Il pagellone del Milan per l'anno solare 2020

FC Internazionale v AC Milan - Serie A
FC Internazionale v AC Milan - Serie A / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Il 2020 è ormai un lontano e piacevolissimo ricordo per i tifosi del Milan, che hanno assistito con ammirazione e stupore alla rinascita dei colori rossoneri dopo anni inconsistenti a livello sia di prestazioni sia di risultati. Ora, dalle parti di Milanello, si respira un'aria totalmente diversa. La squadra di Stefano Pioli, una volta superato il momento critico risalente al periodo pre-lockdown, si è lasciata avvolgere da un alone luminoso e trasportare prima nel panorama internazionale con la qualificazione in Europa League, poi al primo posto in Serie A contro ogni pronostico. Il raggiungimento della vetta, da difendere nel corso dell'anno venturo, è stato possibile grazie all'ottimo lavoro svolto da dirigenza, staff tecnico e calciatori. C'è chi ha deluso le aspettative, chi le ha mantenute e chi addirittura migliorate. Vediamo i migliori e i peggiori rossoneri del 2020.


Zlatan Ibrahimovic - VOTO 9

Francesco Pecoraro/Getty Images

L'arrivo di Zlatan Ibrahimovic ha influito enormemente sul rendimento complessivo del Milan durante il 2020. Entusiasmo, carisma, ambizione, leadership, gol, assist: queste sono solo alcune qualità dello svedese che, all'età di 39 anni, non smette di stupire. Al netto di qualche infortunio preventivabile, Ibra ha donato una nuove luce all'ambiente rossonero. La sua esperienza gli ha permesso di essere calciatore, allenatore e mental coach, sortendo un effetto benefico su ciascun elemento della rosa. Parleremmo allo stesso modo del Milan senza Ibrahimovic?


Theo Hernandez - VOTO 8,5

Jonathan Moscrop/Getty Images

Theo Hernandez è la più bella sorpresa del Milan. Alla prima esperienza in rossonero, il terzino francese ha collezionato sei reti e cinque assist in 33 presenze ufficiali, numeri vicini a essere eguagliati dopo neanche quindici partite nella stagione 2020/21. L'ex Real Madrid ha in dote fisicità, rapidità, duttilità per svolgere perfettamente entrambe le fasi di gioco, fiuto del gol, cattiveria agonistica ed esperienza europea. Un insieme di caratteristiche che confermano l'ottima mossa di mercato fatta dal Milan nell'estate 2019.


Hakan Calhanoglu - 8

Emilio Andreoli/Getty Images

Se non fosse scoppiata la querelle legata al prolungamento del contratto, sarebbe stato un anno indimenticabile. Una piccola macchia, comunque, non rovina quanto di buono fatto da Hakan Calhanoglu. Dal senso di responsabilità nei confronti della squadra al feeling vitale con Zlatan Ibrahimovic, fattori da cui sono scaturite le ragioni per le quali il Milan è tornato in Europa e ai vertici della Serie A. Un top player di caratura internazionale: tutto ciò di cui necessitano i rossoneri.


Alessio Romagnoli - VOTO 8

Alessandro Sabattini/Getty Images

Alessio Romagnoli ha vissuto una costante evoluzione nel corso delle ultime stagioni, specialmente nel 2020. Il trend crescente ha permesso al centrale di compiere il salto di qualità non solo individualmente, ma anche a livello di squadra. La sua massiccia presenza in difesa è saltata sempre agli occhi, non a caso è uno degli uomini simbolo del Milan e indossa la fascia di capitano al braccio.


Ante Rebic - VOTO 7,5

Alessandro Sabattini/Getty Images

Se il Milan ha invertito la rotta di punto in bianco, gran parte del merito va attribuita ad Ante Rebic. L'attaccante croato ha dato il via con i suoi gol dal gennaio scorso (proprio quando l'Eintracht Francoforte rifletteva sull'interruzione del prestito per lo scarso impiego del calciatore) e indotto la dirigenza rossonera a trattenerlo almeno fino al termine della stagione 2019/20. Nei mesi successivi il suo exploit è stato rallentato da due infortuni, rispettivamente al gomito e al piede.


Gianluigi Donnarumma - VOTO 7,5

Alessandro Sabattini/Getty Images

Fatta eccezione per qualche scivolone in cui è incappato prima del lockdown, Gianluigi Donnarumma si è rivelato una delle colonne portanti della rinascita rossonera. Oltre alle prestazioni offerte sul campo, il portiere classe '99 ha confermato l'attaccamento verso il club spazzando via le voci sul suo futuro e restando a Milano.


