Il Pesce d'Aprile nel calcio: gli scherzi più memorabili e riusciti
Un mondo dalla presenza mediatica a dir poco ingombrante, come quello del calcio, diventa automaticamente una sede privilegiata per quei capricci e quelle deviazioni dalla normalità che chiamiamo Pesce d'Aprile.
La natura sempre più social del pallone, con la capacità di generare contenuti pronti per diventare virali in breve tempo, valorizza ancor di più il rapporto idilliaco tra scherzo ed esposizione mediatica, un rapporto che - del resto - regalava sorprese anche in tempi meno social, affidandosi semplicemente alla carta stampata o alla TV.
Vediamo dunque, tra trasferimenti inverosimili e fusioni improbabili tra club rivali, quali sono gli esempi più riusciti di Pesce d'Aprile nel mondo del calcio, tra Italia ed estero.
1. CR7 diventa spagnolo per salvare il Portogallo
Non si tratta soltanto di folli idee di mercato pronte a sconvolgere i tifosi, nel 2011 ci si spinse oltre individuando Cristiano Ronaldo come potenziale strumento per salvare l'economia portoghese.
L'Independent lanciò infatti la notizia di una vera e propria cessione di CR7 dal Portogallo alla Spagna (alla cifra di 160 milioni di euro) per aiutare i lusitani a combattere il debito pubblico. Nonostante l'evidente natura di boutade la "notizia" riscosse un buon successo e trovò grande diffusione in tutto il mondo. Il tutto condito anche da un tentativo inglese di irrompere, con 200 milioni, per "far proprio" il portoghese.
2. Leo Messi al Real Madrid per 500 milioni
Da CR7 a Messi: l'epilogo appare naturale anche se il tema sono le burle di inizio aprile, considerando quanto i due abbiano cannibalizzato di fatto l'opinione pubblica calcistica grazie a un dualismo epico.
Nel 2016 non era ancora in previsione un addio di Messi al Barcellona, come poi accaduto effettivamente, ma l'idea clamorosa oggetto del Pesce d'Aprile era quella relativa all'approdo della Pulce al Real Madrid per 500 milioni di euro: già l'addio dell'argentino in sé appariva clamoroso, a questo si aggiunse dunque la pazza idea di un approdo ai rivali di sempre.
3. Campioni...in provincia
L'idea di campioni sul viale del tramonto (o persino già ritirati) pronti ad abbracciare realtà "periferiche" del calcio esercita, anche oggi, un fascino degno di nota.
Nel 2011 si scivolò nell'iperbole immaginando un Roby Baggio, allora 44enne e fermo ormai dal 2004, pronto a tornare in campo per indossare la maglia del Portogruaro. Non sono mancati poi altri esempi affini: Totti al Latina prima del ritiro, Strootman all'Olginatese (con tanto di foto del sosia, allenatore dei Giovanissimi del club) o persino Sacchi in Serie D all'Olympia Agnonese (grazie al lavoro diplomatico di un frate cappuccino).
4. Da uno sport all'altro
Assieme all'idea romantica di vecchi fuoriclasse che si rimettono in gioco in realtà minori, spesso spunto per scherzi social, un ruolo spetta anche alle notizie legate a campioni di uno sport che, d'improvviso, scelgono di dedicarsi a un'altra disciplina.
E non a livello amatoriale: da Ibrahimovic pronto a diventare pivot del Bayern Monaco di basket a Usain Bolt che, in nome della passione calcistica, avrebbe firmato un contratto col Manchester United (nel 2015) per iniziare una carriera in Premier League.
5. Rivali o amici?
Situazioni grottesche, contraddittorie e sicuramente tali da scatenare la rabbia dei tifosi, oltre alla loro immediata incredulità. Non sono mancate occasioni in cui lo scherzo riguardava idee di unione e di armonia tra realtà storicamente rivali e inconciliabili.
Dalla Superba, squadra che avrebbe visto Sampdoria e Genoa fondersi con tanto di maglia rossoblucerchiata, fino al Palermo pronto a omaggiare il Catania con una divisa ispirata proprio ai rivali di sempre (nel 2021). Anche all'estero, soprattutto in Inghilterra, è un tipo di scherzo spesso percorso: Arsenal e Chelsea pronte a costruire insieme una statua di Cole, a Rush dal Liverpool all'Everton nel 1989.