Il passato all'Inter e la seconda vita di Joao Mario

Una stagione assurda e il ritorno al Meazza in Champions League.
Benfica v Estrela Amadora - Portugese Primeira Liga
Benfica v Estrela Amadora - Portugese Primeira Liga / Soccrates Images/GettyImages
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Ci sono calciatori che nella parte matura della propria carriera, che a occhio potremmo inquadrare nella fascia d'età 26-32, raggiungono picchi che avevano lasciato immaginare da giovani, per poi perdersi nelle ragnatele di sistemi tattici scomodi, nelle difficoltà d'ambientamento in paesi diversi o in culture calcistiche addirittura opposte alle proprie. Calciatori che tornano in patria e vivono una seconda vita tremendamente felice.

Joao Mario è il terzo acquisto più oneroso della storia dell'Inter dopo Christian Vieri e Romelu Lukaku. È l'estate 2016, quella di un'Inter che spende tanto e guadagna poco sul campo, che sbaglia operazioni e che inizierà la stagione con Frank De Boer, passerà all'adesso nemico rossonero Stefano Pioli e concluderà le ultime giornate con Stefano Vecchi in panchina. Un disastro.

Il portoghese sbarca a Milano dallo Sporting Lisbona in cambio di 45 milioni di euro. Ha appena vinto Coppa e Supercoppa in patria e ha vissuto l'estate più felice della sua vita, calcisticamente parlando, trionfando nel Campionato Europeo francese da titolare inamovibile del Portogallo. Le aspettative sono le migliori e lui prova a mantenerle, ma la situazione è complicata e l'Inter delude con uno scialbo settimo posto in Serie A.

Stefano Pioli
Pioli e Joao Mario / Marco Canoniero/GettyImages

Inizia una nuova stagione (con Spalletti in panchina) che però dura soltanto 6 mesi perché il portoghese a gennaio va in prestito in Premier League, al West Ham. Torna a giugno e vive un anno da seconda linea con i nerazzurri, al termine del quale vola in prestito al Lokomotiv Mosca e poi ancora allo Sporting Lisbona.

Di 5 anni di contratto con l'Inter resta a Milano soltanto la metà del tempo, collezionando un totale di 69 presenze, 4 gol e 13 assist, senza mai offrire mai acuti particolari. Nel luglio del 2021, quando manca ancora un anno di contratto, si separa gratuitamente dalla società nerazzurra Campione d'Italia in carica con Conte e senza di lui.

Torna in Portogallo, lo aspetta il Benfica dove comincia la parte più brillante della sua seconda vita.

Nel primo anno si ambienta e individualmente fa bene, poi arriva Roger Schmidt che cambia vita dei calciatori e lo status del club in Europa. In patria domina la Liga Portugal, nel girone di Champions elimina la Juventus e mette al secondo posto il PSG di Messi, Neymar e Mbappé e agli Ottavi della stessa competizione spazza via il Club Brugge con 7 reti in due partite. Al termine della stagione i gol segnati dal Glorioso in 55 partite saranno 131, quelli subiti 39 e le sconfitte soltanto 4.

Di fatto di gare Schmidt ne sbaglia una, l'andata dei Quarti di Finale di Champions proprio contro l'Inter di Simone Inzaghi, futura finalista. Per Joao Mario è una stagione clamorosa. Al Benfica ci sono tanti trequartisti/ali di qualità (Neres, Rafa Silva, per un periodo Guedes e Draxler), ma è l'ex Serie A a imporsi dal punto di vista realizzativo.

Dopo Gonçalo Ramos (e soltanto con una differenza di 4 reti) è il miglior marcatore della squadra.
23 gol e 11 assist divisi esclusivamente tra Champions League e Liga Portugal. Numeri imbarazzanti, che restituiscono un stagione fuori dal comune. Calcia 12 rigori e ne sbaglia anche 3, ma avrebbe raggiunto comunque la doppia cifra anche se li avesse tirati un altro.

Un cambiamento eccezionale per un centrocampista che fino ai 30 anni aveva 7 (reti) come record individuale da battere in stagione. Ne fa 16 in più e si ha già l'impressione che il percorso dell'ultimo anno sia irripetibile sia per lui che per il Benfica. Al Glorioso in estate è tornato Di Maria ed è aumentata la concorrenza sulla trequarti.

Al Meazza torneranno a breve sia Joao Mario che il Fideo, con l'ex di turno che vorrà a tutti i costi riscattare la doppia sfida di circa 9 mesi fa e provare a dimostrare che la Champions della passata stagione non è stata un'eccezionale casualità.