Il peso della fascia, le regole in ritiro e l'insidia Albania: parla Donnarumma
Gianluigi Donnarumma ha partecipato alla conferenza stampa di rito in vista dell'esordio dell'Italia a Euro 2024. Domani sera la sfida con l'Albania potrebbe già essere decisiva e il capitano azzurro ha redarguito i compagni richiamandoli alla massima attenzione contro un avversario insidioso. Non sono poi mancate domande circa le regole imposte da Spalletti per il ritiro e sul peso della fascia ereditata da due giganti della Nazionale come Bonucci e Chiellini. Di seguito le sue parole, riportate da TMW.
Tre anni fa sei stato protagonista di un Europeo vinto. Con quale spirito affronterai domani la gara d'esordio? Ti senti leader?
"Lo spirito è quello lì, quando si affronta una competizione del genere la carica ti viene naturale, lo spirito sarà quello di tre anni fa e proveremo a ripercorrere quelle notti magiche. Io cerco di dare tutto, di fare consiglio alla squadra di ciò che è stato tre anni fa ma la squadra è già pronta, non avrà bisogno dei miei consigli. Chi c'è stato tre anni fa darà ai nuovi le indicazioni per arrivare fino in fondo".
Quella con l'Albania è la gara più difficile per esordire?
"Sicuramente, è la sfida più insidiosa. Abbiamo un gruppo difficile e nella gara di domani ci sono tante insidie, loro sono bravi e rapidi, fanno un bel gioco e quindi domani non si può giocare al 70-80%, ma al 100%. Poi noi pensiamo gara dopo gara, quella di domani sarà importantissima per fare un passo avanti nel gruppo".
Che squadra è l'Albania?
"Rapida e veloce, abbiamo già visto un po' dei loro video e hanno individualità molto forti. Dobbiamo stare attenti a non allungarci, hanno buona rapidità nel contropiede, bisogna stare uniti e avere un gruppo squadra molto compatto. La partita si può vincere al primo minuto o all'ultimo, sarà importante avere equilibrio e non allungarci".
Quali sono le regole che dovete seguire sui videogames in ritiro? C'è stato qualche impatto?
"No, assolutamente nessun impatto. L'importante è avere equilibrio anche lì: quando sei in stanza usi i tuoi giochini, ma è importante non fare tardi la sera. Dopo cena siamo tutti insieme nella salata giochi, passiamo un po' di tempo lì e ci svaghiamo lì. S'è creato davvero un bel gruppo, il mister ci ha dato un po' di indicazioni e consigli ma nessuna regola seria".
Rispetto a tre anni fa non ci sono Bonucci e Chiellini e tu sei il capitano Quanto cambia per te?
"No, per me non cambia. Sicuramente una responsabilità in più, ma non cambia assolutamente nulla, in questo gruppo ci sono vari leader e mi farò sentire anche io. Io mio peso è quello, io cerco di dare il massimo: lo scorso Europeo è stato fantastico, sono esperienze indimenticabili, ma ora cerchiamo di scrivere un'altra pagina di storia per l'Italia".
Preferisci la difesa a tre o a quattro?
"L'importante non è il modulo ma come ognuno interpreta il ruolo, per ma da portiere è uguale. E' importante avere una squadra compatta, coesa, che attacca e difende tutta insieme. Per me non cambia. Poi è normale che ogni squadra ha il suo modulo, le avversarie si metteranno in maniera diversa e il mister sarà bravissimo ad adattarsi a ogni situazione, ma i ragazzi a disposizione conoscono tutte le situazioni".
Sapete che domani è obbligatorio vincere?
"Se vinci domani metti un mattoncino importante sulla qualificazione, la prima partita è sempre importante. Abbiamo un girone difficile e vincere domani ci metterebbe in una posizione diversa: senza punti domani bisogna poi avere maggiore responsabilità nelle due gare successiva. Detto ciò, il nostro obiettivo è fare punti e vincere tutte e tre le partite".
Cosa significa per il vostro team avere Buffon qui?
"Sicuramente avere Buffon qui che ha fatto la storia nel 2006 ci aiuta tantissimo. Già normalmente avere la sua presenza è importante, Gigi ti lascia tanto, ma sentirlo raccontare e dare consigli è ancora meglio. Lui può darci consigli su quella estate che è diventata storia, ma sicuramente poi in campo scendiamo noi e c'è da battagliare".
Chi sarà il tuo delegato in mezzo al campo per parlare con l'arbitro?
"Quando ci saranno situazioni vicino alla mia area ci sarò io a parlare con gli arbitri, poi prima della partita decideremo chi nel caso andrà a parlare con l'arbitro in situazioni lontano dalla mia area di rigore: possono essere Jorginho o Barella... Ci organizzeremo così".
Lavori sempre con una mental coach?
"Sì, è importantissimo e lo consiglio a tutti. Ti aiuta a restare in equilibrio, a non farti prendere dalle emozioni in una competizione così importante perché le emozioni e le ambizioni sono alte. È importante avere testa e non perdere lucidità, su questo lavoriamo sempre".
Come vedi Scamacca? Abbiamo risolto il problema del centravanti?
"Gianluca è un grandissimo attaccante che ha fatto passi da gigante nell'ultimo periodo, ho guardato ogni singola partita e ha fatto robe incredibili. Può fare la differenza in ogni situazione ed è importante avere un punto di riferimento in avanti, un punto di appoggio. Siamo contento di averlo e poi in alternativa abbiamo Retegui e Raspadori, che hanno qualità diverse ma ci possono comunque dare una grande mano".