L'Inghilterra vola in finale, ma l'effetto Wembley la favorisce

Kane e Foden festeggiano il gol del 2-1
Kane e Foden festeggiano il gol del 2-1 / Justin Tallis - Pool/Getty Images
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L'Inghilterra batte la Danimarca 2-1 e stacca l'ultimo pass per la finalissima di Euro 2020. Sebbene i Tre Leoni siano già concentrati sulla partita di domenica contro l'Italia, l'opinione pubblica discute ancora sul rigore assegnato a Sterling che ha permesso a Kane di siglare il gol decisivo per la semifinale. Ma ripercorriamo la vicenda.

Con il risultato sull'1-1, i tempi regolamentari non bastano per stabilire la seconda finalista di Euro 2020, quindi la gara tra Inghilterra e Danimarca si protrae ai rigori. Le due squadre mostrano i segni della stanchezza e appaiono disunite e sfilacciate: gli inglesi puntano tutto sul talento dei loro giocatori offensivi; invece i danesi continuano imperterriti a difendersi per provare a ripartire. È il 102' quando Sterling cade in area dopo un contrasto con Maehle. l'arbitro Makkelie indica subito il dischetto: è rigore.

I danesi accerchiano il direttore di gara esortandolo a rivedere il contatto che appare immediatamente dubbio. Il VAR interviene con un check e non rileva alcun errore: rigore confermato. Riosservando i replay è evidente che il difensore danese sfiora appena l'attaccante del Manchester City che si lascia cadere troppo facilmente.

Il secondo pallone

Un rigore generoso resta pur sempre un rigore corretto, direte voi. Tuttavia, il (lieve) contrasto non è l'unico oggetto di polemica attorno a Inghilterra-Danimarca. Il fatto più sconcertante è che, al momento dell'ingresso di Sterling in area, c'erano due palloni in campo! Anzi, la seconda sfera stava in prossimità della palla 'attiva', quindi era d'obbligo da parte dell'arbitro interrompere il gioco, permettere al raccattapalle di togliere la sfera superflua e riscodellare il pallone per riprendere la partita. Ma Makkelie non l'ha fatto. E, cosa ancora più incredibile, non l'ha fatto nemmeno il VAR.

Il contrasto Maehle-Sterling era leggero: poteva essere dato il rigore così come si poteva proseguire. Su questo si può pure sorvolare, ma non aver fermato la partita per togliere il secondo pallone non è nemmeno considerabile un errore da dilettanti, è una scelta - volontaria - in malafede.

L'Europeo itinerante per tutti...tranne per l'Inghilterra

Il caso di ieri sera getta ulteriori ombre sul cammino dell'Inghilterra a Euro 2020. Quello di quest'anno è il primo Europeo itinerante, con diverse città ospitanti. Le sedi andavano da Roma a Siviglia, da Londra a Baku, quindi molte nazionali sono state costrette a migrare più volte in pochi giorni. Ma c'è una squadra che ha giocato 5 delle 6 partite disputate (e domenica saranno 6 su 7 incontri totali) sempre nello stesso stadio, il proprio.

L'Inghilterra ha sempre avuto la fortuna di giocare quasi ogni match a Wembley, eccezion fatta per i quarti contro l'Ucraina, quando i Tre Leoni sono volati a Roma. Non intendiamo dire che è stato tutto architettato dalla UEFA per permettere agli inglesi di vincere il torneo, ma questo fattore ha sicuramente inciso sul cammino della nazionale di Southgate a Euro 2020.

La quarantena obbligatoria

England v Denmark  - UEFA Euro 2020: Semi-final
Wembley / Alex Pantling/Getty Images

Aver giocato gran parte della manifestazione in casa è un vantaggio enorme, soprattutto considerando che le altre partecipanti hanno dovuto girarsi l'Europa, ma non è l'unico. Dato che si sapeva già che la maggior parte delle gare si sarebbero disputate a Wembley, nei mesi scorsi il Governo britannico aveva varato delle provvedimenti per prevenire la diffusione dei contagi da Covid-19 e soprattutto della variante Delta.

Il piano prevedeva la redazione di 3 liste - green, amber e red - con differenti misure restrittive per chi arrivava nel Regno Unito. Vediamole nel dettaglio:

  • Green list: semplice tampone entro 48h dalla partenza;
  • Amber list: tampone entro le 48h dalla partenza e quarantena nella struttura di alloggio fino all'ottavo giorni di permanenza, quando viene eseguito un nuovo test;
  • Red list: tampone entro le 48h, 10 giorni di quarantena in un hotel riconosciuto dal Governo e nuovo test.

Escludendo i paesi britannici (Inghilterra, Scozia e Galles), nessuno dei partecipanti ad Euro 2020 è presente nella semplice Green list. La Turchia è in quella rossa, le altre 20 in quella ambra. Ogni tifoso che vuole assistere a una partita dell'Europeo deve andare a Londra almeno 8giorni prima per farsi la quarantena. Comprendiamo che l'arrivo di migliaia di persone desti preoccupazione, ma si intuisce come queste restrizioni abbiano indotto i supporters a rimanere a casa. Di conseguenza, a Wembley c'erano solo gli inglesi. Un bel vantaggio, no?

La finale di domenica

Non vogliamo di certo puntare il dito contro l'UEFA e il Governo britannico, accusandoli di aver creato un terreno favorevole per la buona riuscita dell'Europeo dell'Inghilterra. Tuttavia, è evidente che la squadra di Southgate abbia trovato più di un favoritismo, volontario o meno, in questo Euro 2020. Domenica sera andrà in scena l'atto finale di questo Europeo e a questo punto ci chiediamo quale sarà l'evento propiziatorio per la vittoria dei Tre Leoni...magari l'UEFA potrebbe designare Byron Moreno come arbitro!

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