L'Inter sfida il Bologna e Sinisa ricorda Mancini
La sfida tra Inter e Bologna è ormai alle porte. Sfida che rievoca qualche spettro per i neroazzurri. Lo scorso 5 luglio, infatti, era finita con la vittoria degli emiliani 2-1, con i giovani Musa inarrestabili. Quella partita sancì il tramonto della corsa allo scudetto per l'Inter, fino a quel momento assolutamente in corsa e a tratti favorita. Ma quella partita ha significato anche il riscatto di mister Sinisa Mihajlovic, l'uomo che non si è arreso alle malattia, ma anzi l'ha sconfitta e assieme a quella ha sconfitto la squadra dove ha esordito come vice allenatore nel 2006. E in quella circostanza il serbo non si dimenticò di ringraziare chi lo aveva formato come allenatore: Roberto Mancini.
Mancini e Sinisa sono amici storici fin dai tempi dell'ormai lontano 1994, erano compagni di squadra nella Sampdoria e successivamente nella Lazio. Poi nel 2004 Mancini, dopo aver deciso 4 anni prima di appendere i tacchetti al chiodo ed intraprendere la carriera da allenatore, passò ad allenare l'Inter dove allora giocava proprio Sinisa. Questo fatto rese ancora più forte la loro amicizia che culminò nel 2006. Anno che sancì la fine della carriera da giocatore del serbo che divenne, non a caso, proprio il vice del tecnico marchigiano. Due anni assieme che Mihajlovic ricorda così: "Il grazie più convinto lo devo a Roberto Mancini per l'inizio dell'avventura da allenatore. Accanto a lui in panchina ho iniziato a capire la differenza tra vedere una partita con gli occhi di un calciatore e guardarla con gli occhi di un tecnico. Durante le azioni notavo che Mancio non guardava mai il pallone come fanno tutti, me compreso vicino a lui, ma il campo, le posizioni, i movimenti di chi era senza palla, perfino lontano dall'azione. 'Ma cosa guardi?' gli chiesi una delle prime volte credendolo distratto 'Guardo tutto il resto. Ed è quello che si deve fare'".
Poi le loro strade si divisero per qualche anno, per poi rincontrarsi di nuovo nella Milano che gli vide fiorire, solo che sta volta uno allenava l'inter e l'altro il Milan. In quel periodo il tecnico serbo si sentì chiamare spia di Mancini dai suoi stessi tifosi del Milan, in occasione del derby. E Sinisa ricordò che sentì distante anche il suo amico in quella circostanza, reso freddo dall'ansia che solo un derby così importante può dare. "Ma il lavoro è lavoro e lui è sempre stato un leader", affermò il tecnico del Bologna. Avversari solo per la durata dell'incontro, poi Mancini è stato uno dei primi ad andare a visitare l'amico al Sant'Orsola, quando lottava per la vita contro la leucemia.
Pace fatta dunque, ora è il momento di risfidare quell'Inter, certo che i suoi tifosi questa volta non lo chiameranno spia ma idolo, con l'augurio rinnovato di Mister Mancini, che ora allena la Nazionale, ma che infondo tiene alla buona riuscita del discepolo. Domani quindi Inter-Bologna andrà a rievocare ricordi e vecchie amicizie e a ricordare, che (a volte) l'allievo batte il maestro.
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