L'agente di Di Lorenzo fa il punto della situazione dopo la pace con il Napoli

Giuffredi, agente di Di Lorenzo, torna a esporsi dopo la "querelle" sul suo assistito.
Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo / Francesco Pecoraro/GettyImages
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Mario Giuffredi, procuratore del terzino del Napoli Giovanni Di Lorenzo, ha parlato a Canale 8 del suo assistito e del caso scoppiato settimane fa legate al difensore azzurro. Giuffredi ha sottolineato come il giocatore sia ancora attaccato al club partenopeo e alla città. Juventus? Il noto procuratore "maschera" parzialmente la verità specificando che il club bianconero non ha mai presentato un'offerta ufficiale.

Sulla querelle scoppiata e sulla conferenza stampa in programma il 22 luglio: "Ci sono state mille situazioni che hanno generato diverse problematiche e Di Lorenzo si è trovato immerso nei problemi, provava a uscirne fuori insieme all'allenatore e alla squadra senza riuscirci. Era in uno stato di sconforto, come ha descritto nella lettera. Tutte queste cose le affronterò pubblicamente quando incontrerò la stampa il 22 luglio. In quell'incontro sarà fatta chiarezza sulla cronistoria di quanto è successo, per far capire ai tifosi cosa ha portato Di Lorenzo a quello stato d'animo. Non era il momento di chiarire le cose ma risolverle, ora una volta risolte si può chiarire tutto essendo sgombri da cattivi pensieri".

Sull'amore per il club e la città: "Giovanni ha un amore morboso verso il club e il presidente. Non dimentica cosa è diventato grazie alla scelta di De Laurentiis di portarlo a Napoli. Prova amore verso i tifosi, che gli hanno dato tantissimo, non è che qualche mese di contestazione o fischi meritati verso i giocatori possa cambiare l'amore che ha loro. È vero che i tifosi sono stati molto pesanti con lui, ma questo significa che c'è tanto amore essendoci tanta rabbia. I fischi fanno parte del lavoro e lasciano il tempo che trovano. Facendo una grande prossima annata i fischi lasceranno il posto agli applausi".

Sul voler abbandonare Napoli: "È stata una vicenda fortissima dal punto di vista emotivo. Se Di Lorenzo ha esternato un suo malumore non l'ha fatto perché voleva andare via ma perché era sconfortato, l'ha detto lo stesso presidente. Si è sentito solo a un certo punto, non è facile lo stato d'animo di un ragazzo. Tante cose ancora non sono venute fuori".

Sul non essersi esposto prima: "Il ragazzo non poteva parlare, doveva essere autorizzato dal Napoli. Essendoci un Europeo non era il momento giusto per parlarne. Ieri ha parlato perché era stato tutto concordato col club. Sono abituato che chi sta con me la macchina lascia che la macchina la porti avanti io e sono abituato a metterci la faccia. Bisogna chiarire una serie di retropensieri delle persone. Ci tengo a una cosa molto importante. Ho detto che chi fosse andato via sarebbe stato un vigliacco. Di Lorenzo è rimasto con convinzione, è rimasto perché c'è un progetto vincente dove pensa di essere ancora un leader e un giocatore fondamentale".

Su un ipotetico approdo alla Juve in caso di mancato arrivo di Conte come allenatore: "Sono sempre stato sincero ma per fare il mio lavoro bene devi essere molto bugiardo. La Juve è stata una delle tante società che ha fatto una telefonata per informarsi, ma forse non è stata neanche la prima. È stata enfatizzata troppo la cosa, non mi sono seduto con la Juventus per trattare. La volontà reale del giocatore o mia di andare via non c'è mai stata. Non avremmo mai lasciato Napoli da sconfitti, al massimo lo potremmo fare l'anno prossimo dopo aver fatto benissimo".


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