Il nuovo ruolo, il personaggio creato e il consiglio ai giovani: Ibra senza filtri

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Linnea Rheborg/GettyImages
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Zlatan Ibrahimovic torna a parlare e lo fa ai microfoni dell'emittente statunitense CBS: l'ex calciatore svedese - e adesso senior advisor di RedBird e del Milan (nomina decisa da Gerry Cardinale) - spiega come i giovani debbano avere un atteggiamento attivo e non passivo di fronte alle difficoltà. Ibra fa anche chiarezza sul suo personaggio controverso fuori dal rettangolo verde oltre a spiegare le peculiarità di questa sua "seconda vita" da dirigente.

Sul nuovo ruolo: "Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una fase di apprendimento, sono umile. È un'angolazione differente rispetto a quello a cui ero abituato, ma ho ottimi professionisti attorno a me, quindi...", riporta Calciomercato.com

Sul fallimento e sull'atteggiamento: "Fino a quando vincono mi va tutto bene. Il problema è quando iniziano a perdere (ride ndr): siamo venuti con un'atteggiamento diverso, ma va bene. Il problema è che io non posso influenzare il gioco, come facevo prima, quindi devi trasferire il tuo atteggiamento, la tua mentalità, la tua esperienza negli altri giocatori, ma stanno lavorando bene".

Il consiglio ai giovani: "Dipende da quanto lontano vuoi arrivare. Io ho creduto nella disciplina e nel duro lavoro, che ripagano sempre. Quindi già in tenera età devi prepararti mentalmente perché quando arrivi sui grandi palcoscenici o mangi o vieni mangiato. Con i ragazzi di giovani di oggi devi prima conoscerli e poi spingerli".

Sul personaggio creato e discusso da tutti: "Se Zlatan è un personaggio? No, Zlatan sono io. Molte persone mi chiedono spesso se io reciti, ma no. Quello che vedi sono io. Da dove vengo era importante essere sicuri di sè, dovevi vedertela da solo e dimostrare a te stesso di essere il migliore, ma non solo nel calcio o in qualsiasi cosa io abbia fatto, come a scuola. Io penso che sia importante, perchéquando entri in questo mondo, il 50% è una questione di testa".


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