La cessione di Immobile, Greenwood e il nuovo Flaminio: Lotito a 360° sulla Lazio

Lotito parla a Il Messaggero dei temi caldi sul mondo Lazio: aggiornamento anche sul nuovo Flaminio
Claudio Lotito
Claudio Lotito / Marco Rosi - SS Lazio/GettyImages
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In una lunga intervista al quotidiano Il Messaggero, Claudio Lotito - presidente della Lazio - ha parlato senza filtri di tutti i temi che riguardano il mondo biancoceleste. Il patron del club capitolino ha anche affrontato l'argomento dell'addio di Ciro Immobile alla piazza, specificando come la partenza dell'attaccante sia stata frutto di una scelta non voluta dalla società e non rappresenti un segno di ridimensionamento. Lotito ha inoltre sottolineato la centralità di Castellanos in attacco, oltre a svelare qualche particolare sulla trattativa per Mason Greenwood (giocatore di proprietà del Manchester United) e fare il punto della situazione sulla questione nuovo stadio.

Sulla cessione di Immobile al Besiktas: "Ha chiesto lui di essere ceduto, come Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Hanno capito che era finito il loro ciclo e bisogna accettarlo. Anche la società, nonostante l'affetto più volte dimostrato, ha compreso che fosse arrivato il momento di ricominciare con un nuovo progetto giovane e di più ampio respiro. Ma, ribadisco, non si tratta di un ridimensionamento".

Sul ruolo di Castellanos, diventato l'attaccante di riferimento: "Ci hanno offerto tanto per il Taty, ma non lo cediamo perché ci crediamo. E pensiamo che possa finalmente sbloccarsi e dimostrare tutto il suo valore, senza il naturale peso di avere davanti chi aveva fatto la storia della Lazio".

Sull'affare Greenwood: "Ho offerto 25 milioni più il 50% della rivendita, più bonus e commissioni. Eppure si sono infilate diverse società per fare un'azione di disturbo. Dopo la Juventus, il Napoli, sembra che tutti stiano gufando, siano terrorizzati dal fatto che possiamo prenderlo e vogliono far saltare tutto".

Sul malumore dei tifosi manifestato con striscioni anche a Tre Cime di Lavaredo: "Vogliono costringermi a vendere la società, ma io non ci penso proprio. Non mollo. Non vengo per evitare insulti e fischi? No, io ci ho sempre messo la faccia. Se stavolta non dovessi farcela a raggiungere il ritiro, sarebbe solo per i miei impegni serrati. Sto lavorando giorno e notte, davvero h24, per le aziende, il governo e per la Lazio".

Sulla questione "nuovo Flaminio": "Abbiamo fatto i sondaggi archeologici, adesso c'è anche il parere positivo dei Beni Culturali per l'Academy. Partirò prestissimo con 7 campi, la scuola, lo studentato, la chiesa, 3 campi a 11, 3 da calcetto, 2 a otto. Il dg Enrico e il ds Fabiani stanno facendo un grande lavoro, oltre la Women è rinato anche il settore giovanile".