Il rigorista, il collettivo e l'importanza della gara: Spalletti verso Spagna-Italia

Le dichiarazioni di Spalletti prima del prossimo match contro la Spagna a Euro 2024.
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Claudio Villa/GettyImages
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E' iniziato ormai il conto alla rovescia in vista del prossimo incontro della fase a gironi dell'Italia a Euro 2024. Gli Azzurri guidati da Spalletti se la vedranno contro la Spagna di De La Fuente (che ha annichilito la Croazia nel primo match della competizione). Luciano Spalletti, nella giornata odierna, ha presentato l'incontro della Veltins-Arena contro le furie rosse, spiegando come la forza del gruppo azzurro sia da individuare nel collettivo. Considerazione anche sul rigorista della squadra e parole al miele sulla formazione spagnola, no comment invece sulle scelte di formazione per la grande sfida.

Sul carattere e la concentrazione che deve avere l'Italia in vista del prossimo incontro: "Voglio vedere un’Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto con l'Albania nonostante davanti a noi ci sia una delle migliori scuole calcistiche del mondo. Ci sono due strade per fare calcio e vincere, il collettivo e i grandi campioni che hanno i grandi colpi. Noi abbiamo la prima possibilità, è quella la strada che dobbiamo percorrere perché ci manca il giocatore top che vince le partite da solo", riporta Sport Mediaset.

Sulla Spagna, prossima avversaria dell'Italia, e sul loro modo di giocare: "Loro sanno fare calcio offensivo, qualità, squadra corta e interpretano tutto benissimo. Bisognerà non avere pause e avere quella voglia matta di far vedere che anche la nostra è una scuola importante. Secondo me la chiave è giocare bene a calcio, tenendo di più la palla. Poi con la Spagna ci sarà qualche verticalizzazione in più perché loro non ti aspettano al limite dell'area. Il dilemma è sempre quello, bisogna verticalizzare per vincere. Se la squadra avversaria, come ha fatto l'Albania, sta al limite dell'area con la linea difensiva cosa verticalizzi? La Spagna te la fa addosso la partita, vanno a pressare sempre anche il portiere, noi a volte lo concediamo. Morata va 20 volte su 20 in pressing sui retropassaggi, e la squadra si alza sulla metà campo. E allora qualche volta qualche pallata da dietro ci sta, se sapremo riconoscerla e se avremo la possibilità nei tempi delle giocate".

Sul rigorista di questo gruppo: "Scamacca, Retegui, Dimarco. Poi secondo me li sanno battere Calafiori e Jorginho... Tanto se ne batte uno o due per ora, c'è uno di questi giocatori. Bisogna sempre avere quello di scorta se il tiratore iniziale non se la sente".

Sulla formazione che scenderà in campo domani contro la Spagna: "Questa volta la formazione la dico domani e non il giorno prima perché anche dagli altri non mi è arrivata nessuna notizia di chi gioca. È una delle mie partite più importanti in carriera: tutti abbiamo delle storie da raccontare e i calciatori si accorgeranno quando arriveranno alla mia età che avranno bisogno di storie da raccontare. Questa è una di quelle partite che può determinare quelle storie".

Sempre sulla Spagna e sul modo di affrontarla: "La Spagna è diventata una scuola di calcio perché ha fatto sempre lo stesso calcio, perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità da parte dei giocatori. Per arrivare a quei livelli lì, bisogna riproporre sempre la stessa idea di calcio: non una volta tutti avanti e una tutti indietro. Bisogna sempre tentare di fare la partita, non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante. Loro hanno tutto dal punto di vista di caratteristiche e qualità individuali. Dovremo vedere quali saranno le nostre reazioni quando loro ci vengono addosso con tutti gli uomini. La Croazia ha avuto delle pause e loro sono entrati dentro queste pause. Noi dovremo sempre tenere alto il livello, metterci dentro quella qualità che toglie loro la possibilità di portarti a giro per il campo. Che abito tattico servirà. Noi siamo vestita da Armani... Servirà la stessa identità tattica che abbiamo sempre avuto. Non vogliamo avere rimpianti di non aver fatto le nostre cose. Andremo in campo vestiti bene e pronti a sporcarci gli abiti se ce ne fosse bisogno". 

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