanno confermati, non sarà facile resistere alla pioggia di milioni che potrebbe arrivare in estate per Osimhen, ma una volta ceduto, rimpiazzarlo potrebbe essere niente affatto semplice, ricordiamo che più di lui nei top campionati ha segnato solo Haaland. Trattenere i vari Kim e Kvara sembra quasi superfluo da sottolineare, ma se si vuole gettare le basi per progetti a lungo termine, questi giovani devono avere la residenza in Italia ancora per molto tempo. L'unico reparto che potrebbe avere degli innesti è il centrocampo, la cessione di Demme, non indispensabile in questo Napoli e il fine prestito di Ndombele che potrebbe tornare al Tottenham, renderebbero la coperta un po' corta, un paio di nuovi acquisti garantirebbero il ricambio necessario e la freschezza vitale per dare l'assalto a tutte le competizioni. Il futuro del Napoli appare più azzurro che mai resta solo da vedere se si confermerà nel suo mix letale di bellezza ed efficacia.