Il peso del derby, Morata in dubbio e la scelta sul modulo: Fonseca verso Milan-Lecce

Le parole del tecnico rossonero in vista del ritorno in campo dopo il derby vinto
FC Internazionale v AC Milan - Serie A
FC Internazionale v AC Milan - Serie A / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Il derby vinto contro l'Inter ha chiaramente cambiato volto all'inizio di stagione di un Milan che, prima della stracittadina, vedeva nelle voci sul futuro di Paulo Fonseca una costante da cui sembrava difficile liberarsi. I rossoneri sono chiamati a trovare continuità e se la vedranno contro il Lecce a San Siro, domani alle 20.45. Il tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa presentando la sfida contro i salentini, queste le sue parole:

Il peso della continuità: "È molto molto importante questa prossima partita. Dobbiamo confermare che siamo in crescita. Penso che la vittoria al derby ha senso se vinciamo col Lecce e confermiamo che siamo migliorati. Dobbiamo recuperare dei punti. Tutto questo è importante per avere motivazione domani. È una partita pericolosa dopo il derby, quando vinci partite importanti dopo è più difficili. Ma non possiamo sbagliare, dobbiamo vincere" riporta MilanNews.

Voglia di guardare avanti: "Non voglio tornare sul derby. La partita è finita quando sono uscito dallo stadio. In questo momento la parte mentale è molto importante, magari più importante di tecnica e tattica. Le partite sono emozionali, stare bene ed equilibrati, energici e motivati è molto importante".

Continuità tattica: "Vogliamo avere continuità, e per avere continuità vogliamo far giocare la stessa squadra. Abbiamo il dubbio Morata per domani, una contusione gli ha causato una borsite. Abbiamo questo dubbio, vediamo domani".

Su Leao: "Stiamo lavorando molto anche individualmente con Rafa, anche difensivamente. Sta lavorando bene difensivamente, sta pressando, sta tornando. Può fare meglio ma sta crescendo nel momento difensivo. Siamo stati una squadra a difendere, Rafa incluso. Lui ha avuto tre opportunità per essere decisivo al derby, non mi sembra che non possa essere allo stesso tempo un giocatore difensivo. Per me sta facendo un buon lavoro, sta giocando di squadra ed è la cosa più importante in questo momento".

Abraham: "Abraham ha un'energia contagiosa che per me è importante. Avere giocatori come Abraham e Morata che portano ambizione ed energia alla squadra, anche negli allenamenti... Lavora per la squadra".

Soluzioni senza Morata: "Jovic non è un attaccante con caratteristiche per fare questo. Senza Morata ci saranno Loftus o Reijnders a fare questo ruolo".

A che punto è il Milan: "Percentuale non lo so, ma siamo lontani. Difensivamente non penso che la squadra sia cresciuta tanto. Siamo più vicini a quello che penso che la squadra possa fare. Penso che siamo cresciuti, anche se difensivamente mi sarebbe piaciuto vedere anche altre oose. Offensivamente dobbiamo crescere tanto. Abbiamo le qualità per farlo, stiamo migliorando, ma possiamo crescere".

Derby come svolta: "Era tanto tempo che il Milan non vinceva un derby, porta fiducia e altra atmosfera nel gruppo di lavoro. Io sono così, cerco di essere sempre equilibrato. Una partita ovviamente può aiutare i giocatori con la fiducia, ma è solo una partita. Se non vinciamo domani allora torniamo indietro. Dobbiamo dimenticare il derby, concentrarci solo sulla prossima partita che è la più importante. L'atmosfera è positiva ed è importante, ma è importante anche capire che il derby è passato e non conta più. È stato importante ma il futuro è più importate. Sullo scudetto continuo a dire quello che ho detto il primo giorno: al Milan dobbiamo pensare allo scudetto, non possiamo pensare ad altro".

Cambio di prospettiva dopo il derby: "Noi latini siamo così (ride, ndr). Sono stato in una piazza che era così: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo... Non voglio dire questa parola (ride, ndr). Ho fatto lo stesso che ho fatto nelle scorse settimane. Alcune volte quando non si va bene non vogliamo leggere niente, ma quando vinciamo è diverso: ma per me non ho cambiato niente, non ho letto niente. Dobbiamo continuare a lavorare, a imparare, a migliorare: è la cosa più importante per me. Un giorno quando ero in Portogallo sono uscito con mio figlio, aveva 12 anni. Mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me: gli ho detto che quel giorno erano arrabbiati, il giorno dopo avrebbero applaudito. Il calcio è questo, emozione, momenti di tristezza e gioia. Essere tifosi è essere questo. Non è essere equilibrati. Io devo essere l'opposto, sono l'allenatore e devo essere equilibrato. Ma capisco l'irrazionalità dell'amore dei tifosi, non ho dentro di me nessun sentimento negativo per chi prima non era con me e ora è con me. So che è così".

Sul turnover: "Mi piace farlo, ho fiducia in tutti i giocatori. Ma dobbiamo capire i momenti e penso che adesso non è il momento di cambiare troppo, è il momento di avere continuità, stabilizzare la squadra. In futuro se abbiamo possibilità mi piacerebbe farlo, anche perché abbiamo tante partite. Penso che quando siamo una vera squadra in tutti i momenti è facile cambiare, non si sente niente. Quando non siamo la squadra che penso possiamo essere è più difficile cambiare: stiamo cercando di essere questo tipo di squadra così poi quando cambiamo non si nota niente".