La candidatura italiana a EURO 2032: i dettagli, le città e quando deciderà la UEFA

FIGC & adidas Unveil Partnership
FIGC & adidas Unveil Partnership / Marco Rosi/GettyImages
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Da ieri è iniziata ufficialmente la corsa per assicurarsi l'edizione degli Europei del 2032: come da calendario, infatti, la giornata del 12 aprile 2023 era l'ultima utile per consegnare alla UEFA il dossier delle Federazioni interessate a ospitare EURO 2028 ed EURO 2032. La UEFA ha dato notizia dell'avvenuta ricezione del Final Bid Dossier e nei prossimi mesi farà tutte le valutazioni del caso per arrivare poi a una decisione definitiva.

Il comunicato ufficiale della UEFA

La UEFA ha ricevuto i dossier di candidatura da parte delle Federazioni Nazionali interessate a ospitare gli Europei del 2028 e del 2032. Il Regno Unito e l'Irlanda hanno sottoposto la candidatura per l'edizione del 2028, la Federazione turca lo ha fatto sia per il 2028 che per il 2032 mentre l'Italia ha sottoposto il dossier di candidatura per EURO 2032. La UEFA ringrazia tutte le Federazioni nazionali per l'invio dei rispettivi dossier, nei prossimi messi sarà valutata ogni proposta e il Comitato Esecutivo UEFA voterà e stabilirà a ottobre chi ospiterà le due edizioni degli Europei.

Quando si saprà chi ospiterà Euro 2032? Con chi se la vedrà l'Italia?

La data prevista è il 10 ottobre 2023 in occasione del Comitato Esecutivo UEFA: in quel frangente si saprà dunque se l'Italia sarà riuscita a convincere la UEFA per il 2032 e al contempo si conoscerà anche la Nazione ospitate di EURO 2028 (selezione che, come detto, non coinvolge però l'Italia). La concorrente italiana sarà dunque la Turchia, interessata sia all'edizione del 2028 che a quella successiva.

Quali città italiane ospiterebbero Euro 2032?

Il dossier presentato alla UEFA comprendeva ovviamente anche le città candidate a ospitare la fase finale di Euro 2032 e nello specifico si tratta di:

  • Milano
  • Torino
  • Verona
  • Genova
  • Bologna
  • Firenze
  • Roma
  • Napoli
  • Bari
  • Cagliari

Per quanto riguarda Palermo, assente tra le città citate, la FIGC ha sottolineato che il capoluogo siciliano "continuerà a essere coinvolto nell'iter a supporto della candidatura". Palermo in sostanza rappresenterà una soluzione che potrà essere valutata in caso di problemi in un'altra sede o in caso di allargamento degli stadi (idea che, spiega La Gazzetta dello Sport, non sembra comunque al vaglio della UEFA). La soluzione legata a Palermo era di fatto alternativa a quella di Cagliari, per un problema logistico, ma la copertura finanziaria e l'iter amministrativo legati al nuovo Sant'Elia hanno spinto per escludere il capoluogo siciliano.

Un ruolo chiave sarà quello giocato dalla struttura interministeriale mirata a favorire gli investitori nei progetti sul rimodernamento degli stadi italiani, con riferimento specifico a Bari, Genova, Napoli e Verona. Il tutto senza sottovalutare le incognite, a Firenze, sulla possibilità di utilizzare i fondi del PNRR legati al restyling del Franchi e attualmente congelati (al vaglio della Commissione).

Le dichiarazioni di Gravina

Il presidente della FIGC Gravina si è espresso così sulla candidatura italiana, a tutti gli effetti ufficiale da ieri: "Il dossier di candidatura dell’Italia per l’organizzazione di UEFA EURO 2032 è ispirato ad un ‘Nuovo Rinascimento’; è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, da un lato esaltandone le bellezze storiche e artistiche, dall’altro rispettandone l’impatto e la sostenibilità. Il dossier è il frutto di un lavoro intenso, in cui il calcio si è fatto ancora una volta strumento di unità e di aggregazione trasversale, concretizzatasi nell’adozione di diversi provvedimenti, governativi, parlamentari e comunali, che nobilitano la nostra candidatura. Abbiamo immaginato l’Italia e il calcio europeo fra 10 anni, nella consapevolezza che il lascito positivo di un evento del genere moltiplichi straordinarie opportunità per l’intera nazione. Ringrazio tutti gli stakeholder coinvolti, che hanno sposato il progetto con grande entusiasmo e spirito collaborativo".