Il ritorno di Ibrahimovic e il sogno di un colpo in attacco: Scaroni sul suo Milan

Le parole di Scaroni dopo l'assemblea degli azionisti del Milan per l'approvazione del bilancio 2022/2023.
Paolo Scaroni
Paolo Scaroni / Nicolò Campo/GettyImages
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Nella giornata odierna c'è stata l'assemblea non solo per i diritti televisivi della Serie A per il prossimo quinquennio presso gli uffici della Lega, ma anche quello degli azionisti del Milan in Via Aldo Rossi per l'approvazione del bilancio consolidato al 30 giugno 2023. Dopo l'assemblea - attraverso un collegamento virtuale coi media - hanno preso parola il presidente rossonero Paolo Scaroni e il Chief Financial Officer Stefano Cocirio. I dirigenti del club hanno risposto alle domande della stampa. Non solo il bilancio, ma è stato affrontato anche il tema rinnovi di contratto e un ipotetico ritorno di Zlatan Ibrahimovic in un nuovo ruolo. Ecco quanto emerso dalle parole di Scaroni.

Sull'assemblea: "L'assemblea è andata molto bene, è durata 45 minuti. Il bilancio consolidato è stato approvato e prevede un utile di 6 milioni; essendo al 30 giugno, è a monte di tutta la campagna acquisti. Il fatturato è di oltre 400 milioni, ha generato 78 milioni di cassa con investimenti per 79 milioni: tutta la cassa generate è stata investita. È stato un anno buono. Quando sono diventato presidente, avevamo ricavi inferiori ai 200 milioni e ora sono raddoppiati. Ha giocato un ruolo importantissimo la Champions League e la performance in Champions League: dei 400 milioni di ricavi, la Champions League ne ha portati più di 100. Questo lo dico per far capire quanto sia importante essere in Champions e far bene in Champions: ecco perché dico che a me interessa essere in Champions; con essa nutriamo i nostri fan nel mondo e le nostre performance sportive".

Sul rinnovo di Leao: "Rinnovo Leão? L'operazione è stata gestita con grande perizia da Giorgio Furlani: senza la sua capacità di negoziare e di capire l'intrigo legale sarebbe stato difficile portarla a termine. In buona sostanza c'è un rinnovo di cinque anni con Leao, poi per la meccanica della negoziazione servirebbe Furlani".

Sul nuovo stadio: "Ho visto con piacere che Sala si sta muovendo per rimuovere il preannuncio di vincolo. Io devo dire la verità: con un certo rammarico vedo queste nuove mosse del sindaco, perché se l'amministrazione comunale 4 anni fa avesse sposato il progetto facendolo suo, avremmo già costruito lo stadio. Non posso dimenticare il non far proprio il progetto stadio a Milano da parte dell'amministrazione comunale, anche perché c'era chi lo pagava con i due club pronti a finanziarlo. Ora il sindaco arranca per dipanare la matassa della sovrintendenza; finché il vincolo sta in piedi, l'ipotesi San Siro non esiste. Noi come Milan andiamo avanti su San Donato: stiamo studiando tutte le ipotesi di finanziamento con risorse proprie e dei finanziamenti; ci stiamo lavorando: fino a quando non ci sarà l'approvazione della variante non ci sarà bisogno di spese ulteriori oltre i 40 milioni delle spese pre-progettuali".

Su RedBird e i piccoli azionisti: "RedBird possiede il 99,97% del Milan, il resto delle azioni sono lo 0,3% con centinaia di azionisti alcuni dei quali si sono associati in APA, che rappresentano lo 0,02% con un investimento complessivo di 23mila euro. Il Milan dialoga con gli azionisti all'assemblea dei soci. APA non è una associazione di azionisti, ma di tifosi; quindi noi nei limiti che ci vengono dati dalla FIGC dialoghiamo con i tifosi, mischiare le due cose ci rende la vita complicata".

Sui rinnovi:Altri rinnovi importanti dopo Leão? Noi non commentiamo le operazioni di mercato dei nostri giocatori, ma noi abbiamo un filo rosso che seguiamo: le operazioni devono essere sostenibili economicamente. Noi, nell'ambito si sostenibilità economica, vogliamo avere giocatori forti, con contratti a lungo termine. Quando approcciamo i rinnovi, li guardiamo da questa angolatura.”

Sul mercato:Grande colpo in attacco con questi numeri economici? Io me lo auguro. Poi o risultati economici sono influenzati moltissimo dai risultati sportivi: se il Milan farà bene in Champions, se entrerà in Champions l'anno prossimo e lotterà per lo Scudetto… sarà tutto più sostenibile. Con entrate del genere ci potremmo permettere di guardare al mercato dell’anno prossimo in modo diverso. Risultati economici e risultati sportivi vanno sempre insieme. Mi auguro che ciò continuo e diventi sempre migliore di quello che abbiamo vissuto". 


Sugli addetti ai lavori: "Sono contento della gente che lavora al Milan. Tutta l'azienda si è dimostrata estremamente efficiente: tutti i risultati sportivi danno risultati economici e viceversa. Se non siamo nelle posizioni di vertice non vendiamo nessuna maglietta. Tutto è andato nella giusta direzione".

Su Ibra: "Ibra? La domanda andrebbe fatta a lui più che a noi. Noi abbiamo mostrato, da Cardinale a Furlani, una grande disponibilità e un grande piacere. Bisogna che Ibra decida cosa vuol fare da grande: da noi c'è una porta aperta. Lui sta vivendo un momento di riflessione: deve prendere una scelta sia professionale che geografica, perché deve decidere con la sua famiglia. Di fatto, aspettiamo lui".


Sui diritti televisivi: "Soddisfazione per i diritti Tv? "Quando ho lasciato la riunione l'orientamento era un per rinnovo dell'accoppiata DAZN-Sky. A me non danno angoscia i diritti nazionali, ma quelli internazionali: noi dobbiamo riuscire a sviluppare la presenza della Lega a livello internazionale. Su questo si gioca molto del futuro della Serie A e del Milan.

Sempre sul nuovo stadio: "Fino a 70mila sono due anelli, più di 70mila sono tre anelli. Un anello in più costa molto di più e la partita si vede un po' col cannocchiale. I 70mila sono un po' al limite massimo, vogliamo fare lo stadio a due anelli. Poche volte a San Siro ci sono più di 70mila spettatori".