Il piano di Oaktree per il futuro dell'Inter: il fondo lavora alla cessione
Uno scenario che appariva eventuale sta piano piano diventando gradualmente inesorabile, data la mancata proroga: il 20 maggio scadrà il termine per la restituzione del prestito (375 milioni, comprensivi di interessi) concesso dal fondo Oaktree, l'Inter dopo quella data passerebbe - in caso di mancata restituzione - da Suning allo stesso fondo americano. L'edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sui vari scenari in gioco, sottolineando al contempo un'ipotesi alternativa: un'eventuale proroga potrebbe arrivare soltanto per permettere a Suning di finalizzare le trattative con un nuovo investitore, con annessa garanzia di capitali freschi (e con la possibilità dunque di procedere alla restituzione del prestito).
Una situazione che, però, suona più come un ultimatum che non come una vera e propria apertura: al momento non risultano trattative per nuovi ingressi in società e tale pista, dunque, appare complessa da percorrere (con così poco tempo a disposizione). L'aspetto inedito citato dal quotidiano riguarda la possibilità di una cessione dell'Inter, da chiudere dopo l'uscita di scena di Suning: i timidi sondaggi di possibili acquirenti si sarebbero trasformati in qualcosa di più.
Ma come si è mosso Zhang in questo contesto? Secondo il Corriere l'attuale patron nerazzurro avrebbe cercato di sondare il terreno con altri fondi USA, per un nuovo finanziamento, dopo aver proposto a Oaktree di restituire i 100 milioni di interessi e di ottenere (con tassi più elevati) due o tre anni di tempo per restituire l'intero prestito. La posizione di Oaktree è rimasta ferma, nonostante l'ipotesi di interessi più alti, e non ci sono segnali di un possibile cambio di rotta. A questo punto il fondo americano, non volendo farsi carico dell'Inter in modo diretto, avrebbe individuato una cessione del club come soluzione migliore (dopo aver rilevato il pacchetto di maggioranza da Suning).