La concorrenza di Zielinski e gli obiettivi stagionali dell'Inter: parla Mkhitaryan
I giorni che preludono all'inizio del campionato in casa Inter sono dedicate al confronto con i media. Dopo le parole di Calhanoglu e Inzaghi, oggi è toccato a Henrikh Mkhitaryan rispondere ad alcune domande relative alla stagione che sta per cominciare. Nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il centrocampista armeno ha parlato, tra le altre cose, della concorrenza nel suo ruolo dopo l'arrivo di Zielinski e degli stimoli che la squadra deve trovare se vuole continuare a vincere. Ecco le sue parole.
Sulla stagione che sta per cominciare:
"Sappiamo bene che quest’anno sarà più difficile, perché si riparte da zero e non dai punti in classifica messi tra noi e la seconda la scorsa stagione. Ma siamo pronti, siamo l’Inter e non sbaglieremo. Ormai ci siamo, si ricomincia. E dobbiamo fare le cose per bene. Stiamo lavorando benissimo, nonostante molti giocatori siano rientrati con tempistiche diverse tra di loro. Ma si vede che tutti stanno dando il massimo per mettersi in forma e iniziare il campionato nel miglior modo possibile, nessuno vuole restare indietro".
Obiettivo vittoria:
Non cambia il senso. Siamo l’Inter, l’obiettivo è alzare trofei. E adesso come un anno fa, tutti sanno che lotteremo per vincere di nuovo lo scudetto. In generale, vogliamo far meglio di un anno fa. E quindi in Champions il traguardo è fare ancora più strada. E poi c’è il Mondiale per club: oggi è una cosa lontana, avremo tempo per pensarci, ma è un qualcosa che affascina
Respiri la stessa fiducia dell'anno scorso nello spogliatoio?
"Certo che sì, lo garantisco. E le dico di più: sono arrivati tre calciatori nuovi, Taremi Zielinski e Martinez, che ci daranno una grande mano lungo tutta la stagione. Sono fortissimi, ci aiuteranno molto. La nostra forza è proprio questa: una squadra dentro la quale tutti hanno la possibilità di giocare. Se ci si aiuta, c’è più possibilità di vincere le partite".
Qual è la più grande difficoltà nel ripetersi?
"Vincere dopo esserci già riusciti è impresa complicata perché si è portati a pensare che tutto possa essere in discesa, che tutto sia facile tra virgolette. Ma siamo stati bravi noi a renderlo tale lo scorso anno. E adesso siamo pronti per questa sfida, io la definisco così. Vogliamo provare ancora le stesse emozioni di un anno fa, ci sono rimaste sulla pelle. E non siamo una squadra giovane, non siamo mica bambini, non perdiamo la testa: sappiamo che abbiamo vinto il campionato della seconda stella, ma non ci sentiamo già a posto, non siamo sazi. Sarà più dura, c’è più pressione su di noi perché siamo i campioni agli occhi di tutti. E le altre squadre stanno acquistando tanti giocatori proprio per colmare il gap dello scorso anno. Faremo di tutto per non sbagliare".
Anche Zielinski arriva per fare il tuo panchinaro?
"Io non la vedo così. Ma non è modestia. Io ragiono proprio in un altro modo. Abbiamo 25 calciatori, tutti sono titolari. Lo dico davvero, non è un modo di dire. È questa la via per vincere. Ognuno è in grado di giocare, non c’è una gerarchia prestabilita: siamo tutti lì per aiutarci, per lavorare, lottare per lo stesso obiettivo. Nell’Inter la parola “panchinaro” non esiste".
Mkhitaryan è il calciatore più intelligente dell’Inter?
"Mi fa piacere... ma non perdo la testa, non sono più un ragazzino, non è che impazzisco se la gente parla bene di me. E certo che a 35 anni non posso avere le qualità fisiche che avevo a inizio carriera o a 25-27 anni...devo per forza giocare con la testa, devo impegnarmi di più ogni giorno per essere all’altezza e continuare su livelli alti".
Su cosa ha insistito maggiormente Inzaghi durante il precampionato?
"Il mister insiste sul fatto che dobbiamo essere pronti alla battaglia. Che senza lavoro non si va da nessuna parte. Ma noi ci siamo. Ha ragione lui: per vincere lo scudetto non c’è altra via. E abbiamo motivazioni altissime".