Il piano a lungo termine di Oaktree per l'Inter tra il blindaggio dei big e il bond

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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Lo scorso 30 giugno l'Inter ha chiuso il bilancio con una perdita che si aggira tra i 40 e i 50 milioni di euro. Sembrano molti, ma basta sapere che 2020/21 il rosso ammontava a 246 milioni per rendersi conto degli enormi passi avanti compiuti negli ultimi anni da una dirigenza che ha saputo ridimensionare i costi di gestione mantenendo però sempre alto il livello di competitività della squadra.

Un solco sul quale anche Oaktree è intenzionato a proseguire, conferendo inoltre quella progettualità a lungo termine che solo un proprietario economicamente forte e affidabile può garantire. Nel senso, se in passato Suning era costretto per forza di cose a ragionare stagione per stagione, ora con il fondo americano si può guardare più in là.

Come si manifesta tale differenza? Nel semplice fatto che da quando Oaktree ha preso le redini i big della rosa non solo non sono stati ceduti, ma a molti di loro è stato anche rinnovato il contratto, attestando le intenzioni della proprietà di rinsaldare le basi della squadra per continuare a vincere negli anni a venire.

In questa finestra di mercato il presidente Marotta continuerà a districarsi tra bilancio e necessità di rinforzarsi come ha sempre fatto negli scorsi anni, anche se con una sicurezza alle spalle maggiore. Ora, secondo La Gazzetta dello Sport, la grande sfida per Oaktree riguarda il bond da 415 milioni in scadenza nel 2027 che pesa per 30 milioni annui sui conti dell'Inter.


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