Inzaghi esalta il gruppo Inter e ora può pensare alla finale di Champions League

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Valerio Pennicino/GettyImages
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Dopo la vittoria contro il Torino, il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di DAZN dove si è analizzata la prestazione con la mente rivolta alla finale di Champions League contro il Manchester City. Queste le sue parole.

"I dubbi sulla formazione per la finale sono quotidiani. Domani ci sarà un giorno di riposo, poi sarà una settimana intensa. Sarà la 57ª partita e grazie alle 56 giocate in precedenza ci siamo meritati la più importante. Siamo cresciuti anche grazie a qualche sconfitta. Oggi volevo vincere perché lo dobbiamo alla società e ai tifosi, consolidando la posizione in classifica. Nelle ultime nove partite abbiamo perso solo a Napoli. Complimenti al Torino perché è una squadra che ti mette in difficoltà"

"Per 5 mesi non abbiamo avuto giocatori importanti come Brozovic e Lukaku. Non deve essere un alibi ma sono importantissimi. Poi le vittorie e i trofei portano consapevolezza, la squadra è cresciuta. Negli ultimi mesi abbiamo fatto cose straordinarie, abbiamo sistemato il campionato e siamo rientrati in Champions League, abbiamo vinto trofei e siamo arrivati a realizzare il sogno della finale. Ce la giochiamo con le nostre armi".

"Bisognerà essere bravi a soffrire insieme e a giocare a calcio perché bisognerà togliergli il possesso palla, attaccando con equilibrio. Questa settimana sarà dedicata alla preparazione, sperando di recuperare tutti. Sabato è una sfida che aspettiamo tutti con ansia. Voglio fare un applauso ai ragazzi perché giocare oggi così contro il Torino con una finale tra una settimana... sono stati molto bravi. Chiaramente è una grande emozione, ma avevamo tante cose in ballo fortunatamente. Da adesso me la gusterò di più insieme ai ragazzi, allo staff e a tutto il mondo Inter. Volevamo vincere la Coppa Italia quando si parlava solo di Istanbul, quindi onore al gruppo che ha tenuto alta la concentrazione"

"Con Pippo (Inzaghi, il fratello, ndr) è 25-30 ani che parliamo di Champions League tra gol fatti e finali. Se n'è sempre parlato, ma anche ai tempi della Lazio e l'anno scorso. È un argomento che tocchiamo spesso".