Ivan Juric segue la strada tracciata da De Rossi: nessuna rivoluzione
- 9/11 dei titolari di Genova confermati
- Una vittoria che non ha cambiato il morale dei tifosi
La Roma ha vinto la sua prima partita stagionale in un clima surreale se pensiamo allo Stadio Olimpico negli ultimi 3 anni e dopo una delle settimane più intense della storia recente. Un 3-0 netto alla capolista Udinese (almeno fino al quarto turno), una differenza abissale per la qualità e la proposta in campo che propone alcuni interrogativi sul momento giallorosso, sul nuovo allenatore Ivan Juric e sulle scelte che hanno messo nell'occhio del ciclone la proprietà Friedkin.
I fatti sono noti a tutti. De Rossi è stato esonerato nella mattinata di mercoledì 18 settembre, qualche ora dopo la dirigenza ha ufficializzato Ivan Juric con un comunicato e ieri, nel giorno della sfida contro la squadra friuliana, l'amministratrice delegata giallorossa Lina Souloukou ha rassegnato le proprie dimissioni. Dimissioni accettate dalla proprietà che aveva già lasciato la Capitale. Poi, il campo è tornato a essere il centro di interesse; la Roma ha iniziato un nuovo percorso nel modo migliore possibile, ma i malumori sono tutt'altro che scomparsi.
Le parole sincere di Juric e i pochi cambiamenti
Partiamo dal postpartita, nel quale il neotecnico giallorosso, forse comprendendo l'ambiente che ha affrontato tante volte da avversario, si è posto in maniera sincera alle domande riguardanti il suo predecessore.
Ho trovato i ragazzi estremamente dispiaciuti per l’esonero di De Rossi, erano molto sinceri con me. Ho apprezzato tanto questa cosa, non l’hanno nascosto e si vedeva che fossero tristi. Hanno dato tutto anche se non sono riusciti a fare risultati positivi. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene, possono assimilare tanti concetti. È importante fare prestazioni così e anche i calciatori fischiati riusciranno a cambiare la loro storia. A livello emotivo erano molto dispiaciuti per l’esonero e vogliono dare tutto per la Roma.
Ivan Juric nel postpartita di Roma-Udinese
Dal citato confronto di Pellegrini e Mancini (con delega degli altri) con la dirigenza riguardo a un esonero con cui il gruppo squadra non era d'accordo fino ai saluti sui canali social. Con il trascorrere del tempo appare sempre più evidente come lo spogliatoio fosse al fianco di Daniele De Rossi anche in un momento di difficoltà (di risultati).
Juric ha raccolto questa tristezza e in una gara che la Roma doveva assolutamente vincere è riuscito a sfruttare la scia positiva lasciata dal tecnico in rabbia agonistica che ha portato i giallorossi a essere fin da subiti aggressivi e convinti nelle proprie scelte. Dopo l'ottimo pareggio di Torino e quello sfortunato di Genova (che probabilmente coincide con la miglior prestazione stagionale delle quattro di De Rossi), la Roma si è presentata con personalità in uno stadio senza Curva Sud per la prima mezz'ora, chiarendo la volontà di non lasciare punti per strada.
Ivan Juric, più che nel trasmettere concetti nuovi ai calciatori (in tre giorni è abbastanza complicato), è stato bravo nel tastare le orme fresche di De Rossi e nel trasportare quella delusione condivisa da tutti sul terreno di gioco. Ha confermato la difesa a 3 senza tagliare il filo rosso con il suo predecessore, confermando tante scelte anche negli interpreti. Rispetto alla sfida di Marassi il nuovo tecnico ha cambiato soltanto due undicesimi: Celik ha sostituito l'infortunato Saelemaekers e Pellegrini è tornato titolare dal primo minuto al posto di Manu Koné. Angeliño è stato scelto ancora nel trio difensivo e la sorpresa più importante è stata la conferma di Niccolò Pisilli a centrocampo, autore di un'altra ottima prestazione e tra i pochi applauditi dal pubblico presente allo Stadio Olimpico.
Bisogna vedere se riusciamo a reggere i ritmi. La risposta è stata bellissima, la squadra può fare questo tipo di calcio. Dobbiamo inserire i nuovi, qualcuno è ancora indietro. Mi è piaciuto tanto il primo tempo nel pressing e nell’aggressività. Vediamo giovedì e domenica come andrà, ma abbiamo una rosa numerosa. In queste due settimane si vedrà tanto.
Ivan Juric nel postpartita di Roma-Udinese
Il pressing e l'aggressività in un calcio uomo su uomo che ha portato Angeliño ad annullare quasi totalmente Thauvin e Ndicka e Mancini a inglobare a turno Lorenzo Lucca senza concedergli praticamente mai occasioni pericolose. Juric ha sottolineato anche l'inserimento dei nuovi come priorità per le prossime settimane e di aver trovato una squadra allenata bene, in grado di reggere determinati ritmi. Il futuro dell'ambiente giallorosso non è ovviamente sereno, la tristezza e la rabbia per il trattamento riservato a De Rossi non si diraderanno in breve tempo, ma i segnali positivi dal campo, soprattutto se continui, possono contribuire a curare una ferita che resterà aperta ancora a lungo.