Il pagellone del Cagliari per reparto. Poche sufficienze, tante note dolenti
Ha pagato duramente le occasioni perse il Cagliari che, dopo il misero pareggio contro il Venezia, è ufficialmente retrocesso. Senza troppe scusanti, la squadra non è mai scesa in campo, se non impaurita e demoralizzata dallo spettro della retrocessione. Tanti gli errori e le cadute, in una stagione caratterizzata da soli 30 punti messi insieme.
Quota bassissima, se si pensa anche ai giocatori a disposizione dei rossoblù. Da Cragno a Godin, da Caceres a Marin, Rog e Nandez, per concludere con Joao Pedro e Keita Balde. Tutti nomi di un certo valore sulla carta, ma alla fine dei conti tutti colpevoli della disfatta.
Troppa pressione sulle spalle? Non può essere questa una giustificazione, soprattutto pensando all'esperienza di tanti elementi presenti in rosa. Ad aggravare il tutto sei allenatori cambiati negli ultimi tre anni: Ronaldo Maran, Eusebio di Francesco, Walter Zenga, Leonardo Semplici, Walter Mazzarri, ed infine Alessandro Agostini. Questa stagione è stata il riassunto delle precedenti, il risultato di una somma di errori e scelte ripagate con la peggior moneta possibile.
Il pagellone del Cagliari
Portieri - Forse gli unici a non avere così tante colpe. Sia Cragno, ormai certezza rossoblù, che Radunovic, hanno fatto sempre il possibile. Ci sono state giornate in cui Cragno era sottotono (per questo motivo 6,5), ma rimane sempre un ottimo estremo difensore, che si è dovuto fare carico non solo della sua porta, ma anche di guidare la difesa in momenti di difficoltà.
Difesa - Se ti vuoi salvare, dalla difesa devi partire. Di fatto, un inizio di stagione da dimenticare, difesa che faceva danni da tutti i lati. Godin e Caceres che dovevano essere i due veterani, i due leader per eccellenza, parecchie volte hanno combinato dei veri disastri. Ci si aspettava molto di più da loro (5 per entrambi). Nota di merito, dopo il mercato invernale, per Lovato, Altare e Bellanova, che nonostante la giovane età e qualche errore di troppo per l'inesperienza, hanno saputo combattere e farsi strada tra i grandi (rispettivamente 6, 7 e 6,5)
Centrocampo - Tasto dolente questo perché, se ad inizio mercato estivo si fosse riusciti a trattenere Nainggolan, l'intero reparto ne avrebbe risentito in positivo. Un progetto di settore non funzionale se si pensa a Strootman, che in questa stagione doveva essere il cuore del centrocampo (4 come voto). L'assenza di Rog e Nandez si è sentita, come si è sentita la loro presenza in campo in queste ultime partite. Ma da due big come loro ci si aspettava qualcosa in più (5 ad entrambi).
Attacco - Si può stendere un velo pietoso anche su questo settore, non si salva nessuno; da Joao Pedro a Pavoletti, per poi passare a Pereiro e Keita Balde. Nessuno di tutti e quattro è riuscito ad essere continuativo nel rendimento, pochi gol segnati da tutti. Nessuno incisivo, troppe incertezze sotto porta che sono costate care (un 4,5 a tutti gli interpreti del reparto avanzato).
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