In che modo Zirkzee e Vlahovic potrebbero coesistere nella Juventus?
La certezza di partecipare al Mondiale per Club 2025 e la qualificazione (vicina ma non ancora matematica) alla prossima Champions League garantiranno alla Juventus un tesoretto per far quadrare i conti e per concedersi un mercato in entrata più esaltante rispetto a quello dell'anno scorso, quando l'unico volto rinforzo fu Weah. Nonostante il budget extra, le tasche della Vecchia Signora non sono ancora così profonde da permetterle spese pazze, quindi in estate ogni colpo dovrà essere calibrato. Il che vuol dire che soltanto giocatori funzionali sbarcheranno a Torino.
In primis ci sarà dunque da dirimere il discorso legato all'allenatore, visto che Cristiano Giuntoli dovrà programmare il piano d'azione sapendo già come intenderà giocare il nuovo tecnico. Tuttavia, ci sono dei giocatori che starebbero bene in qualsiasi sistema, che potrebbero arricchire la Juve a prescindere dal modulo. È il caso di Joshua Zirkzee, centravanti che però definire tale è riduttivo viste le sue immense capacità di legare il gioco, rompere il pressing degli avversari e apportare imprevedibilità alla manovra offensiva. Insomma, un valore aggiunto indipendentemente dal suo impiego.
Se Giuntoli dovesse riuscire nell'intento di trattenere Dusan Vlahovic e allo stesso tempo prendere Zirkzee, il nuovo allenatore - o magari sempre Massimiliano Allegri - potrebbe decidere di alternarli al centro dell'attacco per far fronte ai diversi impegni, tra campionato, Coppa Italia e Champions, che attendono i bianconeri. Oppure potrebbe accontentare quei tifosi che vorrebbero un approccio più propositivo e spingono per il passaggio al 4-2-3-1. Un modulo in cui il serbo sarebbe naturalmente la prima punta, mentre l'olandese agirebbe da trequartista avendo il compito di svariare, girargli intorno e dare una scossa a un attacco che in questa stagione è stato particolarmente poco ispirato.