Inzaghi fa i complimenti ai suoi giocatori e rivela cosa gli ha chiesto la dirigenza

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Jonathan Moscrop/GettyImages
facebooktwitterreddit

L'Inter torna a disputare una finale di Champions League 13 anni dopo l'ultima volta. A spingere i nerazzurri verso la partitissima di Istanbul ci pensa Lautaro Martinez, che con un gol sancisce la sconfitta del Milan anche al ritorno, dopo il 2-0 dell'andata. Al termine dell'incontro, Simone Inzaghi ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni di Sport Mediaset:

Che cosa prova in questo momento?
"Nei prossimi giorni ci renderemo conto. Per noi era un sogno inizialmente ma ci abbiamo sempre creduto. Vincere in questo modo un derby in semifinale è una soddisfazione. Faccio i complimenti ai ragazzi per queste due partite".

Cosa la rende più orgoglioso di queste due partite?
"Tutto: corsa, aggressività, determinazione. Sono stati bravissimi, abbiamo fatto quattro derby da gennaio e li abbiamo vinti, anche se loro sono campioni d'Italia e hanno qualità. Sono contento per i ragazzi".

I tifosi le chiederanno di vincere la Champions, se la sente di fare una promessa?
"Nessuna promessa. Tempo addietro Avrei detto che avremmo messo un impegno folle in tutte le competizioni, dal primo di aprile siamo arrivati al 16 maggio giocando ogni tre giorni, ma abbiamo ottenuto due finali e raddrizzato il campionato. Onore ai ragazzi

Meglio City o Real in finale?
"Sono due delle migliori squadre d'Europa, all'andata è stata equilibrata. Sono contento per noi, domani guarderò la partita con interesse".

I sassolini sono nella scarpa destra o sinistra?
"In nessuna delle due. So chi c'è sempre stato e chi non c'era nel momento del bisogno. So tutto quello che è successo in questi mesi, ma ho un grande staff e dei grandi giocatori. È giusto che tutti insieme ci godiamo queste serate. Siamo l'Inter e vogliamo andare avanti, anche in campionato".

Le sofferenze hanno rafforzato il rapporto con tifosi e dirigenza?
"Io sono orgoglioso di essere qui, so cosa era successo all'Inter quando sono stato chiamato e cosa mi è stato chiesto, ovvero di andare agli ottavi di Champions. Quest'anno ci siamo superati ma nessuno ci ha regalato niente, adesso la finale è diventata realtà".