Koopmeiners-Juve, perché per l'Atalanta è diventata una questione di principio
Nelle scorse settimane l'atteggiamento di Teun Koopmeiners rispetto alle trattative che lo riguardavano, con riferimento ovvio al desiderio della Juventus di assicurarselo, sembrava all'insegna della professionalità e della voglia di attendere pazientemente l'evolversi delle cose. Una situazione cambiata radicalmente nei giorni scorsi: dal'idea di una paziente attesa si è passati alla rottura, al punto di non ritorno testimoniato a chiare lettere da Gian Piero Gasperini.
Koopmeiners vuole la Juventus e si sente ormai un oggetto estraneo nel mondo Atalanta, tanto da non volersi allenare e da presentare un certificato medico che ha fatto ovviamente discutere. La rottura non ha portato automaticamente a un'accelerata sul fronte Juventus e La Gazzetta dello Sport si sofferma sulla fase critica di un vero e proprio caso: il muro dell'Atalanta resiste e servirà ancora del tempo per poterlo scalfire, l'atteggiamento del giocatore non ha certo portato gli orobici ad ammorbidire la propria posizione.
L'irritazione dell'Atalanta
L'Atalanta, spiega il quotidiano, si sarebbe aspettata un contatto da parte dei bianconeri in un periodo diverso (nella fase iniziale del mercato) e non a una settimana dall'inizio del campionato, momento che rende utopistica l'idea di trovare un valido sostituto dell'olandese. In sostanza la Dea ne farebbe una questione di principio e, come noto, quando il discorso si sposta su questo piano diventa sempre complicato trattare con ottimismo.
La situazione di Koopmeiners a Bergamo, a prescindere dal rapporto Atalanta-Juve, appare comunque compromessa: l'intervista di Gasperini ha causato tutta la rabbia e la frustrazione del caso nei tifosi, feriti dalla presa di posizione del loro idolo, uno dei trascinatori dell'ultima storica stagione (quella della vittoria in Europa League).