Il no alla presidenza della FIGC e la questione rinnovi: parla Marotta
Intervenuto ai microfoni de La Domenica Sportiva su Rai 2, Giuseppe Marotta ha commentato a caldo il pareggio dell'Inter nel big match contro il Napoli. Nel corso dell'intervista non sono poi mancate domande relative alla questione rinnovi e alla trattativa con Oaktree per la ridefinizione della scadenza del prestito: ecco come ha risposto l'amministratore delegato nerazzurro.
Sul match con il Napoli: "Un pareggio contro una squadra forte, adesso dobbiamo gestire il futuro nel migliore dei modi. Ci sono ancora nove partite, abbiamo un vantaggio consistente che va gestito bene".
Su Inzaghi: "Ha una grande qualità di apprendimento in quelle che sono le dinamiche di una squadra importante come l'Inter. Qui c'è una pressione molto più forte che alla Lazio, ha forgiato un gruppo di ragazzi giovani e portato un modello di gioco vincente e di qualità. Il gruppo è cresciuto con lui in autostima, anche in Europa. Vogliamo proseguire sapendo che dietro c'è una società che lo supporta da tutti i punti di vista".
Sui rinnovi: "Sono tematiche che interessano più voi che noi. Non ci sono problemi nel momento in cui le posizioni convergono nel proseguire. È il caso di Lautaro Martinez e lo sarà sicuramente con Inzaghi perché l'Inter è cresciuta e lui oggi è un tecnico titolato: è arrivato alle nomination per il miglior tecnico e allena l'Inter che è una grande società. Vorremmo proseguire, ha il contratto fino al 2025 e ci sono i presupposti affinché resti".
Meglio questa Inter o la sua Juve? - "Sono momenti storicamente diversi. Il calcio è cambiato, oggi Inzaghi pratica un calcio più manovriero. Quella Juve aveva grandissimi giocatori che avevano vinto tanti titoli prima e poi con la Juve. Questi di oggi sono ragazzi che stanno crescendo, cominciano ad avere qualche titolo. C'è tanto da fare ma stanno crescendo continuamente. Sono due belle realtà in ogni caso".
Sulla possibile nomina come presidente della FIGC: "No, sono legato fino al 2027 con l'Inter e mi trovo benissimo. E' chiaro che nel 2027 avrò anche 70 anni e potrei dedicarmi sì allo sport, nell'ambito magari di tematiche sociali e nella valorizzazione dei nostri giovani che ancora non riescono a svolgere l'attività secondo i canoni giusti. Lo farei con grande divertimento. Una responsabilità come quella in Federazione non mi interessa, pur guardando con grande rispetto al ruolo di presidente".
Sull'eliminazione dalla Champions: "Non modifica i nostri piani futuri perché la sintesi più bella è nello striscione della Curva Nord: 'Fieri di voi'. Siamo fieri e contenti dei giocatori, poi in studio i vostri esperti sanno che in campionato vincono i più forti dopo 38 tappe. La Champions è legata anche a fattori particolari come infortuni, squalifiche o sorteggi. Guardate a Manchester City-Real Madrid nei quarti e poi Borussia Dortmund -Atletico Madrid: non è che chi esce in City-Real è scarso. Siamo usciti ai rigori e non sminuisce il nostro valore".
La situazione con Oaktree la preoccupa? - "È una domanda di pertinenza della proprietà, non entro nel merito. La proprietà è presente e non abbiamo nessun problema. Gestiamo la società con tranquillità e stiamo programmando il futuro. Sono certo che questa tematica sarà affrontata dal presidente al più presto, per il bene e la storia dell'Inter, nel rispetto dei tifosi".