Juve, ritrovata la carta di CR7 da 20 milioni: il punto sull'inchiesta Prisma

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo / Quality Sport Images/GettyImages
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Nuovi sviluppi nell'Inchiesta Prisma, l'indagine che riguarda i presunti falsi in bilancio della Juventus. Stando a quanto riportato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, gli inquirenti hanno rinvenuto il carteggio privato tra il club bianconero e Cristiano Ronaldo, delle documentazioni "che non si devono trovare", come emerso in un'intercettazione di qualche mese fa.

La carta, prosegue la rosea, prevedeva un accordo in cui la Juve avrebbe dovuto devolvere 19,9 milioni di euro all'asso portoghese anche in caso di addio. Tuttavia, e in questo consisterebbe l'illecito, tale somma non è stata inserita nel bilancio.

Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved / Jonathan Moscrop/GettyImages

Dalle 19 pagine del capo d'accusa sull'inchiesta Prisma emergono anche altri espedienti adoperati dalla Juventus per falsificare i bilanci e proseguire indebitamente la negoziazione del titolo in Borsa. Tra essi ci sarebbero: "Compensi agli agenti per operazioni inesistenti, contratti depositati in Lega per la riduzione degli stipendi che sarebbero diversi dalle scritture private ritrovate nelle perquisizioni".

Secondo gli inquirenti, come ribadisce la Gazzetta dello Sport, la Juventus avrebbe "truccato i bilanci 2018, 2019 e 2020 con 115 milioni di plusvalenze artificiali". Tra gli indagati spiccano i nomi del presidente Andrea Agnelli, del vicepresidente Pavel Nedved e dell'amministratore delegato Maurizio Arrivabene.