Willy Caballero: "Tuchel conosce pregi e difetti di ogni avversario. Guardiola grande insegnante"
Esclusiva - Il 27 gennaio di quest'anno ha segnato lo spartiacque nella stagione stagione 2020/21 del Chelsea. Quel giorno Tomas Tuchel ha assunto la direzione tecnica della squadra sostituendo Frank Lampard, un'autentica leggenda dalle parti di Stamford Bridge, che ha però fatto fatica a ripetere in panchina le gesta con cui aveva conquistato tutti i tifosi dei Blues.
Il manager tedesco, ancora imbattuto, ha avuto il merito di condurre la squadra al quarto posto in Premier League, e di centrare la qualificazione ai quarti di finale di Champions League - Jorginho e compagni affronteranno Porto - dopo aver superato l'Atletico Madrid senza subire gol.
Uno dei leader dei Blues, è senza dubbio Willy Caballero. Il portiere argentino, in una lunga chiacchierata con la nostra redazione spagnola, ha parlato sia della sua avventura londinese che dell'esperienza con il Manchester City di Guardiola:
Quali sono i pregi di Tuchel e quali differenze noti rispetto al lavoro con Lampard?
"Ovviamente parlare dell'allenatore, di quello che fa bene uno e di quello che fa bene l'altro, è scomodo. Perché sono lì per qualcosa e se arrivano ad essere i nostri allenatori è perché sono bravi. Ti convincono del calcio che vogliono fare e noi siamo i lavoratori, quelli che devono mettere in pratica il loro piano".
"Indubbiamente, con Frank (Lampard, ndr) abbiamo avuto un'idea più diretta del gioco, praticamente quella che ha il calcio inglese: attaccare velocemente e sulle fasce e tirare in porta. Oppure attaccare da una parte e finire dall'altra ma con un po' di verticalizzazioni; Il calcio che gli piaceva era molto verticale, con rapidi movimenti della palla. Gli piacevano anche attaccare e giocare in contropiede.
"Ora con Tuchel è tutto un po' più elaborato. Creiamo di più, ci dice praticamente come si svolgerà la partirà e conosce a memoria pregi e difetti di tutti gli avversari che andremo ad affrontare. Con le sue idee su come ha fatto giocare le sue squadre, ci dice quali giocatori della nostra squadra possono giocare di più per mettere in pratica il suo piano di gioco. A volte ci riesce, a volte no, ma l'idea di giocare e creare, facendo correre l'altra squadra c'è sempre. Al di là del gioco, in questo momento nel calcio moderno vengono gestite tante statistiche e, sebbene non dia molta importanza al possesso palla, lo dà ad altre cose che dimostrano che la nostra squadra è molto superiore a quella che dobbiamo affrontare".
Prima di arrivare al Chelsea nel 2017 Caballero giocava nel Manchester City, dove rimase per tre stagioni. Durante la sua permanenza, nell'ultimo anno, ha avuto la possibilità di essere allenato da Pep Guardiola.
Quali cose evidenzi di Guardiola?
"È stato un anno di grande apprendimento, sia dentro che fuori dal campo. Non è stato l'anno migliore per lui, perché non abbiamo vinto alcun titolo, ma la cosa più importante da evidenziare è come riesce a misurarsi sia con i giocatore esperti, sia ai giovani che devono ancora imparare. Non solo a livello tattico, con lui si può parlare di tutti i tipi di situazione. E se non è il più bravo ad insegnare, poco ci manca. In gara ci sono allenatori che insegnano urlando e comandando, correggendo ma evidenziando gli errori. E in questo senso Pep è stato un grande insegnante".
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