Italia in Final Four: alba di un nuovo ciclo o magra consolazione?

Dimarco e Raspadori
Dimarco e Raspadori / ATTILA KISBENEDEK/GettyImages
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L'Italia brilla troppo tardi. Dopo le quattro gare disputate a giugno e la cocente delusione dovuta alla mancata qualificazione all'imminente Mondiale, Mancini ha conquistato due vittorie contro Inghilterra e Ungheria (entrambe senza subire gol) conducendo la nostra Nazionale alla Fase Finale di Nations League (per la seconda volta in tre edizioni).

Tanti i forfait dovuti agli infortuni, alcune scelte discutibili, diverse conferme di giocatori over 30. L'Italia, in base alle convocazioni e al momento generale legato agli azzurri, ha stupito in positivo. Una solidità difensiva ritrovata con un modulo e trio inedito guidato da Leonardo Bonucci e completato da Francesco Acerbi e Rafael Toloi.

Francesco Acerbi
Hungary v Italy: UEFA Nations League - League Path Group 3 / Claudio Villa/GettyImages

Un trio a centrocampo composto dai soliti Jorginho e Barella e completato da un ottimo Bryan Cristante; le fasce occupate da Federico Dimarco e Giovanni Di Lorenzo, la porta difesa da Gianluigi Donnarumma e un attacco a due composto da un Giacomo Raspadori in rampa di lancio e uno tra Gianluca Scamacca e Wilfried Gnonto.

Un undici titolare che si aggirava intorno ai 250 milioni di valutazione transfermakt contro l'Inghilterra e ai 230 contro l'Ungheria. Sono "bastati" per imporsi contro entrambe le squadre, conquistare 6 punti, e passare dal terzo al primo posto nel gruppo di Nations League qualificandosi alla Fase Finale che si disputerà in Olanda dal 14 al 18 giugno.

Federico Dimarco
Hungary v Italy: UEFA Nations League - League Path Group 3 / Claudio Villa/GettyImages

Nuovo ciclo?

Che si tratti di un nuovo ciclo è abbastanza evidente. Non perché sia avvenuto un corposo ricambio di calciatori (probabilmente se l'Italia dovesse affrontare la Fase Finale di una competizione i nomi in ballo sarebbero diversi), ma perché dopo una delusione così forte si chiude un capitolo e si passa a un altro, da diversi punti di vista.

Gli infortuni hanno tenuto fuori dal campo giocatori Tonali, Pellegrini, Verratti, Chiesa, Immobile e Berardi; scelte poco comprensibili hanno portato alla non convocazione di Udogie, Zaccagni e Zaniolo, e altre giovani sorprese della Serie A non sono stati prese in considerazione (Parisi, Miretti, Sottil e Pinamonti). La strada da percorrere fino alla prossima avventura è lunga e tortuosa e cercare di capire chi saranno i convocati e la probabile formazione tra 9 mesi è oltremodo complicato.

Italy U21 v England U21 - International Friendly
Italy U21 v England U21 - International Friendly / Jonathan Moscrop/GettyImages

Stesso discorso vale per il modulo sul quale Mancini si è così espresso alla Repubblica dopo la vittoria con l'Inghilterra targata Raspadori: "Ne avevamo parlato ieri sera, ma la decisione l'abbiamo presa stamattina". E ancora nel postpartita della trasferta da 3 punti in Ungheria: "Non ho un sistema di riferimento. Si può giocare con qualsiasi sistema, basta allenarsi. In tanti sono abituati a questo modulo, cambia la difesa e qualcosa in attacco visto che i due giocano molto più vicini. Oggi molto bene i quinti che hanno spinto, è una buona possibilità avere due sistemi".

Un nuovo modulo provato a causa delle emergenze, ma grazie al quale l'Italia è riuscita a risultare solida e concreta. Un sistema di riferimento per gli azzurri c'è stato nel corso di tutta la guida Mancini (4-3-3), con l'obiettivo di dare identità alla Nazionale, obiettivo raggiunto e superato dal tecnico con la vittoria dell'Europeo. Ora, è certamente importante saper cambiare in corsa e poter affrontare ogni sfida con diverse soluzioni convincenti, ma la sensazione è che, con i calciatori a disposizione si possa presto tornare a uno schieramento aa 4.

Roberto Mancini
Hungary v Italy: UEFA Nations League - League Path Group 3 / Claudio Villa/GettyImages

Come spiegato brevemente in conferenza, il CT azzurro, senze esterni, ha voluto mettere a proprio agio il maggior numero di interpreti. Sulla corsia mancina si è creato una sorta di "blocco Inter " formato da Acerbi, Barella e Dimarco, a destra Toloi ha occupato la posizione che occupa abitualmente con Gasperini, rimettendo Bonucci nel ruolo che gli ha regalato più gioie in carriera (centrale di una difesa a tre) e che gli ha consegnato la libertà di impostare.

In mezzo al campo Jorginho come perno basso e Bryan Cristante, abituato da tempo a giocare con uno schieramento difensivo a tre nella Roma di Mourinho e anche Paulo Fonseca. Per Di Lorenzo sulla destra non è cambiato molto, mentre Raspadori ha avuto la possibilità di agire da seconda punta e spaziare su tutto il fronte dell'attacco alle spalle di Scamacca e Gnonto, ruolo che sembra piacergli molto.

Non c'è una nuova Italia da cui ripartire nè un situazione disastrosa dalla quale si deve necessariamente ricostruire. Gli azzurri convocati da Mancini, in un momento di difficoltà si sono rimboccati le maniche applicandosi al 100% e hanno fatto funzionare l'esperimento 3-5-2. Un segnale più che positivo in vista del futuro.