Il Toro manda il Napoli in tilt: 3-0 granata, esordio da incubo per Mazzocchi
Voglia di riscatto da una parte e dall'altra: il Torino cerca punti per tornare in corsa per l'Europa, dopo la sconfitta di Firenze, mentre il Napoli arriva dal pari interno col Monza e deve approfittare dei risultati negativi di Bologna e Fiorentina, in chiave quarto posto. Prima occasione per i granata, un tiro centrale di Zapata dopo un rimpallo fortunoso al 6': Gollini para senza problemi. Il Toro ci crede e ci prova anche con Vlasic, due volte: prima un destro fuori di molto e poi un inserimento pericoloso su cross di Bellanova, una grande occasione sprecata a due passi dalla porta.
Al 25' primo lampo del Napoli: azione sull'asse Zielinski-Di Lorenzo, Raspadori messo davanti al portiere trova la risposta di Milinkovic-Savic e ci prova poi con un diagonale su assist di Cajuste. Il Toro chiude avanti il primo tempo: punizione di Ilic, Zapata devia e pesca Sanabria, freddo a superare Gollini al 43'. In avvio di ripresa Mazzocchi si prende la scena, prima lo fa con un bel cross da destra e poi con una clamorosa espulsione a pochi minuti dall'ingresso in campo.
Il Toro approfitta subito della superiorità numerica e lo fa con Vlasic, un destro velenoso che non lascia scampo a Gollini e che mette ancor di più la strada in salita per i partenopei. Doppia occasione poi al 64' per chiudere i conti: palo di Sanabria e poi miracolo di Gollini su Zapata sugli sviluppi di un contropiede. Un 3-0 solo rimandato: al 66' Buongiorno stacca e sfrutta di testa un corner di Lazaro, beffando Juan Jesus e chiudendo i conti. I granata si portano così a un solo punto da un Napoli sempre più in crisi.
La chiave tattica
Possesso in mano al Torino, grazie al lavoro di Ilic e Ricci, con Zapata terminale offensivo e Sanabria e Vlasic a svariare sulla trequarti e a non dare punti di riferimento ai difensori azzurri. Il tutto unito al consueto pressing intenso di Juric. Il Napoli non riesce a creare con ordine e anche Lobotka, il cervello della squadra, è spesso costretto a concentrarsi prettamente sulla fase di contenimento. Anche quando gli azzurri hanno il pallone risultano prevedibili e non trovano mai i due esterni offensivi in zone pericolose, il Toro riesce invece ad attaccare di collettivo e a trovare più soluzioni per portarsi in avanti pericolosamente.
Alla mezzora s'interrompe provvisoriamente la supremazia del Toro, il Napoli si affaccia in avanti ma è una situazione estemporanea e il finale di primo tempo è ancora di marca granata - con tanto di gol meritato - se non per rari strappi azzurri sulla destra (sull'asse Politano-Di Lorenzo). Nella ripresa Mazzarri (per mano del suo vice Frustalupi) cambia le carte in tavola: dentro Mazzocchi e fuori Zielinski (ammonito), Napoli che passa al 3-5-2. Una situazione che dura poco, data l'espulsione immediata di Mazzocchi: passaggio dunque a una sorta di 3-4-2. Il Toro rallenta i ritmi e gestisce il vantaggio, sfruttando il palleggio nella propria metà campo e chiudendo con estrema sicurezza (enfatizzata poi dal 3-0 e da un finale del tutto senza storia).
L'episodio chiave
Il vantaggio firmato Sanabria a fine primo tempo ha chiaramente un peso fondamentale, anche a livello psicologico, ma è chiaro che l'espulsione immediata di Mazzocchi indirizzi ulteriormente il match su binari granata. Subito dopo il rosso diretto al nuovo esterno azzurro, infatti, il Torino trova il raddoppio e di fatto chiude la partita ad avvio ripresa.
Il migliore in campo
Vlasic Il Torino fa bene in toto, in ogni reparto, ma Vlasic ha il merito di chiudere la partita in un momento chiave e lo fa con un colpo da biliardo che non lascia scampo a Gollini. Un gol meritato per il fantasista che, già nel primo tempo, stava mettendo in grande difficoltà la retroguardia del Napoli galleggiando tra centrocampo e attacco (inserendosi anche pericolosamente grazie agli spazi creati da Zapata).
Le pagelle
Lobotka 5,5 Gran sacrificio fin dalle prime battute, si abbassa per far partire l'azione e per aiutare la difesa, salvando anche in situazioni delicate. Il problema riguarda però la fase d'impostazione e l'incapacità di rappresentare quel direttore d'orchestra perfetto visto nella scorsa stagione.
Cajuste 5,5 Unisce fisico e attenzione in copertura in una zona nevralgica del campo nel primo tempo, talvolta però è troppo frettoloso nel liberarsi del pallone. Col Napoli in dieci non riesce più a rendersi utile in fase offensiva e cala vistosamente.
Kvaratskhelia 5 Non vede palla nel primo tempo, il Napoli non lo trova e i difensori granata lo controllano agevolmente. Poco preciso nelle giocate nelle rare occasioni che gli capitano, ai limiti dell'insofferenza, contro un Bellanova attento e atleticamente dominante.
Zielinski 5 Solo un tempo in campo per lui, dialoga bene con Di Lorenzo ma - al di là del giallo rimediato - spreca una grande occasione - scivolando - e non si rivela deciso nei momenti chiave, anche in zone pericolose.
Zapata 6,5 Inizia da centravanti puro ma poi inizia a svariare su entrambe le fasce, favorendo l'inserimento dei compagni e togliendo riferimenti. Mette anche lo zampino sul gol del vantaggio granata e sfiora il 3-0, un gol che sarebbe meritato.
Vlasic 7 Il gol da fuori area a inizio ripresa è tanto bello quanto pesante, il trequartista del Toro offre però tanto altro e lo fa già nel primo tempo con inserimenti pericolosi e un lavoro tra le linee che mette in crisi la difesa azzurra.