Inzaghi non scioglie il dubbio Dzeko-Lukaku e svela un aneddoto curioso su Guardiola

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Alexander Hassenstein/GettyImages
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Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter, ha rilasciato delle dichiarazioni durante il Media Day al Suning Training Center. L'allenatore nerazzurro ha presentato ovviamente la finale imminente di Champions League contro il Manchester City, oltre a svelare un aneddoto su Pep Guardiola e parlare dell'atteggiamento giusto d'adottare in quest'occasione. Parole anche sul ballottaggio Dzeko-Lukaku.

Sul momento clou del cammino in Champions League: "È stato un viaggio lungo, cominciato il giorno dei sorteggi. Un giorno non fortunatissimo in cui abbiamo trovato Bayern e Barcellona. Parlandone con staff e squadra ci eravamo detti che potevamo fare un bel percorso, chiaramente ora siamo in finale, ma penso sia partito tutto lo scorso anno. Nella mia mente e in quella dei ragazzi le quattro partite con Real e Liverpool, poi finaliste, sono rimaste nei nostri pensieri", riporta FCInterNews.

Sulla finale e sulla giornata di ieri: "Ieri ci ho pensato di più perché col mio staff avevamo visto ma abbiamo lavorato tanto sul City. Abbiamo cominciato dopo la vittoria col Milan che sapevamo cosa si portava dietro. La sera dopo e poi dopo Torino ho cominciato a pensare di più a cosa dovremo fare nella gara di sabato".

Sulle percentuali di vittoria: "Non sono bravissimo nelle percentuali. Incontriamo la squadra più forte al mondo che in sei anni ha vinto cinque volte la Premier. Dovremo essere molto attenti e fare una gara da squadra perché sappiamo che avremo di fronte i migliori. Una rosa fantastica, un allenatore che ha segnato un'epoca. Nel calcio moderno c'è un prima e dopo Guardiola. Sarà una partita importantissima".

Sulla finale di Champions e sui giocatori: "Abbiamo giocatori che hanno giocato semifinali ma non la finale. Ci ripaga di un percorso lungo e con insidie, ma negli ultimi tre mesi con tutti i giocatori ho avuto rotazioni più profonde e abbiamo fatto grandi cose".

Sul ricordo di Guardiola e sempre sulla sfida di sabato: "Tutte e due le squadre avranno i giocatori migliori, Lautaro è uno di questi per l'Inter. Guardiola l'ho incontrato da giocatore e ho un aneddoto curioso. In viaggio di nozze dopo il mio matrimonio a New York c'era una persona seduta al tavolo, nel 2019. Era lui".

Sul Manchester City e sul Real Madrid: "Sono due grandissime squadre che in questi anni hanno dominato in Europa. Abbiamo grande rispetto per entrambe. Il City ha vinto due titoli, ma anche noi. Sappiamo giocatori e allenatore che hanno, ma l'Inter ha meritato di essere all'Istanbul come loro".

Su Real-City: "C'è tanta ammirazione per Guardiola e il City. Sentivo che il City sarebbe arrivato in finale perché all'andata era stata una gara equilibrata, l'anno scorso il Real segnò due volte nel recupero ma quest'anno dissi a mia figlia e mia moglie che avrebbero vinto loro".

Se ha deciso su Lukaku-Dzeko: "No, né lì né negli altri reparti. In questo momento ho la possibilità di scegliere. Nella prima parte non ho avuto la stessa possibilità di alternare. I giocatori importanti non si regalano. Mancano ancora quattro allenamenti, un allenatore può avere delle idee ma tante volte arrivi la sera e pensi una cosa, poi la mattina fai un risveglio muscolare e cambi idee. Fino all'ultimo ti porti i dubbi".

Edin Dzeko, Romelu Lukaku, Simone Inzaghi
Edin Dzeko, Romelu Lukaku / Jonathan Moscrop/GettyImages

Sull'atmosfera che si aspetta a Istanbul: "Uno stadio con tanta gente, coi tifosi di City e Inter più quelli turchi divisi tra Calhanoglu e Gundogan. Faremo la rifinitura allo stadio, mi dicono che il campo è in ottime condizioni".

