La 'bischerata in canna' e i meriti di Spalletti per tutti

Il commento del CT dopo la vittoria dell'Italia all'esorido contro l'Albania
Italy Training Session And Press Conference: Group B - UEFA EURO 2024
Italy Training Session And Press Conference: Group B - UEFA EURO 2024 / Claudio Villa/GettyImages
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Bischerata, azione da bischero, per lo più senza conseguenze dannose. È così che la Treccani definisce la bischerata, termine originariamente toscano il cui sinonimo più edulcorato potrebbe essere quello di sciocchezza.

L'Italia è una squadra forte, ma deve essere concentrata in tutti i momenti perché ha la bischerata in canna. È questo il senso di alcuni passaggi del lungo postpartita di Luciano Spalletti, intervistato ai microfoni della Rai, di Sky e poi in conferenza stampa rispondere dai giornalisti presenti in Germania.

Il riferimento alla bischerata è ovviamente all'inizio di Euro 2024, uno start scioccante che Federico Chiesa ha equiparato a quello della Finale di Wembley (poi vinta) contro l'Inghilterra nel 2021. La rimessa laterale horror di Federico Dimarco che ha generato il vantaggio di Bajrami dopo 20 secondi. Una sequenza che ha svegliato dal torpore chi stava digerendo sul divano e ha intristito dopo l'entusiasmo dell'inno chi aveva scelto di guardare l'esordio azzurro in piazza tra molte persone.

Ed è da quella giocata che si sono sviscerati molti temi di Italia-Albania. Non è soltato la giocata corale a esaltare la forza e l'unità del gruppo, ma qualsasi cosa accada in campo. "I ragazzi sono stati doppiamente bravi, mi sono piaciuti perché dopo il gol hanno ripreso a fare le stesse cose, hanno tutti partecipato con atteggiamenti corretti, tutti ci dividiamo ciò che succede in campo che sia un gol o un passaggio sbagliato. Non c'è quello più bravo, quello che vince la coppa ne stacca un pezzetto per ciascuno e lo dà a tutti. Si danno i meriti a tutti".

La coppa non si potrà dividere in 26 pezzi, ma il senso è quello di non volere dare meriti eccessivi ai singoli (nel caso di ieri Barella) per responsabilizzarne uno e deresponsabilizzare il resto. Per far dipendere l'esito di una o più gare dalle prestazioni di una sola persona. "È una Nazionale che può fare a meno di chiunque perché ho 26 giocatori forti. Non va bene questa comunicazione che dipende da un singolo".

Questa è una parte dell'aspetto emotivo, della cornice che Luciano Spalletti sta costruendo mentre i suoi ragazzi iniziano a dipingere il quadro europeo. Poi c'è quella dell'analisi pura della sfida, nella quale il CT ha trovato più aspetti positivi che negativi. "Barella ha giocato una gran partita perché si è sdoppiato tra mezz'ala e mediano con Jorginho, avere il doppio play rende la pressione degli avversari più difficile". Lo sdoppiamento di Barella e la capacità di pescare i compagni sulla trequarti quando non si trova molto spazio dietro la linea difensiva. "Se vengono in tanti a pressarci, la trequarti si svuota e possiamo avere dei vantaggi per puntare la linea ma a volte ci siamo piaciuti troppo e non abbiamo concretizzato".

Bischerate in canna e piacersi troppo gli aspetti da migliorare in vista della prossima sfida con la Spagna che, a detta del CT, non avrà nulla di compatibile con quella d'esordio. La Roja è ovviamente una Nazionale diversa da quella albanese, che ti viene a prendere con più cattiveria e contro la quale sarà determinante un tema in particolare: la velocità. D'esecuzione e di pensiero, la capacità di risolvere situazioni in quel mezzo secondo che gare di questo livello ti concedono.

"La Spagna è una nazionale che si comporterà in maniera diversa rispetto all'Albania e quindi alcune cose andranno fatte più velocemente. Però contro la Spagna ci sarà più verticalizzazione e ci sarà la possibilità, proprio perché vengono a prenderti più cattivi, di andargli a giocare dietro la linea difensiva. Nell'interpretazione e nella conoscenza di queste cose qui conta chi lo fa più velocemente, chi lo fa più volte e una disponibilità maniacale di interpretare il secondo, il mezzo secondo, non i dieci secondi. Sarà un'altra partita, totalmente nuova e difficilmente ci sarà qualcosa che somiglierà a questa gara qui".

Sarà già uno spareggio per il primo posto del Girone B, con la Spagna momentaneamente favorita in caso di pari grazie al discorso differenza reti. Una Nazionale contro la quale servirà più verticalità e contro cui è subito applicabile il discorso sul vincere e giocar bene citato dal CT nella conferenza stampa post-partita. "Da quando ho iniziato ad allenare i bambini l'importante è vincere. No, non sono d'accordo: l'importante è giocare bene. Per diventare l'allenatore della Nazionale c'è una strada sola, quella del gioco. Bisogna giocare a calcio, altrimenti ci sono squadre di livello superiore. Se tu vai a giocare con le stesse cose delle squadre di livello superiore loro vincono".