Perisic ed Eriksen, quando i colpi del mercato sono già in casa
La prestazione del Derby di Milano certifica quanto di buono costruito dall'Inter nelle scorse settimane di campionato, aumentando autostima e, soprattutto, punti di distacco dal Milan, ora secondo in classifica a -4 dai cugini nerazzurri. Ma ciò che sorprende sempre di più, date le circostanze, le voci durante il mercato invernale ed i malumori che, tra alti e bassi, sono emersi dall'ambiente interista, sono le prestazioni e gli atteggiamenti sempre più positivi di due giocatori fino a poco tempo fa considerati fuori dal progetto: Ivan Perisic e Cristian Eriksen.
Giocatori rinati sotto il profilo caratteriale, umano, calcistico ed ora completamente funzionali all'Inter ed al gioco di Antonio Conte, che sembra ormai non poterne fare più a meno: e mentre avevamo parlato di un Perisic in rialzo, vista la propria duttilità, il proprio impegno e la propria professionalità, va dato merito ad Eriksen di non essersi mai demoralizzato, aver avuto un comportamento il più esemplare possibile, a testa bassa, certo, ma da calciatore professionista che sa e conosce le regole del calcio: ed ecco, quindi, quando meno te l'aspetti, l'occasione della stagione, della vita.
Quel gol nel Derby di Coppa Italia, datato gennaio 2021, ha significato probabilmente tutto per il trequartista danese, che ha adesso l'occasione di riemergere e zittire tutti i rumors attorno a lui. Ed in parte l'ha già fatto: costanza, carattere, impegno, feeling con gioco e compagni fanno di questo ragazzo un'arma in più, anche da titolare, per Conte ed il suo staff, che gongolano davanti alla duttilità del danese. Il giocatore, infatti, non solo alza nettamente, rispetto a Vidal o Gagliardini, la qualità della manovra, ma offre anche una valida alternativa alla costruzione del gioco dal basso, diventando partner di Brozovic a tutti gli effetti: la mossa astuta e vincente di Conte, prima contro la Lazio e poi col Milan, ha effettivamente scombussolato la rete di pressione avversaria, creando una coppia di doppio playmaker che gran parte delle squadre d'Italia ed Europa possono invidiare.
Mentre c'è un Eriksen che emerge, segna e fa segnare, gioca ed imposta con precisione e spensieratezza, dall'altra parte troviamo un Ivan Perisic che, anche nei big match, spariglia le carte e batte sempre più frequentemente la concorrenza di due esterni più difensivi come Young e Darmian. Il croato sembra aver definitivamente trovato la propria dimensione da esterno a tutta fascia, aggredendo il collega nemico e proponendosi con grande costanza anche nella metà campo avversaria: Conte ha forse trovato il suo esterno sinistro, dopo aver alternato lo stesso croato, l'inglese e l'italiano per più volte, con scarsi risultati e prestazioni poco convincenti.
Ma a Perisic, non lo si scopre certo ora, serve continuità, fiducia, rapporto stretto col campo e con la fascia. E quindi, perché non renderlo l'esterno tambureggiante che ben aveva figurato con la casacca del Bayern Monaco giusto un anno fa? Detto, fatto: l'Ivan che abbiamo apprezzato contro Lazio e Milan è stato praticamente unico, perfetto, ammirevole in fase di non possesso contro Lazzari e semplicemente travolgente in fase di spinta ai danni dell'ingenuo Calabria (per numeri il miglior terzino destro della Serie A fino a ieri), disputando una partita eccezionale, soprattutto nei numeri: quattro intercetti ed altrettanti palloni recuperati, nove passaggi progressivi riusciti su dodici tentati e due passaggi chiave (l'assist a Lautaro in occasione dello 0-2 ed il lancio a smarcare Lukaku per il definitivo 0-2).
Come si rendono protagonisti due giocatori che sembravano pronti a partire nel mercato di Gennaio o in quello prossimo di giugno? Fiducia incondizionata, minutaggio elevato, responsabilizzazione e ruolo sempre più centrale: Conte lo sa e lo sapeva, non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione, tanto per un giocatore tecnico e dalla grande mentalità come Eriksen quanto per un giocatore aggressivo e gagliardo come Perisic. Entrambi risultano adesso e risulteranno in futuro decisivi per la battaglia Scudetto, per cui serviranno armi di qualità e pronte a pungere. Il mercato dell'Inter non si è mosso quest'inverno, né in entrata né, fortunatamente, in uscita: i giocatori in grado di far svoltare una stagione o dar ulteriore man forte ai compagni erano già in rosa!
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