Il rebus a centrocampo nel Napoli di Conte

McTominay e Gilmour non possono essere meri rincalzi: toglieranno minutaggio ai titolari?
Napoli's Cameroonian midfielder Andre Frank Zambo Anguissa...
Napoli's Cameroonian midfielder Andre Frank Zambo Anguissa... / KONTROLAB/GettyImages
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Siamo naturalmente abituati, in un calcio in cui la sostenibilità la fa sempre più da padrona, a ragionare "per sottrazione" e a individuare in ogni reparto un titolare e una riserva da utilizzare all'occorrenza: nonostante i cinque cambi a disposizione, infatti, le gerarchie si scrivono spesso da sé e lasciano pochi margini ai rincalzi per trovare spazio. Esistono poi eccezioni e la firma di Antonio Conte non può risultare casuale in questo caso, pensando al Napoli e alla situazione che si è venuta a creare in mezzo al campo: non più, dunque, due titolarissimi e due potenziali riserve ma - a conti fatti - quattro potenziali titolari che, sulla carta, hanno possibilità pressoché identiche di trovare spazio. Il tutto aggiungendo anche Folorunsho al gruppo composto da Lobotka, Anguissa, McTominay e Gilmour.

Rebus a centrocampo: in quattro per due posti

Una situazione che si prefigura come un rebus soprattutto pensando al passaggio al 3-4-2-1, modulo che sa di necessità per poter sfruttare al meglio Kvaratskhelia e Neres, modulo che al contempo vede sparire dall'orizzonte l'assetto caratterizzato da un regista e due mezzali che ha fatto le fortune del Napoli scudettato di Spalletti. Lo spazio si restringe e le opzioni di qualità aumentano, quindi, con investimenti degni di nota sostenuti per portare McTominay e Gilmour a Castel Volturno e con la volontà di Conte di avere una rosa più profonda nonostante la mancata partecipazione alle coppe: diventa superficiale classificare i nuovi arrivati come semplici rincalzi di lusso.

Gabriele Oriali, Andre’ Zambo Anguissa, Stanislav Lobotka
SSC Napoli v Modena FC - Coppa Italia / Image Photo Agency/GettyImages

Una componente cruciale da considerare è quella legata all'ambientamento in una nuova realtà e in un contesto calcistico diverso da quello della Premier League, alla lunga però appare fisiologico che il minutaggio possa crescere sensibilmente: soprattutto McTominay sembra avere le carte in regola per togliere spazio ad Anguissa, col passare delle settimane, e per diventare a tutti gli effetti il partner di Lobotka a metà campo. Per quanto riguarda lo slovacco è difficile immaginare un vero e proprio sorpasso da parte di Gilmour: Lobotka è stato un punto fermo delle ultime stagioni e ha svolto un ruolo da vero e proprio equilibratore, ancor prima che da regista, che difficilmente potrà essere interpretato fin da subito dallo scozzese.

Lobotka-Gilmour e Anguissa-McTominay: gioco delle coppie?

Gilmour potrà senz'altro rappresentare un'alternativa al più esperto compagno di squadra ma, a livello difensivo, offre meno certezze anche al netto del percorso che - in carriera - lo ha visto gradualmente arretrare il raggio d'azione, abbandonando lo status di talentuoso trequartista che lo caratterizzava all'alba del suo tragitto da calciatore (nelle giovanili del Chelsea). Sulla carta, dunque, lo scenario più verosimile è quello che vede Lobotka confermare il proprio status di perno della squadra e - accanto a lui - un serrato ballottaggio tra Anguissa, forte dell'esperienza già accumulata in Serie A e di maggiore tenuta difensiva, e McTominay.

Billy Gilmour, Scott McTominay
Gilmour e McTominay / Jean Catuffe/GettyImages

Lo scozzese ex Red Devils vive tra l'altro un momento più che mai positivo dal punto di vista del rendimento individuale, pensando alla facilità con cui sta trovando la via del gol e a un percorso per certi versi opposto rispetto a quello di Gilmour: da mediano in senso stretto, infatti, l'ex United è divenuto col tempo un centrocampista box-to-box micidiale coi suoi inserimenti. Se Gilmour appare ad oggi come un possibile alter ego di Lobotka non si può dire lo stesso per McTominay e Anguissa: il secondo offre un maggiore contributo a livello difensivo e partecipa maggiormente al gioco rispetto allo scozzese, più orientato - come detto - a inserirsi e a muoversi senza palla.

Per astratto possiamo considerare come il 3-4-2-1 risulti per certi versi penalizzante rispetto a una mediana a tre che darebbe modo a Lobotka di agire nel classico ruolo di vertice basso e agli altri interpreti di alternarsi come mezzali: uno scenario che secondo quanto riporta il Corriere dello Sport non sarebbe del tutto fuori dalle prospettive di Conte, soprattutto pensando a un 4-3-3 con Lobotka in cabina di regina e McTominay-Anguissa come mezzali. Assetto sulla carta coerente con l'abbondanza a centrocampo e tale anche da non compromettere (a differenza del 3-5-2) l'utilizzo di Kvaratskhelia e Neres nei loro ruoli naturali.