Franck Kessié - VOTO 7,5

Emilio Andreoli/Getty Images

Nessuno ha mai osato mettere in dubbio le abilità di Franck Kessié, ma pochi si ritenevano davvero soddisfatti del suo rendimento con la maglia del Milan, tanto da auspicarne la cessione durante il mercato di gennaio. La mancanza di offerte convincenti ha permesso all'ivoriano di restare: una coincidenza positiva, se osserviamo il notevole passo in avanti compiuto durante il 2020. Da cedibile a inamovibile in pochi mesi, Kessié è un punto fermo il mezzo al campo e valore aggiunto in termini realizzativi, essendo dotato di un ottimo senso del gol sia sui calci piazzati sia in movimento.


Alexis Saelemaekers - VOTO 7

Alessandro Sabattini/Getty Images

Che rivelazione, Alexis Saelemaekers! Il 21enne belga, dopo un periodo di adattamento ai meccanismi del calcio italiano, ha spodestato Samu Castillejo aggiudicandosi un posto fisso sulla destra, merito delle sue qualità tecniche ma anche dei movimenti funzionali alla filosofia di gioco della squadra. Dinamismo e sostanza lo hanno reso a tratti indispensabile, ma il percorso dell'ex Anderlecht è appena cominciato.


Giacomo Bonaventura - VOTO 7

Jonathan Moscrop/Getty Images

Pur sapendo che avrebbe lasciato il Milan alla fine della passata stagione, Giacomo Bonaventura non ha fatto mancare il proprio apporto alla squadra. Soprattutto nel momento decisivo del campionato, tra giugno e luglio, quando il calcio italiano (e non solo) era chiamato a fronteggiare l'emergenza Coronavius. Jack ha preso per mano i compagni inanellando una serie di dodici risultati utili consecutivi: con lui in campo, il Milan non ha mai perso una partita dopo il lockdown. I numeri non mentono, così come l'affetto di migliaia di tifosi che avrebbero voluto tributargli l'ultimo saluto dagli spalti di un San Siro desolato.


Jens Petter Hauge - VOTO 7

Alessandro Sabattini/Getty Images

Jens Petter Hauge è solo all'inizio del suo percorso di crescita in rossonero, ma il suo impatto con il Milan è stato impressionante. Notato e acquistato in tempo record dalla società in seguito al doppio confronto di Europa League contro il Bodo/Glimt. L'attaccante norvegese classe '99 ha saputo approfittare di alcune situazioni favorevoli (turnover, infortuni di Ante Rebic e Zlatan Ibrahimovic). Quattro gol e un assist tra Serie A ed EL sono un ottimo biglietto da visita per il futuro: non è da tutti, specialmente se giovani, di integrarsi così rapidamente in un gruppo dall'alta competitività e rendersi protagonisti.


Brahim Diaz - VOTO 7

Jonathan Moscrop/Getty Images

Brahim Diaz ha ripagato pienamente la fiducia del tecnico ogni volta che è stato chiamato in causa. Il giovanissimo talento di proprietà del Real Madrid si è calato nella realtà rossonera con l'obiettivo di prendersi la scena ed esaltare il collettivo. Missione riuscita finora, ma il calendario del Milan è ancora fitto di impegni. Occorrerà mantenere questo trend fino alla fine, senza lasciarsi influenzare dalle voci sul suo futuro. Bravo lui e brava la società a piazzare un vero e proprio colpo in estate.


Ismael Bennacer - VOTO 7

Jonathan Moscrop/Getty Images

Ismael Bennacer ha saputo trasformare le critiche in elogi nell'arco del 2020. Presentato come oggetto misterioso (il look nel giorno delle visite mediche lasciava alquanto a desiderare...), ha mantenuto le redini del centrocampo nonostante il cambio di allenatore, formando con Franck Kessié una coppia inossidabile. Solo la sfortuna ha fermato l'algerino nel suo momento migliore, costringendolo a concludere anticipatamente l'anno per infortunio.


Simon Kjaer - VOTO 6,5

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Riscattato dal Siviglia per pochi spiccioli, Simon Kjaer ha rappresentato un valido elemento per la difesa rossonera. D'altronde, il suo curriculum parla da sé. Buona alchimia con il compagno di reparto Alessio Romagnoli, peccato però per i continui acciacchi fisici di cui ha sofferto e soffre tuttora.


Rafael Leao - VOTO 6,5

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Poco più di una sufficienza per Rafael Leao, entrato di recente nella storia per aver segnato contro il Sassuolo il gol più veloce in Serie A dopo appena 6 secondi. L'attaccante portoghese non ha quasi mai sfigurato, ma dalle sue doti tecniche ci si aspetta molto di più. In un Milan che gira alla perfezione, non può e non deve essere lui l'anello debole della catena. Ma c'è fiducia circa la crescita del calciatore, accolto sotto l'ala protettiva di Zlatan Ibrahimovic e coccolato dalle parole di Stefano Pioli, che in più occasioni ha sottolineato il suo enorme potenziale ancora inespresso pienamente in maglia rossonera.


