L'Italia vuole Euro 2028: il nodo stadi è l'ostacolo principale

Euro 2020
Euro 2020 / Robbie Jay Barratt - AMA/GettyImages
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Il tempo scorre e la FIGC deve mettere ogni tassello a posto per poter candidare l'Italia come Paese ospitante degli Europei del 2028. La scadenza è fissata per il 23 marzo 2022, ma l'ostacolo dei requisiti UEFA rappresenta un enorme problema per la Federcalcio.

Come riportato da La Gazzetta dello Sport, occorrono dieci stadi (almeno uno da 60mila e da 50mila, quattro da 40mila e tre da 30mila) in grado di ospitare tutte le partite della competizione a distanza ravvicinata una dall'altra. Al di là della capienza, al momento le uniche strutture che danno garanzie arrivano dall'Allianz Stadium di Torino, l'Olimpico di Roma, il Franchi di Firenze, il Diego Armando Maradona di Napoli e il Dall'Ara di Bologna (a seguito dei lavori di restyling futuri). Alla lista potrebbe aggiungersi il Flaminio, ora fatiscente, che però potrebbe sfruttare le risorse del fondo Pnrr di circa 700 milioni di euro.

Roberto Mancini coach of Italy and the italian players...
Italia / Insidefoto/GettyImages

A incoraggiare la strategia della FIGC è uno studio dell'Università La Sapienza sugli effetti economici di Euro 2028 sull'Italia. Le quattro partite giocate a Roma nella precedente edizione degli Europei (vinti proprio dagli uomini di Roberto Mancini) hanno generato un incasso di 25,8 milioni di euro per il turismo nonostante le limitazioni dovute al Covid. In più, è bene osservare l'audience televisivo (la competizione è stata vista da 5,23 miliardi di persone tra 229 nazioni) e il guadagno garantito dalla selezione azzurra (64,25 milioni di euro). Statistiche che incoraggiano la ripresa finanziaria del nostro Paese e invoglia il Governo ad appoggiare la proposta della FIGC.


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