L'architetto Massimo Roj presenta il nuovo stadio del Cagliari

L'attuale impianto dei sardi, la Sardegna Arena
L'attuale impianto dei sardi, la Sardegna Arena / Enrico Locci/Getty Images
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Il Cagliari sogna il nuovo stadio. Se ne parla da anni, fin dalla gestione Cellino. Il nuovo impianto è stato messo in cima agli obiettivo della proprietà attuale, quella che vede Giulini a capo del club rossoblù. La speranza è di poter iniziare tra qualche mese a buttar giù ciò che rimane del Sant'Elia per iniziare la costruzione del nuovo e moderno stadio. A parlare dell'impianto che verrà ci ha pensato Massimo Roj, che fa capo a Sportium ossia l'azienda che si sta occupando del progetto della costruzione del nuovo stadio. Queste le sue parole al Corriere dello Sport.

Tra qualche mese dovrebbero partire i lavori per il nuovo stadio del Cagliari. Massimo Roj, presidente del consorzio Sportium, e colui che si occuperà del progetto per la costruzione del nuovo stadio ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nella quale ha affermato:

"Insieme alla dirigenza abbiamo dovuto rivedere il progetto preliminare. Per via della pandemia si è deciso di lavorare solo sullo stadio, lasciando da parte il centro commerciale. È stato necessario ribilanciare il tutto a partire dal lato Est, dove le attività commerciale erano incastonate nella struttura. Abbiamo lavorato specialmente sulle parti esterne e sugli ingressi, anche per adeguarci al Piano Guida del quartiere. Non ci siamo persi d’animo, e abbiamo approfittato del tempo per affinare la parte dell’albergo, che rimane una parte fondamentale del nuovo stadio".

Inizialmente il progetto, oltre allo stadio, prevedeva l’inclusione nel complesso architettonico anche di un polo commerciale, ma la situazione Covid e la conseguente crisi economica hanno precluso questa possibilità imponendo una modifica della bozza del progetto.

Massimo Roj ha anche aggiunto:

"Vogliamo creare uno stadio che consumi il meno possibile, e per la costruzione useremo i detriti provenienti dalla demolizione del Sant’Elia, attraverso un processo che creerà nuovo cemento dalla trattura di quello vecchio: sono cicli di vita, che limitano il danno ambientale e abbassano i costi delle operazioni".


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