Il record amaro di Pogba: nessuno costa più di lui per ogni minuto in campo
Le valutazioni (frequenti e spesso tutt'altro che lusinghiere) attorno a Paul Pogba passano da una commistione di aspetti tecnici ed economici, due temi apparentemente distaccati che arrivano invece a fondersi e a diventare una sola e ingombrante questione.
Un anno fa iniziava il calvario del francese, dopo il ritorno alla Juventus: il problema al ginocchio rimediato durante la preparazione è arrivato a comprometterne per intero la stagione, partendo dalla mancata operazione (con annesse critiche) fino ad arrivare ai continui intoppi che non hanno permesso all'ex United di collezionare un buon minutaggio, facendo parlare di una stagione a tutti gli effetti buttata.
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio su quanto accaduto nel 2022/23 e sulle sensazioni attuali: la situazione, spiega il quotidiano, non è delle migliori poiché il ritorno in campo non sembra dietro l'angolo e la condizione è ancora precaria. L'obiettivo è quello di riuscire a tornare almeno per l'amichevole del 3 agosto contro il Real Madrid, la Juventus non ha certezze ma ovviamente quanto accaduto nell'ultima stagione crea un precedente poco incoraggiante.
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Il tema del rapporto tra costi e rendimento è al centro del discorso: 161 minuti tra tutte le competizioni per Pogba e, in sostanza, 49.689 euro guadagnati per ogni minuto in campo. Un record negativo con un distacco netto dagli altri calciatori citati dalla Gazzetta, pensando al guadagno per minuti in campo: Hazard ha guadagnato 38.265 euro per minuto in campo, Neymar 13.124 al minuti, Messi 9.623 al minuto.
La Juve si domanda, logicamente, se in un momento in cui i conti hanno un ruolo centrale possa davvero permettersi di spendere così tanto per chi non trasporta in campo l'entità dell'ingaggio. Al momento, a conti fatti, la necessità di rilancio trova una sponda di mercato nella immancabile pista araba, una pista che attualmente resta sullo sfondo.