Inzaghi parla dell'infortunio di Frattesi e difende la classe arbitrale

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Marco Luzzani/GettyImages
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Simone Inzaghi festeggia nel migliore dei modi la sua 300ª panchina in Serie A. Nel posticipo del lunedì della 27ª giornata, l'Inter batte infatti 2-1 il Genoa e allunga ulteriormente sulla Juventus seconda, distante adesso 15 punti. Al termine dell'incontro, il tecnico nerazzurro ha parlato così ai microfoni di Sky Sport:

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L'Inter ha in mano il proprio destino?
"Abbiamo messo 15 punti in 33 giorni. Bisogna stare attenti perché sappiamo che ci sono due mesi di partite ravvicinate. Sappiamo che adesso avremo queste tre partite prime della sosta molto impegnative e ci prepareremo nel migliore dei modi. Va fatto un ringraziamento a questi ragazzi perché nel 2024 hanno vinto 24 partite su 24 in 50 giorni. Dobbiamo ora guardare a Bologna".

Su Frattesi:
"Non si sentiva completamente libero. È stato intelligente, sapeva che ci serviva gente che stesse bene. Ieri aveva dato buone sensazioni ma quando ha iniziato a scaldarsi ha preferito non rischiare. Vedremo se verrà con noi a Bologna".

Farai rotazioni a centrocampo in futuro?
"Va fatto un plauso ad Asllani perché ha fatto tre partite in una settimana. Non ha giocato tantissimo ma è stato prezioso e si è allenato sempre al massimo. Molto bene tutti ma molto bene Asllani, lo dico pubblicamente perché se lo merita. Frattesi e Calhanoglu speriamo possano recuperare per Bologna, ma avrò bisogno di tutti prima della sosta".

Inseguire i record mantiene alta l'attenzione o è giusto fare rotazioni più evidenti per concentrarsi sull'Europa?
"Dobbiamo continuare in questo modo e lavorare come stiamo facendo. I ragazzi conoscono gli obiettivi, quelli raggiunti e quelli da raggiungere. In campionato mancano 33 punti e non dobbiamo mollare un centimetro. Per le rotazioni lascio parlare il campo. Io leggo e sento tutto, anche che siamo stati paragonati alla Red Bull, però ad agosto non lo eravamo, lo siamo diventati grazie al lavoro. Arnautovic e Sanchez non sono una sorpresa, sono fondamentali da inizio anno. Davanti a loro Lautaro e Thuram stanno avendo grandissimi numeri, ma senza loro non avremmo fatto questi numeri nel 2024".

Restando in tema Red Bull, ti senti più come il progettista o come Verstappen, cosa senti di tuo nell'Inter?
"C'è il lavoro quotidiano insieme a staff e giocatori, supportati ogni giorno dalla società che cerca di aiutarci nelle minime cose. Ho la fortuna di avere un gruppo del genere. Siamo contenti. La Supercoppa l'abbiamo vinta, il Mondiale per Club l'abbiamo raggiunto e ora dobbiamo continuare ad andare forte in campionato sapendo che c'è una Champions tostissima".

C'è un po' di confusione nel settore arbitrale?
"Stasera ho fatto 300 in Serie A, con le altre competizioni sono 400. Dico che qua in Italia siamo fortunati. È un momento in cui qualcosa si sta sbagliando. Bisogna cercare di crescere e aiutare questi arbitri. Io mi sono arrabbiato su un fallo non concesso su Asllani, chiaramente l'adrenalina non aiuta. Noi addetti ai lavori dobbiamo aiutare gli arbitri, perché andando molto all'estero non possiamo lamentarci della nostra classe arbitrale. Sarà un grosso passo avanti quando non chiederemo più chi è l'arbitro e chi il VAR".