Il prezzo di vendita del Milan è davvero al centro dell'inchiesta?

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Milan / MIGUEL MEDINA/GettyImages
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Oggi il Milan sarà impegnato contro lo Slavia Praga nella gara di ritorno degli ottavi di Europa League. Compito degli uomini di Pioli sarà di difendere e magari consolidare il vantaggio dell'andata per staccare il pass per la fase successiva, ma per riuscirci non dovranno pensare alle vicende extra-calcistiche che negli ultimi giorni stanno travolgendo l'universo rossonero.

Sul Milan è infatti scattata un'indagine da parte della Procura di Milano e nella giornata di martedì la Guardia di Finanza ha perquisito il quartier generale del club di via Aldo Rossi sequestrando pc e smartphone dei dirigenti, compresi quelli di Giorgio Furlani.

Abbiamo già parlato delle accuse, degli indagati e dei possibili provvedimenti nei confronti del club. In questo articolo vogliamo invece soffermarci sui fattori che hanno portato i pm a indagare sul Milan.

Il prezzo di vendita ha dato il via all'inchiesta sul Milan?

Stando a quanto riportato nell'edizione odierna de Il Corriere della Sera, è inesatto affermare, diversamente da quanto riferito ieri da più fonti, che le indagini siano scattate a causa del prezzo di vendita fatto da Elliott al momento di cedere la società rossonera al fondo statunitense RedBird. Secondo il quotidiano, la "colpa" sarebbe invece degli investitori arabi interessati a far parte del Milan. È per questo che sarebbero sorti dei dubbi sul reale passaggio di proprietà da Elliott a RedBird.

Stando alla nota numero 14305/24 depositata dal Nucleo di Polizia Valutari Guardia di Finanza il 1° febbraio 2024 e riportata dal Corriere, la perquisizione in via Aldo Rossi sarebbe infatti l'"esito di attività investigativa in conseguenza del rincorrersi di notizie che RedBird fosse in procinto di cedere parte del Milan ad investitori del mondo arabo, coi quali peraltro sarebbero già intercorse le prime interlocuzioni il 19 dicembre 2023".

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Inchiesta Milan: il comunicato di RedBird

Nella giornata di ieri è poi arrivata la presa di posizione da parte di RedBird, dove il fondo americano ha ribadito come il Milan sia di sua proprietà: "RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del Club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti. Quando abbiamo assunto il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a tre anni e nessun diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo - tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo. Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo di AC Milan e tale rimarrà".