Il rientro di Dybala e il mercato tra Bonucci e Sanches: Mourinho verso Juve-Roma

José Mourinho
José Mourinho / Danilo Di Giovanni/GettyImages
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Domani sera la Roma sarà impegnata all'Allianz Stadium per il big match della 18ª giornata di Serie A contro la Juventus. Alla vigilia del match, José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa sia per introdurre la sfida con i bianconeri sia per dire la sua sui temi d'attualità in casa giallorossa, come quello relativo al mercato. Di seguito le sue parole (fonte: TMW).

Quanto conta questa partita? Come arriva la Roma, come stanno i giocatori, in particolare Mancini e Dybala?
"La risposta se sarà o meno titolare non te la do. Conferenza stampa alle 10.30 è una protezione. La sensazione è che Paulo sia disponibile. Dopo se gioca titolare o dalla panchina, al di là che non voglio dirlo, è perché non ho ancora deciso. Dobbiamo parlare con lui delle sue sensazioni. Se tutto va bene oggi, sarà disponibile oggi per giocare. Mancini è nella stessa situazione. Con la sensazione che lui conosce già come si gioca senza allenarsi. Ha fatto bene con il Napoli e domani giocherà, non ci sono dubbi".

Com'è cambiata la Juve di Allegri?
"Sappiamo cosa aspettarci dalla Juve e da Max. Quando si parla di allenatore risultatista, io lo interpreto come la cosa più importante nel calcio. C'è gente che quando si parla di risultatista pensa sia negativo. Io penso a cose positive. La Juve difende tanto e bene, in contropiede è fortissima, su palle inattive hanno fatto tanti punti. Gioca una volta a settimana, che significa poter lavorare tanto in campo ed essere più riposati. Sta lì a giocarsi lo scudetto".

Su Bonucci e il mercato
"La mia è un'opinione personale: io dico sempre due cose, il cuore di un club sono i tifosi. Ma ci sono le proprietà e le strutture che sono sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano. E quando tu fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti quella passione, quando fai il contrario secondo me non si deve fare e più di questo non posso dire".

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Renato Sanches può andare via a gennaio?
"Di Renato mi sento a mio agio nel parlarne perché è un giocatore nostro. Di Bonucci non mi sento lo stesso perché è di proprietà dell'Union Berlino. Di Renato non ho alcuna informazione sulla possibilità di uscire o no. Né da parte di Renato né da parte del procuratore di Renato e sono gli stessi miei. Nessuna informazione da parte del direttore Pinto. Che sta vivendo una situazione complicata è ovvio, ma è complicata anche per me e per la rosa. Partirà per Torino? È un dubbio, perché la settimana non è stata pulita di lavoro e non ha lavorato come tutti gli altri. Sicuramente non giocherà".

Cosa serve per fare risultato a Torino?
“Personalità. Possiamo paragonare gli stili diversi, ma sono squadre di potenziale altissimo. Possiamo paragonare il Napoli con la Juve. In casa abbiamo avuto la personalità che serviva per giocarcela faccia a faccia. Col Napoli abbiamo interpretato bene la partita, Llorente straordinario e Ndicka ha giocato la sua partita migliore. Abbiamo bisogno di tutto questo, di personalità. Ci saranno duemila tifosi nostri su 45mila juventini, loro sono abituati a giocare per vincere sempre. C’è bisogno di personalità e coraggio, col Napoli abbiamo sempre giocato per vincerla, e mai per pareggiare. Mi piacerebbe che con la Juve avessimo la stessa capacità”.

Pellegrini non sembra perfettamente centrato, non è il giocatore che conosciamo. Questione fisica, tecnica?
"Il mio parere è che sta migliorando, al di là del gol che ha fatto la settimana prima ha fatto un ottimo lavoro. Lui non lavora mai male, al contrario di altri, lui lavora sempre concentrato e l'ho visto molto bene la settimana scorsa. Questa settimana, ha dato continuità a queste sensazioni. Per un periodo, abbiamo visto un Lorenzo a un livello non altissimo senza riuscire a salire, ora ha avuto un picco e dobbiamo approfittare di questo momento. Lui è un giocatore di qualità superiore".

Ci sono tempistiche per l'arrivo di un difensore? Ha già in mente aggiustamenti e alternative in attesa del nuovo arrivo?
"Se inizio a pensare a tutto questo perdo la concentrazione sulla prossima partita. Domani abbiamo i nostri tre difensori e Bryan a centrocampo. Da tempo, stiamo lavorando con Celik lì da terzo per dargli più conoscenza tattica per giocare lì. Ha fatto 60 minuti contro lo Sheriff. Cercherò di migliorarlo. Noi sappiamo da sei mesi che Ndicka andrà via e che Kumbulla non sarà disponibile titolare già a gennaio. Da tre mesi, sappiamo che Smalling non ci sarebbe stato a gennaio. Adesso sappiamo anche che Mancini e Cristante sono diffidati, pensa allo scenario con un unico difensore centrale per una partita. Conosciamo la situazione da molti mesi. Ho promesso a me stesso di dare tutto al di là delle circostanze. Finita la partita con la Juve, penserò alla Cremonese con quello che avrò a disposizione. Kumbulla non parte per Torino".