L'urlo di Mancini nella notte dell'Olimpico: la Roma supera la Juventus
È finita all'Olimpico: nella sfida valida per la 25ª giornata di Serie A, la Roma batte la Juventus grazie a un gran gol nella ripresa di Gianluca Mancini. Il difensore decide una gara bloccata con un tiro dalla distanza che si insacca sul palo lungo, dove Szczesny non può nulla.
Vittoria fondamentale per i giallorossi, che si portano a 47 punti e scavalcano il Milan portandosi al quarto posto in classifica. I bianconeri restano invece a quota 35 punti, a 12 distanze dalla zona-Champions.
La chiave tattica di Roma-Juventus
José Mourinho spiazza tutti lasciando in panchina sia Abraham che Belotti e affidandosi a un tridente senza punte con Pellegrini e Wijnaldum alle spalle di Dybala. Nessuna sorpresa invece per la Juve che scende in campo con il consueto 3-5-2 e un tandem d'attacco composto da Di Maria e Vlahovic.
L'intera partita non è altro che una lunga partita a scacchi tra le due squadre, che badano più a coprirsi che a passare in vantaggio. Nonostante ciò, nel primo tempo non mancano i tentativi verso la porta, come il colpo di testa di Rabiot che viene ribattuto sul palo da Rui Patricio. I giallorossi mantengono il possesso per la maggior parte del tempo e la presenza di un centrocampista in più inibisce l'estro di Di Maria.
Nella ripresa sono i bianconeri che sembrano voler fare qualcosa in più, ma il gol di Mancini cambia le carte in tavola. Allegri decide infatti di mandare in campo Chiesa e di passare a un tridente puro. Qualche minuto dopo è anche il turno di Paul Pogba, che porta i suoi a schierarsi con la difesa a quattro. La partita si conclude con due episodi: il rosso di Kean per condotta violenta e il tentativo last minute di Danilo neutralizzato da Rui Patricio.
L'episodio della partita
La copertina del match spetta a Gianluca Mancini, che questa sera ha vestito i panni del cecchino e ha tirato fuori dal cilindro il gol che ha regalato ai giallorossi un successo fondamentale in ottica Champions League. La gara era parecchio bloccata e il gol del difensore romanista ha fatto la differenza.
Il tabellino di Roma-Juventus 1-0
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Zalewski (64' Karsdorp), Matic, Cristante, Spinazzola; Pellegrini (86' Belotti), Wijnaldum (73' Abraham); Dybala (73' Bove). Allenatore: José Mourinho.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro (46' Bonucci); Cuadrado (90' Kean), Fagioli (59' Chiesa), Locatelli (77' Paredes), Rabiot, Kostic (77' Pogba); Di Maria, Vlahovic. Allenatore: Massimiliano Allegri.
ARBITRO: Fabio Maresca di Napoli.
RETI: Mancini (54')
AMMONIZIONI: Locatelli (32'), Matic (33'), Cristante (58'), Spinazzola (63'), Kostic (75')
ESPULSIONI: Kean (90+1')
Roma-Juventus 1-0, le pagelle di giallorossi e bianconeri
ROMA: Rui Patricio 7; Mancini 7, Smalling 6.5, Ibanez 6.5; Zalewski 5 (Karsdorp 6), Matic 6.5, Cristante 6.5, Spinazzola 6.5; Pellegrini 5.5 (Belotti sv), Wijnaldum 5.5 (Abraham 6); Dybala 6 (Bove 6).
JUVENTUS: Szczesny 6.5; Danilo 6.5, Bremer 6, Alex Sandro 6 (Bonucci 5.5); Cuadrado 5.5 (Kean 2), Fagioli 5.5 (Chiesa 6), Locatelli 5, Rabiot 5.5, Kostic 6.5; Di Maria 5.5, Vlahovic 5.
Zalewski 5 - Viene saltato senza troppi problemi da Kositc e va puntualmente in difficoltà in fase difensiva. Un suo colpo di testa sciagurato stava per servire un'occasione ghiotta a Vlahovic;
Dybala 6 - Le attenzioni erano quasi tutte rivolte su di lui, ma anche stavolta la Joya non trova il gol dell'ex. Regala sprazzi della sua classe, troppo poco per un giocatore talentuoso come lui;
Pellegrini 5.5 - Il capitano romanista non brilla per nessuna giocata specifica. Il suo lavoro si manifesta principalmente nella ripulitura di qualche pallone;
Fagioli 5.5 - Perde malamente il confronto generazionale con Matic che si impone sia sul piano fisico che su quello tecnico;
Kean 2 - Mandato in campo per cercare il pareggio, compie una sciocchezza dopo un paio di secondi. È un voto anche generoso.
Mancini 7 - Dal peggiore al migliore in campo: tutti ci aspettavamo gol o assist dai mancini di Dybala o Di Maria, invece a deciderla è stato lui, Mancini.