Diogo Dalot - VOTO 6,5

Emilio Andreoli/Getty Images

L'uomo per l'Europa. Potrebbe definirsi così Diogo Dalot, difensore portoghese in prestito dal Manchester United nonché rinforzo di prospettiva per gli impegni internazionali del Milan. Sei su sei in Europa League (con un gol e due assist) e tre presenze in Serie A, seppur solamente una da titolare. Lodevole l'integrazione con il gruppo, altrettanto il rendimento mostrato in questo finale di 2020. Quando si dice "riserve di lusso"...


Davide Calabria - VOTO 6,5

Maurizio Lagana/Getty Images

È stato un 2020 particolare per Davide Calabria. L'esterno è stato a un passo dalla cessione in estate e ora è in trattativa con il Milan per il rinnovo del contratto. Frutto della sua metamorfosi sotto la sapiente guida del tecnico Stefano Pioli, che lo ha rigenerato affidandogli le chiavi della fascia destra. Una ripresa, negli ultimi mesi, che fa ben sperare in vista del futuro.


Matteo Gabbia - VOTO 6

Jonathan Moscrop/Getty Images

Dallo scorso luglio in poi, Matteo Gabbia è stato una delle prime scelte di Stefano Pioli. C'è lo zampino di qualche infortunato, ma il difensore classe '99 ha retto al meglio il peso delle responsabilità e conquistato la riconferma per la stagione seguente, superando già il muro delle dieci presenze tra Serie A ed Europa League. Le sue prestazioni sono state nella norma, malgrado qualche piccola ingenuità assolutamente perdonabile. Un sei rotondo, per far sì che non si monti troppo la testa.


Samu Castillejo - VOTO 5,5

Emilio Andreoli/Getty Images

Samu Castillejo è una delle poche incognite del Milan, poiché ha alternato prestazioni di rilievo ad altre di assoluta anonimia. La società rossonera ha rinnovato la fiducia nelle qualità dell'esterno spagnolo, ma le aspettative non sono state rispettate. L'ex Villarreal è giunto a un bivio: convincere o dire addio. La fase finale dell'anno dovrà essere il punto di partenza.


Sandro Tonali - VOTO 5,5

Alessandro Sabattini/Getty Images

L'acquisto di Sandro Tonali è stata la chiara testimonianza di quanto il Milan creda nei giovani e possa dare fastidio alle altre big anche in sede di mercato. L'approccio ai colori rossoneri non è stato dei migliori per il centrocampista, che ha accusato un po' troppo il salto di qualità dal Brescia. È innegabile che ci voglia tempo, non si può prendere tutto e subito. Tuttavia, data la caratura della presentazione ufficiale e le ridenti speranze riposte nel gioiellino classe 2000, è altresì legittimo sentirsi leggermente delusi.


Andrea Conti - VOTO 5

Soccrates Images/Getty Images

Il 2020 potrebbe essere l'ultimo anno di Andrea Conti con indosso la maglia del Milan. Il terzino, prelevato dall'Atalanta con tante speranze, ha dovuto fare i conti con numerosi problemi fisici e l'exploit sulla destra di Davide Calabria e Diogo Dalot. Le gerarchie hanno preso una piega diversa da quanto immaginato da Conti, ora ai margini del progetto e destinato all'addio. Quindici presenze nell'arco dell'intero anno solare (13 in Serie A nel 2019/20 e due in Europa League contro lo Sparta Praga nel 2020/21) non sono sufficienti.


Lucas Paquetà - VOTO 4,5

Alessandro Sabattini/Getty Images

Lucas Paquetà è il più grande rimpianto del Milan. Il centrocampista è stato ceduto al Lione nel settembre scorso, ponendo così fine alla deludente esperienza in Italia. Non è bastato l'arrivo in panchina di Stefano Pioli per cambiare le sorti del brasiliano, che ha numerose colpe per non aver inciso all'ombra del Duomo.


Rade Krunic - VOTO 4,5

Alessandro Sabattini/Getty Images

Il peggiore del 2020, senza ombra di dubbio. Rade Krunic non ha saputo ritagliarsi molto spazio a fronte di prestazioni al di sotto della norma. Differentemente da Ismael Bennacer, l'ex centrocampista dell'Empoli non si è imposto nelle gerarchie dell'allenatore e ha patito l'elevato rendimento dei compagni di reparto. L'addio a gennaio non può che essere la giusta conclusione del suo ciclo rossonero.


Stefano Pioli - VOTO 8

Alessandro Sabattini/Getty Images

Il fantasma di Ralf Rangnick aleggiava insistentemente su Milano, ma Stefano Pioli non hai mai perso la speranza di poter rimanere sulla panchina rossonera. La decisione a sorpresa di confermarlo ha premiato l'ottimo finale di stagione, condito dalla qualificazione in Europa League, e dato continuità al progetto. Mossa azzeccata, visti i risultati inanellati nella seconda parte dell'anno: il suo Milan umile e giovane guarda ora al 2021 con maggiore fiducia, conscio di poter essere protagonista in ogni competizione.


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