Sulla finale di FA Cup vinta dal City: "Più vedi il City e più capisci i loro risultati. Hanno tecnica, fisico, sono completi, fanno grande possesso e aggressioni. Una squadra con pochissimi punti deboli. Troveranno un'Inter che ha dimostrato nel percorso fatto. Dovremo togliere loro un po' di possesso coprendo ogni centimetro di campo. Sono veramente forti".

Sul City favorito e sull'Inter outsider: "Lo vedremo, è difficile da prevedere. E' una gara importantissima per entrambe, l'ultimo atto della competizione più importante. Il City la segue da anni, noi abbiamo fatto grandi passi avanti. Siamo passati attraverso tante sfide, l'ultima il derby. Cercheremo di fare una grande partita sapendo cosa troveremo di fronte a noi".

Sulle qualità dell'Inter in questa stagione: "Nelle partite importanti, nonostante mancasse qualche uomo per delle defezioni importanti, i ragazzi hanno tirato fuori risorse che tutti pensavamo di non avere. Siamo stati bravissimi in partite difficilissime per la nostra stagione, presentate come ultima spiaggia anche se noi sapevamo che dovevamo giocare da grande Inter. In questo sono stati bravissimi".

Sul "partire forte": "Fondamentale, abbiamo visto. E' un aspetto importantissimo. Sappiamo che il City parte molto forte e noi siamo molto attenti e concentrati sotto questo aspetto. Dovremo essere molto bravi".

Su Guardiola e sulle possibili paure: "Nulla, stiamo parlando di calcio. Guardiola è il più forte di tutti, ha segnato un'era. Paura nulla, tantissimo rispetto, ma siamo orgogliosi di giocarci questa finale perché l'abbiamo voluta con tutte le nostre forze in questo anno. Sarà l'ultima di cinquantasette e quelle che ci hanno fatto arrivare qui sono le cinquantasei prima, dove anche qualche sconfitta tanto chiacchierata ci ha permesso di essere qui".

Josep 'Pep' Guardiola
Josep 'Pep' Guardiola / James Gill - Danehouse/GettyImages

Sull'Inter che può avere qualche arma in più rispetto allo United: "Non saprei, lo United è tra le più forti del nostro panorama. Rispettiamo il City ma lo United ha fatto una bella finale".

Sulla motivazione che l'Inter può fermare il triplete del City: "Nel calcio la motivazione è importantissima, il gruppo ne ha sempre avuta altrimenti non saremmo arrivati qui".

Sul soprannome "re di coppe": "Mi fa piacere la nomea. Ho avuto la fortuna di avere squadre importanti all'Inter e alla Lazio. Nelle gare decisive abbiamo sempre fatto grandissime gare, difendendo e attaccando nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato".

Sulla partita di sabato che può essere più importante della finale del 2010: "Non c'ero allora, fu fatta un'impresa e cercheremo di farla sabato. Bayern e City sono squadre diverse, sarebbero due imprese entrambe".

Sul ribaltare i pronostici: "Si dice del pronostico da quando il City ha battuto il Real, ma tutti sappiamo che tutti insieme il calcio è bello per questo. Ci sono tanti episodi e momenti della partita in cui dovremo indirizzare la gara dalla nostra parte perché soprattutto nelle finali, anche contro squadre contro il City, ci sarà equilibrio e gli episodi faranno la differenza".

Su Haaland che può cambiare l'atteggiamento: "La partita sarà fatta di momenti, è normale che dovremo essere bravi a togliere un po' di possesso al City perché è maestro e ha sempre avuto più possesso contro tutte. Non è semplicissimo perché fanno pressione. Sappiamo che ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme e altri in cui saremo più offensivi".

Sulla strategia: "La strategia la vedrete sabato. Per forza bisogna concedere un po' di possesso. Dovremo essere bravi noi a togliere loro delle certezze, sono tanti anni che giocano assieme con lo stesso allenatore e ogni anno migliorano col mercato. Li affronteremo con le nostre armi".